Vicina al 60% la quota di italiani che ha almeno un finanziamento da pagare

Vicina al 60% la quota di italiani che ha almeno un finanziamento da pagare

Italiani sempre più alla prese con le rate a fine mese, siano esse quelle per il mutuo casa oppure per l’acquisto dell’automobile. Nei primi sei mesi dell’anno si è infatti ulteriormente allargata la platea di italiani che ha almeno un contratto di credito rateale in essere, pari al 59,6% della popolazione maggiorenne (+13,1% rispetto al 2024). Una dinamica che riflette la ripresa dei consumi e degli acquisti sostenuti da finanziamenti che vanno a coprire piccoli importi. Da non trascurare poi l’effetto tassi che torna a rendere più appetibili i mutui casa. A livello pro-capite, nel primo semestre del 2025 la rata media rimborsata ogni mese è di 278 euro (stabile rispetto a un anno fa), mentre l’esposizione residua – intesa come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare in futuro per estinguere i contratti in essere – è stata pari a 31.637 euro (in calo del -10%). E’ quanto emerge dall’analisi dei dati disponibili in Eurisc, il sistema di informazioni creditizie gestito da Crif.

Mutui e prestiti personali

Osservando in particolare i mutui, l’analisi mette in rilievo una sostanziale stabilità della rata media, di poco inferiore ai 600 euro, mentre risulta in calo l’esposizione residua, che supera di poco i 97 mila euro. Per quanto riguarda i prestiti finalizzati, cresce leggermente la rata mensile, che si attesta a 135 euro, mentre scende l’esposizione residua (-7,5%), che rimane contenuta e di poco superiore a 5.500 euro. In leggera crescita (+1,5%), la rata media dei prestiti personali, a 254 euro, con un’esposizione residua intorno ai 16.200 euro, in calo del -7,9%.

«In questa prima parte dell’anno, risulta in crescita del +13,1% la quota di soggetti che ricorrono al credito, probabilmente a causa del calo graduale dei tassi che lo ha reso più accessibile e conveniente sia per le famiglie sia per le imprese, ma con un’attenzione all’esposizione residua, che infatti scende del -10% – sottolinea Beatrice Rubini, direttrice della linea Mister Credit di Crif -. Nel complesso, l’incidenza dei mutui oggi è del 23,6% del totale dei finanziamenti attivi, mentre la quota di prestiti personali arriva al 29,3%. La forma di finanziamento più diffusa è quella per comprare beni e servizi (auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi)con una quota del 47,1% del totale». Come spiega l’esperta, volendo fare una classifica delle tipologie di beni e servizi per cui si ricorre maggiormente al credito, al primo posto troviamo le spese relative alla casa (34,9%), seguite dai mezzi di trasporto (30,2%) e da elettronica ed elettrodomestici (20%)

La mappa regionale

La regione dove si ricorre più spesso al credito è la Toscana (67,8%), seguita dalla Valle D’Aosta (67,2%) e dal Lazio (66,4%)di più. All’estremo opposto del ranking c’è il Trentino-Alto Adige, dove solo il 32,5% della popolazione ha almeno un rapporto di credito attivo, preceduto dalla Basilicata (con il 47,8%) e dalla Campania (con il 52,7%).Ma attenzione la classifica cambia se si guarda all’importo della rata mensile. Nel primo semestre 2025, le regioni in cui i cittadini ogni mese sostengono la rata più elevata sono il Trentino-Alto Adige, con 405 euro di media, la Lombardia (317 euro) e il Veneto (305 euro). Seguono l’Emilia-Romagna e il Friuli-Venezia Giulia, rispettivamente con 299 e 295 euro. La ragione? Sono le regioni dove c’è una più elevata incidenza dei mutui, che presentano un importo da rimborsare più alto rispetto alle altre forme tecniche considerate, senza considerare il valore degli immobili che potrebbe risultare superiore alla media.

Fonte: Il Sole 24 Ore