Zurich Art Weekend accende i riflettori prima di Basilea

Zurich Art Weekend accende i riflettori prima di Basilea

Prima dell’inizio della settimana di Basilea, il tour svizzero di collezionisti e professionisti dell’arte è iniziato a Zurigo per lo Zurich Art Weekend (13-15 giugno). Nato otto anni fa come iniziativa di alcuni galleristi per sfruttare il passaggio dei collezionisti americani diretti a Basilea, l’evento ha perso quel pubblico, ma si è trasformato in un appuntamento più strutturato. Oggi coinvolge non solo gallerie private ma anche istituzioni culturali, con il supporto dell’ente del turismo locale e la sponsorizzazione della banca Julius Baer, che vanta una collezione di oltre 5.000 opere d’arte svizzera.

L’appuntamento l’anno passato ha registrato 45.000 visitatori (di cui 5.000 VIP) e anche quest’anno ha proposto un ricco programma di 75 mostre, 150 artisti, 71 location e 150 eventi pubblici. La partecipazione richiede un contributo variabile: secondo indiscrezioni, va dalle poche centinaia di euro per gli spazi no-profit ai 3.500 euro per le gallerie (la metà rispetto alla quota del Gallery Weekend di Berlino), ma chi vuole può aggiungere un contributo per accedere alla cena di gala che si è svolta sabato sera al Kunsthaus Zürich – un’esperienza immersiva tra le opere di Jeffrey Gibson (rappresentante Usa all’ultima Biennale di Venezia), culminata con una performance di Alexandra Bachzetsis. Sulla maestosa scalinata progettata da Chipperfield, i performer hanno dato vita a un scambio di vestiti, creando una girandola fluida di identità.

Una nuova fiera

La manifestazione riflette la varietà e il dinamismo della scena locale, dove gallerie blasonate come Hauser & Wirth – con le sue mostre dedicate ai maestri Mark Rothko, Robert Ryman, Ed Clark e Pat Steir – dialogano con una rete di oltre 50 spazi no profit. Tra questi spiccano realtà come Jevouspropose, che ha presentato una performance dell’inglese Billy Morgan, e We Are Aia – Awareness in Art, che ha trasformato il giardino botanico in un palcoscenico per il duo italiano Invernomuto, mescolando suoni naturali e musica elettronica in un’esperienza sensoriale.

Tra le novità di quest’anno c’è una nuova fiera per le gallerie di ricerca: Gallery House, promossa dalla galleria di Zurigo Sunworks, di Lorenzo Bernet. Hanno aderito 13 gallerie, tra cui due italiane: Federico Vavassori di Milano e Studioli di Roma, che ha proposto un’ampia selezione di artisti di diverse generazioni, da Rochelle Feinstein (presente con un dipinto da 50mila dollari) a Federico Fellini (con alcuni disegni intorno ai 5mila euro), fino a emergenti italiani come Marino Melarangelo, classe 1974, che avrà anche una personale in galleria a novembre (presente qui con disegni erotici da 2.500 euro), Valerie Giampietro (fotografie a 1.700 euro) e Alessandro Cicoria (sculture e gouache a 1.300-3.500 euro).

Fonte: Il Sole 24 Ore