Viaggiatori extra-UE, nuove regole biometriche per entrare in Europa

Viaggiatori extra-UE, nuove regole biometriche per entrare in Europa

Si annuncia un cambiamento epocale quello che entrerà in vigore domenica 12 ottobre nelle procedure di controllo alle frontiere. Un nuovo sistema digitale di ingresso/uscita (EES) sarà operativo in gran parte del continente, obbligando tutti i cittadini extra-UE, compresi i Britannici, a registrare i dati personali quando entrano nei Paesi dell’area Ue per soggiorni anche di breve durata.

Cos’è l’ESS e a chi si applica?

Sebbene il D-Day sia previsto per domenica, l’EES verrà implementato gradualmente nel periodo compreso tra il 12 ottobre 2025 e il 9 aprile 2026. In Italia i primi aeroporti a partire con i nuovi sistemi di controllo in forma di test saranno Milano Linate e Malpensa oltre a Roma Fiumicino: in questi scali si stanno testano i sistemi elettronici per rilevare le impronte digitali. A questi si aggiungeranno i porti di Civitavecchia e di Genova. L’entrata graduale del sistema prevede che dal 20 ottobre i controlli siano eseguiti in tutti gli aeroporti con una quota del 10% dei passeggeri in transito alle frontiere, quota destinata a salire fino ad arrivare al 100% entro il 9 aprile, come previsto dal Regolamento (UE) 2025/1534 pubblicato il 23 luglio 2025.

In che cosa consiste il nuovo processo ESS?

Di fatto l’EES, gestito dalla Polizia di frontiera, sostituisce l’apposizione manuale del timbro sul passaporto con un processo biometrico e basato sui dati. Ha un impatto sui viaggiatori extra-UE che soggiornano fino a 90 giorni in un periodo di 180 giorni ogni anno che per brevi vacanze, viaggi d’affari e transfrontalieri nell’area Schengen.

Paesi che richiederanno l’ESS

L’obiettivo del nuovo processo è reprimere la criminalità e far rispettare il limite di soggiorno di 90 giorni in un anno. I dati saranno raccolti dal sistema europeo eu-LISA il cervellone informatico basato a Tallin, in Estonia,con il compito di processare tutte le informazioni provenienti dai 25 paesi membri dell’Unione Europea dell’area Shengen (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia) oltre a quattro paesi fuori dalla UE (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). mentre l’Irlanda e Cipro sono esclusi perché non appartenenti dall’area Shengen. In particolare l’Irlanda è parte del Common Travel Area (CTA) insieme al Regno Unito che consente la libera circolazione tra i due Paesi.

Fonte: Il Sole 24 Ore