Ztl semplificate ed efficaci, nuova legge in Veneto

Ztl semplificate ed efficaci, nuova legge in Veneto

Una circolazione più semplice, efficace e sicura nelle Zone a traffico limitato per che ne ha diritto ed è in possesso dell’apposito contrassegno. In Veneto è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione la Legge regionale 12 agosto 2025, numero 19, che disciplina il nuovo sistema Ztl Network, che prevede anche una piattaforma digitale destinata a rivoluzionare la gestione degli accessi alle Zone a Traffico Limitato in tutta la regione. Allo stato attuale, la circolazione nelle Ztl dei titolari di contrassegno è garantita solo nel comune di residenza; ciò è dovuto all’assenza di uno scambio di informazioni in tal senso tra i comuni, situazione che, di fatto, obbliga gli aventi diritto a fornire una preventiva comunicazione.

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità: primo firmatario, e correlatore per l’Aula, il vicepresidente del Consiglio Enoch Soranzo (FdI). Correlatrice la consigliera Dem Anna Maria Bigon.

Semplificazione

L’obiettivo è chiaro: garantire la libera circolazione dei veicoli autorizzati – dalle persone con disabilità ai mezzi dedicati al trasporto di persone, taxi e NCC. A supporto della nuova normativa una piattaforma digitale regionale. Il provvedimento coinvolge anche le categorie del trasporto pubblico non di linea: taxi e NCC (noleggio con conducente) saranno inclusi nel sistema e potranno partecipare attivamente al Tavolo tecnico permanente, l’organismo che monitorerà e svilupperà il progetto “ZTL Network”. Un aspetto centrale di questa legge è che recepisce anche gli emendamenti proposti da Confartigianato Veneto insieme a Cna Veneto e altre associazioni di categoria che hanno lavorato per garantire una disciplina uniforme non solo per le persone con disabilità, ma anche per i tanti operatori del trasporto persone – un comparto essenziale per la mobilità urbana e turistica della regione.

Che cosa cambia

Finora i dati relativi ai permessi Ztl restavano confinati nel singolo Comune di rilascio, costringendo ad esempio i cittadini con disabilità in possesso del Pass Blu a notificare manualmente (via fax, e-mail, telefonata) il proprio ingresso in una zona a traffico limitato in altro Comune. In mancanza di questa comunicazione preventiva, il cittadino rischiava multe e ricorsi, con disagi e spreco di risorse sia per le famiglie che per la Pubblica amministrazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore