Volkswagen, crescita moderata ma l’elettrico accelera in Europa. Grazie a Tesla

Volkswagen, crescita moderata ma l’elettrico accelera in Europa. Grazie a Tesla

Nel primo semestre 2025 il gruppo Volkswagen ha registrato una crescita contenuta delle consegne globali (+1,3% a 4,4 milioni), in un contesto operativo complicato. A sostenere i volumi è stata la domanda di veicoli elettrici in Europa, mentre pesano le difficoltà negli Stati Uniti e il rallentamento in Cina, insieme al calo dei marchi premium, che costituiscono il motore principale della redditività. Crescita moderata nel semestre in Europa (1,7 milioni di consegne, +1%), meglio nell’Est Europa (+9%), mentre è incremento a doppia cifra (+18% con 300mila consegne) in Sud America. Cina secondo mercato con 1,3 milioni e -2% complessivo.

I dati diffusi dal gruppo mostrano una netta accelerazione sul fronte dei veicoli elettrici a batteria (Bev): le consegne nel semestre sono salite a 465.500 unità, in crescita del 47% rispetto allo stesso periodo del 2024. La quota dei Bev sul totale delle vendite globali è passata dal 7% all’11%. Il passo avanti è significativo, ma ancora insufficiente rispetto agli obiettivi europei in materia di riduzione delle emissioni, che richiederebbero una penetrazione intorno al 20-24% per evitare le sanzioni di Bruxelles previste entro il 2027.

Il baricentro della transizione, si diceva, resta saldamente in Europa. Nel Vecchio Continente le consegne di elettriche sono cresciute dell’89%, con Volkswagen che si conferma primo costruttore nel segmento, raggiungendo il 28% di quota di mercato. In Germania, la quota supera il 46%, distaccando nettamente Tesla, scesa al 3,6%. Una performance che conferma il rafforzamento competitivo del gruppo in un’area strategica, anche alla luce delle normative ambientali sempre più stringenti.

Tuttavia, il quadro internazionale evidenzia fragilità non trascurabili. Negli Stati Uniti, le consegne del gruppo sono diminuite del 16,2% nel secondo trimestre, azzerando la crescita registrata nei primi tre mesi dell’anno. Il calo è legato in buona parte ai dazi introdotti dall’amministrazione Trump, che penalizzano le importazioni di auto europee. A soffrire maggiormente sono stati i brand di fascia alta: Porsche, Audi, Lamborghini e Bentley hanno perso complessivamente il 7,7% delle vendite trimestrali, scendendo a 480.200 unità. Il rallentamento del lusso rappresenta un segnale d’allarme, considerando il peso che tali marchi esercitano sulla marginalità complessiva del gruppo.

Fonte: Il Sole 24 Ore