
Volvo ES90, com’è e come va la nuova ammiraglia elettrica con i chip di Nvidia
Le automobili si e-Volvo-no. E mai gioco di parole è più casuale e azzeccato per la nuova Volvo ES90, ultima discendente di una lunga stirpe di berline che presenta due novità strutturali: la prima – immaginabile – è quella di essere per la prima volta elettrica, la seconda di avere una carrozzeria 5 porte “fastback”, quella che una volta chiamavamo “due volumi e mezzo”.
La Volvo ES90 nasce sulla piattaforma SPA2, la stessa della EX90, ed è lunga 5 metri precisi al millimetro, è larga 1 e 92 e alta 1,55 con un passo “monstre” di 3 metri e 10 e un cx di 0,25. Dal punto di vista funzionale ne viene fuori una via di mezzo tra un’auto votata alla praticità e una limousine: l’abitabilità e l’accessibilità posteriori sono infatti principesche e il bagagliaio ha una capacità di 446 litri che può salire a 1.427 abbattendo lo schienale posteriore 40/20/40. Sotto il cofano anteriore c’è un piccolo frunk da 49 litri che si riducono a 27 per le versioni bimotore. Di ottimo livello i materiali e la cura costruttiva con uno stile pulito dove si alternano legno certificato e metallo (poco) insieme a plastiche morbide, tra cui alcune riciclate, e pelli artificiali in onore alla sostenibilità di una vettura che è costruita con una percentuale consistente di materiali di recupero: lo è il 18% degli acciai, il 29% dell’alluminio e il 16% dei polimeri utilizzati. Inoltre, come tutte le Volvo, la ES90 ha una patente che ne certifica l’impronta di CO2 e un passaporto che permette di avere la tracciabilità di tutte le materie prime utilizzate per la batteria.
Uno dei punti forti della ES90, così come della EX90, è la sua architettura elettronica che ne autorizza la definizione di SDV ovvero veicolo definito di software. Tutto il suo sistema nervoso infatti è governato da sole tre centraline ad alta potenza con quella dedicata alla sicurezza provvista di ben 2 processori NVIDIA Orin AGX con una capacità di calcolo pari a oltre 500 TOPS. Evoluta anche la sensoristica che, oltre ai soliti radar, ultrasonici e telecamere, conta anche su un Lidar il cui alloggiamento è ben visibile alla sommità del parabrezza e che è capace di vedere che cosa succede giorno e notte fino a 250 metri di fronte alla vettura. A questi, si aggiungono i sensori ad infrarossi e quelli radar presenti all’interno, incaricati di monitorare la postura e i livelli di attenzione dei passeggeri, fattori chiave per la loro protezione in caso di incidente, oltre alla presenza di bambini dei quali la ES90 può percepire anche i movimenti minimi di un respiro. In caso di tragiche dimenticanze, la svedese lo segnala al guidatore e attiva automaticamente il climatizzatore. Ai bambini sono dedicati anche i famosi booster, i rialzini incorporati nei sedili posteriori, altra idea del costruttore che ha inventato le cinture di sicurezza.
Ce n’è abbastanza per livelli di protezione e assistenza di guida ben maggiori di quelli attuali e che probabilmente, leggi permettendo, saranno possibili attraverso successivi aggiornamenti over-the-air dei sistemi attraverso la connessione 5G già presente a bordo. L’interfaccia uomo-macchina è basata su una strumentazione su display da 9” solidale con il piantone e sempre visibile all’interno del volante, un head-up display e uno schermo verticale a sfioramento da 14,5” per il sistema infotelematico che gira su Android Automotive OS e porta incorporate una ricca serie di funzioni di Google. Velocità e fluidità del sistema sono da prime della classe, con qualche eccesso digitale come quello che obbliga a passare attraverso lo schermo per attivare la regolazione di sedili e retrovisori (operata poi attraverso i tasti sul volante), regolare la climatizzazione e persino aprire il cassetto portaoggetti. Per fortuna c’è una manopoletta in cristallo per la regolazione del volume, corredata da due pulsanti per le stazioni e i brani, dell’impianto audio Bowers&Wilkins da 1.610 Watt a 25 diffusori con un processore capace di replicare anche il sound degli Abbey Road Studios, ideale soprattutto per chi ama la musica rock degli anni ’60 e ‘70.
La ES90 è la prima Volvo con architettura elettrica a 800 Volt, che permette di raggiungere una potenza di ricarica di 350 kW, aumentare l’efficienza del sistema e diminuire il peso di cablaggi e motori che sono serviti da inverter al carburo di silicio. La versione con motore posteriore da 245 kW ha una batteria da 92 kWh per un’autonomia di almeno 554 km mentre promettono di arrivare a 700 km le due varianti con la batteria da 106 kWh e trazione bimotore, realizzata con un’unita asincrona per le ruote anteriori: una ha 330 kW e l’altra eroga addirittura 500 kW (680 cv) e 870 Nm per uno 0-100 km/h in 4 secondi netti, niente male per un’automobile la cui massa parte da 2.335 kg, ma può superare i 2.600 kg. Notevole la capacità di traino che va da 1.600 a 2.000 kg. Le batterie utilizzano celle prismatiche con celle NMC e per il classico passaggio 10-80% alle colonnine HPC impiegano 22 minuti mentre per incamerare energia per 300 km bastano 10 minuti. Noi abbiamo provato solo la versione meno potente che assicura uno 0-100 km/h in 6,6 s. e, come tutte le Volvo, una velocità massima di 180 km/h.
Fonte: Il Sole 24 Ore