Migranti, gelo tra Londra e Parigi. Patel esclusa dal vertice di Calais

LONDRA – Il summit sull’emergenza migranti nella Manica si terrà domenica 28 novembre come previsto in Francia, ma la Gran Bretagna non sarà rappresentata. Il Governo francese infatti ha revocato l’invito a Priti Patel, ministra dell’Interno britannico, che è stata bandita dal partecipare all’incontro che avrà luogo a Calais con i rappresentanti di Francia, Olanda, Belgio, Germania e Unione Europea.

La lettera e il tweet di Johnson

Il Governo francese ha reagito con irritazione e sdegno a una lettera che il premier britannico ha inviato al presidente Emmanuel Macron giovedì sera 25 novembre, sia per il contenuto del messaggio, considerato «inappropriato» sia per la forma, definita «inaccettabile».Johnson infatti ha diffuso la lettera via Twitter prima ancora che il destinatario la ricevesse, forse per fare pressione su Parigi, forse per inviare ai suoi sostenitori un segnale della sua fermezza. Nella missiva il premier britannico invita la Francia a farsi parte attiva e a «riprendersi tutti i migranti che attraversano la Manica».

La risposta francese

Macron ha aspramente criticato il modo di fare di Johnson. «Sono sorpreso da metodi che non sono seri – ha detto il presidente a margine della sua visita ufficiale a Roma -. I leader non comunicano tra di loro con tweet e lettere rese pubbliche. Non siamo informatori».Anche il ministro dell’Interno Gerald Darmanin ha dichiarato che la lettera del premier «è inaccettabile e controproducente» e ha danneggiato il dialogo tra partner. Il Governo francese ha interpretato le parole di Johnson come un modo di scaricare sulla Francia la responsabilità per l’arrivo di migliaia di migranti.

Ancora più aspri i toni usati da Gabriel Attal, portavoce ufficiale dell’Eliseo, che ha definito «mediocre» il contenuto della lettera e ha aggiunto con tono provocatorio che «è come se Johnson si fosse pentito di avere lasciato l’Europa, perché appena ha un problema ritiene che sia compito dell’Europa risolverlo».Attal ha però lanciato una proposta costruttiva: «I britannici dovrebbero mandare funzionari del servizio immigrazione in Francia per esaminare sul territorio francese le richieste di asilo in Gran Bretagna».

Ancora margini per una trattativa

Parigi non quindi ha chiuso del tutto la porta alla collaborazione con Londra, ma ha messo in chiaro che l’atteggiamento britannico dovrà cambiare. «I nostri ministri lavoreranno seriamente a risolvere un problema serio con persone serie – ha detto Macron -. Se i britannici decideranno di essere seri, vedremo con loro come agire nel modo più efficiente possibile».

Fonte: Il Sole 24 Ore