
Yogurt, acquisti in aumento del 5% in un anno spinti da greco, proteici e «quasi dessert»
Che fine ha fatto Vitasnella? Quello che è stato per un paio di decenni il brand di riferimento nello yogurt magro è sparito dagli scaffali dei negozi nel 2022, vittima di scelte aziendali (appartiene alla Danone) dettate dalla necessità di seguire i nuovi gusti dei consumatori, meno orientati al light e più interessati a prodotti ricchi in proteine (come lo yogurt colato alla greca e il kefir) e a prodotti “indulgence” sempre più simili a dessert.
Sono queste le due tendenze che stanno guidando il mondo dello yogurt, un settore che in Gdo vale quasi 2,2 miliardi di euro e gode di ottima salute, visto che, tra aprile 2024 e lo stesso mese del 2025, le vendite sono aumentate di circa il 5% sia a valore che a volume. Ma non tutti i segmenti se la passano bene. «Lo yogurt intero cresce davvero poco e quello magro è addirittura in calo (rispettivamente +1% e -3,4% a volume) – spiega Sergio Grasso di Niq – Di converso riscontriamo forti crescite negli yogurt funzionali (+9,0%), in quelli alternativi e soprattutto nello yogurt greco, che ha ottenuto un +23%».
Non stupisce, quindi, che tutte le aziende abbiano rivisto la loro offerta e puntato sui prodotti più richiesti anche per non perdere posizioni nei banchi frigo, dove lo spazio non è ampliabile e la competizione si gioca sul filo dei centimetri di scaffale. «Per noi i nuovi lanci, che ben rispondono all’andamento del mercato, rappresentano una risposta concreta ai bisogni dei consumatori che mostrano oggi un’attenzione sempre maggiore alla prevenzione e alla salute», conferma Yoann Steri, digital & data director di Danone Italia, che registra una crescita del 6,5% a volume nel mondo dell’ultrafresco.
Anno dopo anno, il tourbillon di prodotti e di brand diventa sempre più veloce e le innovazioni sono sempre più borderline tra le diverse categorie, con il 70% dei prodotti che viene cambiato ogni due anni, tra riformulazioni di ricette esistenti, restyling dei packaging, lanci di nuovi gusti e formati lo scaffale è in continuo fermento. Attività che paiono funzionare, visto che negli ultimi quattro anni il consumo di yogurt, latti fermentati e dessert è salito del 13,6%, arrivando a dieci kg annui pro capite, rivela uno studio di categoria voluto da Danone Italia. L’azienda vuole portarlo a 15 kg grazie a prodotti che rispondono alle nuove ratio di acquisto dei consumatori. Il 41% sceglie lo yogurt per ragioni legate alla salute, preferendo quelli a basso contenuto di zuccheri e fonti di fibre e proteine, a cui si aggiunge anche la presenza di fermenti benefici per il microbiota intestinale.
Scelte salutistiche (40%) ma anche preferenze di gusto (37%) hanno spinto 26 milioni di italiani a consumare anche i prodotti a base vegetale, che stanno vivendo un momento felice (+18,5% a volume e +21% a valore a totale Italia, esclusi i discount) ma che ancora rappresentano meno dell’1% del mercato totale. Intanto crescono anche prodotti alternativi di nicchia, come gli yogurt realizzati con latte di pecora, capra o bufala: valgono la metà di quelli vegetali (8,6 milioni di euro) ma vanno veloci (+38% a valore e +42% a volume in 12 mesi).
Fonte: Il Sole 24 Ore