Record per Schifano a Milano da Sotheby’s

L’asta milanese di Sotheby’s si è conclusa il 24 novembre dopo una settimana online con un totale di 9.639.160 euro, in linea con la stima pre-asta di 6.946.000-9.595.000 euro € e in aumento del 23% rispetto alla vendita del medesimo periodo nel 2020. La percentuale di venduto per lotti è stata del 78,3%, tra questi il 64% sono stati venduti sopra la loro stima massima, la percentuale per valore è stata, invece, l’86%. Hanno partecipato all’asta clienti da Europa, Nord America, Asia, Oceania, Medio Oriente e Nord Africa.

Record per Schifano e Boetti

“L’asta d’arte contemporanea di questa stagione è stata l’ennesima conferma di quanto il mercato sia florido e dinamico” spiega Marta Giani, Director, Head of Sale, Contemporary Art della cada d’aste. “Alighiero Boetti e Mario Schifano continuano ad essere al centro dell’attenzione totalizzando grandiosi risultati”. Proprio per Schifano è stato stabilito il nuovo record mondiale con l’opera “Cartello”, venduta a 1.041.000 euro, ben sopra la stima massima di 550.000-700.000 euro. Il lavoro, che non compariva sul mercato da 50 anni, ha segnato l’inizio della cosiddetta “stagione monocromatica” nei primi anni ’60, è appartenuta alla collezione Liverani ed è stata esposta nella famosa mostra “5 pittori Roma 60” del 1960. Un’altra opera di Schifano, “Cielo anemico”, è stata venduta a 163.800 euro (stima: 100.000-150.000€). Anche Boetti conferma la stabilità del suo mercato. Tra le opere offerte, “Aerei”, una rara biro rossa tra le più grandi mai realizzate, è stata venduta per 980.500 euro, record mondiale per un’opera della stessa serie. L’altro lavoro in quattro pannelli a biro nera presente in asta, “Il dolce far niente”, del 1975, è passata di mano per 557.000 euro (stima: 350.000-450.000€), mentre “Lavoro postale (permutazione)” ha raggiunto 375.500 euro, stabilendo un nuovo record per una tela della serie.

Interesse internazionale su De Dominicis e Uncini

“Abbiamo, inoltre, riscontrato un forte interesse da parte del collezionismo internazionale per le opere di maestri italiani come De Dominicis e Uncini, entrambe entrate a far parte di collezioni internazionali” ha aggiunto Giani. “Asta in equilibrio” di De Dominicis, un’opera degli anni ’80, è stata venduta a 163.800 euro (stima 130.000-180.000 euro), ma un’altra opera degli anni ’90 “Senza titolo” stimata 50.000-70.000 euro è andata invenduta. Di Giuseppe Uncini è stata venduta entro le stime l’opera “Cementarmato” del 1961 a 163.800 euro.

I risultati dell’asta

Opere rimaste a lungo custodite in collezioni private italiane e internazionali hanno dato ottimi risultati. Per esempio Castellani, che conferma i risultati ottenuti a Londra lo scorso ottobre (due sue opere di grandi dimensioni degli anni ’60 hanno realizzato un totale di 2,2 milioni di sterline) dopo un periodo di riassestamento del suo mercato seguito alla sua scomparsa. Una rara “Superficie bianca”, mai esposta al pubblico, è stata venduta a 239.400 euro (stima 120.000-180.000 euro).

Alla sua prima apparizione sul mercato anche un pastello futurista del 1913 di Gino Severini, intitolato “Tango argentino”, che ha raddoppiato la sua stima minima ed è stato venduto per 835.300 euro (stima 400.000-600.000 euro). Era rimasto nella stessa collezione privata dagli anni ’70 ed era stata esposta l’ultima volta a Milano nel 1965. Proveniva, invece, da una collezione giapponese il “Concetto spaziale, Attese” di Lucio Fontana che ha realizzato 799.000 euro (stima 500.000-700.000 euro) ed era stata vista l’ultima volta in pubblico alla personale dell’artista a Tokyo nel 1984 (l’aggiudicazione segue l’importante risultato ottenuto dall’iconico “12 tagli” bianco che ha raggiunto 12,8 milioni di dollari durante l’asta serale The Macklowe Collection a New York la settimana scorsa). Un altro “Concetto spaziale” su carta telata è stato venduto per 201.600 euro (stima 100.000-150.000 euro). È rimasta, invece, invenduta l’opera “Nero” di Burri del 1955, proveniente sempre dal Giappone e stimata 600.000-800.000 euro, mentre è stata venduta una “Combustione” del 1960 mai offerta prima all’asta a 189.000 euro (stima 150.000-200.000 euro).

Fonte: Il Sole 24 Ore