
Vietati Facebook, TikTok, Instagram e WhatsApp fino a 14 anni, ecco la stretta della Lega sui social
La deriva social, con i rischi di cui parla la cronaca di tutti i giorni, dall’istigazione alla violenza ai casi di suicidi in diretta, a fenomeni di dipendenza, ansia e stress, preoccupa la politica. Sono numerose infatti le proposte di legge arrivate in Senato e alla Camera -a firma un po’ di tutti i gruppi, a volte bipartisan- che puntano a normare l’accesso e l’utilizzo sui vari Facebook, TikTok, X, e Instagram e a prevedere misure di tutela, in particolare per i più giovani.
La proposta della Lega: piattaforme social vietate ai minori di 14 anni
L’ultimo ddl arrivato in Senato ha la firma della leghista Erika Stefani, assieme ad altri big del partito, come il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio. Nel testo si parte chiedendo innanzi tutto di vietare «l’utilizzo delle piattaforme» ai minori di 14 anni.
Dopo i 14 anni e fino ai 16 serve il sì dei genitori
Uno stop che non ammette repliche e che ha anche un corollario: infatti dopo i 14 anni e fino ai 16, gli adolescenti italiani potranno accedere ai social solo dopo «l’acquisizione del consenso dei rispettivi tutori legali». Ovvero i genitori dovranno dire sì ai propri figli per compulsare post e storie, fino a quando saranno sedicenni.
La sorveglianza da parte dei gestori
La proposta chiede inoltre un impegno alle stesse piattaforme, per “certificare” l’età di chi accede ai contenuti online. L’art. 3 della ddl prevede che i gestori si dotino «di efficaci sistemi atti a verificare l’età degli utenti e a ricevere il benestare dei tutori legali, al fine di evitare l’accesso ai contenuti da parte dei minori di quattordici anni».
La proposta bipartisan
Nell’analogo ddl 1136, a prima firma della senatrice meloniana Lavinia Mennuni – un altro dei testi presenti nelle Commissioni di Palazzo Madama- sottoscritto anche dal partito democratico, oltre che da Fi e Lega (“Disposizioni per la tutela dei minori nella dimensione digitale”) l’età per accedere ai social viene fissata invece a 15 anni, ma i genitori possono dare il consenso all’ingresso sui social anche per gli under 15.
Fonte: Il Sole 24 Ore