
We.Do Holding cresce nel primo trimestre e si rafforza nel settore imbottiti
In attesa del nuovo piano industriale, che dovrebbe essere approvato nelle prossime settimane, il gruppo WeDo Holding chiude chiude il primo trimestre 2025 in positivo, registrando un fatturato di 55 milioni di euro, in crescita del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, e un portafoglio ordini di 58 milioni di euro tra commesse e canale retail, in aumento del 56% rispetto ai 37 milioni del primo trimestre 2024.
La riorganizzazione del gruppo
Il gruppo dell’arredo, dell’interior design e del contract a guida familiare, che comprende 11 marchi e nove stabilimenti produttivi, sta lavorando a una riorganizzazione generale che dovrebbe portare «a una struttura industriale efficiente e completa – spiega il presidente di We.Do Holding Andrea Olivi -. Il nuovo piano industriale che stiamo per approvare prevede la messa a punto di un’offerta di nuovi prodotti e servizi a valore aggiunto, penso, ad esempio, all’energia, con una forte spinta verso l’internazionalizzazione».
Proprio i mercati internazionali, in particolare quelli europei, hanno spinto i risultati del primo trimestre, favoriti anche dal buon andamento del settore Project, che ha registrato importanti commesse sul territorio nazionale. Fondamentale anche il nuovo modello organizzativo del gruppo, che negli ultimi mesi ha razionalizzato la struttura industriale e commerciale delle tante società controllate, raggruppando tutti i marchi dell’arredo casa sotto il brand We Do Home e i marchi dell’arredo ufficio e healthcare sotto il brand We Do Spaces, per offrire al mercato una gamma più omogenea e completa di prodotti. Una riorganizzazione che ha reso possibile generare economie di scala nella catena di fornitura e a una maggiore qualità nel servizio e nell’offerta.
Il rafforzamento nel settore imbottiti
Proprio nell’ottica di una più ampia offerta, del completamento della gamma prodotto e di una maggiore aderenza ad ogni esigenza della clientela, We.Do Holding ha potenziato il segmento imbottiti con l’integrazione della società Gorini Divani di Forlì.
«Gorini è un’azienda del made in Italy che ha fatto dell’artigianalità la sua vocazione, portandola con successo fuori dai confini italiani – spiega Olivi -. Con questa operazione, realizzatasi con la formula del contratto di direzione e coordinamento, vogliamo ampliare la nostra gamma di imbottiti e sviluppare una filiera internazionale di prodotti d’alta gamma».
Fonte: Il Sole 24 Ore