A Coruña, città d’oceano governata dalla Torre De Hércules

Quando si raggiunge A Coruña il profumo dell’oceano entra potentemente nelle narici. La città, famosa nel mondo per la sua Torre de Hércules, è come governata dalla magia e dal mistero che il più antico faro romano ancora in funzione è in grado di esercitare. Affacciato sull’Oceano Atlantico è ancora oggi punto di riferimento per i naviganti di tutto il mondo, per gli abitanti di A Coruña e per i visitatori che lo raggiungono da ogni dove. Spiagge e scogliere a picco sull’oceano le donano uno scenario incredibile insieme ad una ciudad vieja dove il passato si rivela attraverso l’elegante centro storico con le case nobiliari, le sue piazze e chiese, le botteghe artigiane e i ristoranti. Capoluogo della omonima provincia, A Coruña si raggiunge dall’Italia con voli che prevedono uno scalo, oppure con volo diretto in arrivo all’aeroporto di Santiago de Compostela, a circa 75 km.

La Torre de Hércules

Bisogna salire un totale di 242 scalini per raggiungere la parte più alta del faro, ma lo sforzo vale la pena perché consente di ammirare un magnifico panorama sulla città e la costa di A Coruña. Costruito dai Romani nel I secolo, la Torre de Hércules è l’unico faro romano ancora in funzione come segnale marittimo. È il simbolo di un antico ed elaborato sistema di navigazione, da sempre un punto di riferimento per gli uomini di mare di tutto il mondo e, dal 2009, è Patrimonio dell’Umanità Unesco. Oltre ad essere l’unico segnale marittimo di epoca romana ancora oggi in uso, risulta il solo di cui si conosce l’architetto, Gaio Sevio Lupo, che incise il proprio nome ai piedi della struttura. Una straordinaria costruzione monumentale che fu di rilevanza strategica per l’Impero Romano, il faro guidava le navi in porto e consentiva di agevolare la navigazione sulle rotte commerciali in una zona da sempre considerata molto pericolosa. In origine l’edificio era più basso e più largo, lo si può notare bene durante la visita all’interno della Torre, e la parte superiore si ipotizza fosse un’apertura a cupola per facilitare l’uscita della luce e del fumo. Dal IX al XVI secolo in avanti la Torre venne usata come torre di guardia e fortezza, a scopo difensivo dalle minacce provenienti dal mare. Mentre a partire dal XVI secolo la Torre de Hércules riprende la sua funzione originaria e il processo di recupero. Rilevanti sono le modifiche apportate a partire dal 1788, quando venne incaricato del progetto l’ingegnere militare Eustachio Giannini; a lui si deve la trasformazione da faro antico all’attuale nel rispetto della conservazione e della valorizzazione dei resti romani del monumento. I lavori di restauro si concentrarono sulla parte superiore ed esterna: una nuova facciata neoclassica, la scala interna in legno sostituita con una in pietra ed un sistema di illuminazione interno con un fanale alimentato ad olio. Da sempre emblema di A Coruña, la Torre de Hércules fu simbolica anche per Pablo Picasso che trascorse in questa città parte della sua infanzia e, in diverse occasioni disegnò e dipinse quella che a lui piaceva definire “la torre di caramello”.

Il parco scultoreo della Torre de Hércules

Dal 2008 la Torre de Hércules è gemellata con la Statua della Libertà, attraverso l’Oceano Atlantico questi due simboli uniscono il nuovo e vecchio continente, e successivamente anche con il Faro Castillo del Morro all’Avana, Cuba. La Torre de Hércules, di cui consigliamo la visita al suo interno e di ammirare lo scenario del golfo dall’alto della sua terrazza, è aperta al pubblico tutto l’anno e, nei mesi da ottobre a maggio, con orario dalle 10 alle 17:30. Importanti reperti archeologici sono invece custoditi ed esposti al Museo Arqueológico e Histórico, Paseo Alcalde Francisco Vázque, presso il Castillo de San Antón. L’area protetta di eccezionale valore storico, naturale, culturale e archeologico su cui sorge l’antico faro romano è anche uno straordinario punto panoramico da cui dominare tutto il Golfo Ártabro, che si estende da Cabo San Adrián a Cabo Prior. È in questo contesto così autentico e suggestivo, fra terra, cielo e mare, che trova spazio il parco che custodisce un museo all’aria aperta. Sculture di simboli e leggende associate alla Torre sono state attentamente posizionate per creare un elevato senso della prospettiva. Di fronte ad essa troviamo La rosa dei venti, opera di Tono Correa Corredoira realizzata in granito, ardesia e smalto vetroso; inserita in un mosaico circolare di venticinque metri di diametro, presenta riferimenti alle nazioni celtiche. Fra le sculture segnaliamo Breoghan di Xosé Cid, che presidia l’ingresso alla Torre e rappresenta il leggendario capo celtico, considerato un eroe per l’Irlanda ed a cui si attribuisce la fondazione dell’antica A Coruña; Ercole nella nave degli Argonauti, realizzata da Gonzalo Viana; Menhirs di Manolo Paz, un insieme di dodici sculture disposte in cerchio che segnano i punti cardinali e il celebre traghettatore dell’Ade Caronte, realizzato da Ramón Conde.

La figura di María Pita, eroina di A Coruña

La piazza più conosciuta di A Coruña è quella di María Pita. Progettata metà del XIX secolo questa grande piazza ospita l’elegante edificio sede del Municipio e, sotto ai suoi porticati, diversi caffè e ristoranti. È dedicata alla donna che con il suo atto eroico liberò la città dall’invasione inglese. A rappresentare María Pita una scultura che la ritrae con una lancia in mano. Questa figura storica si colloca nella primavera del 1589, quando il politico inglese Sir Francis Drake ricevette dalla madrepatria l’ordine di attaccare l’Invincibile Armada che si era rifugiata sulle coste settentrionali della Spagna. Feroce fu l’attacco da parte della marina britannica per il controllo sulla città, ma ostacolato dalla popolazione che si rifugiò all’interno delle mura, da dove oppose una grande resistenza. Tra le persone in prima linea nella battaglia emerse la figura di una donna, il cui nome era Mayor Fernández de la Cámara y Pita, che passò alla storia come María Pita per aver ucciso, con una lancia, l’alfiere britannico che cercava di guidare la vittoria mettendo in fuga il nemico. María Pita divenne così una protagonista indiscussa della storia di A Coruña. Per chi desiderasse conoscere meglio la vita di questa eroina è possibile visitare, in Calle Herrerías 28, la Casa-Museo a lei dedicata.

Due chilometri di spiagge urbane

Nota anche con il soprannome di “città di vetro”, A Coruña si distingue infatti per il design dell’area dedicata al porto. Un complesso architettonico finestrato realizzato a fine Ottocento e che affonda le sue radici nel quartiere dei pescatori. I portici avevano infatti la funzione di ormeggio per le imbarcazioni, specie durante i giorni di maltempo; mentre le vetrate creavano spazi a riparo dalla pioggia, ventilati, in grado di rilasciare calore in inverno e fresco in estate senza contare l’illuminazione. Lungo i due chilometri di litorale urbano si può apprezzare tutta l’essenza dell’Atlantico di A Coruña. Ampie spiagge sabbiose insignite della bandiera blu, in cui rilassarsi o praticare sport acquatici: Riazor, Orzán, Matadero, As Lapas, San Amaro e Oza sono le sei playas di A Coruña. La provincia di A Coruña è nota per la straordinaria qualità delle sue ceramiche. Fra i marchi segnaliamo Sargadelos, presente in città con una delle sue gallerie in Calle Real 56. Il celebre laboratorio mostra, in ogni singolo porcellana artigianale della Galizia, oltre duecento anni di storia, tradizione, design e innovazione. Queste ceramiche davvero originali sono caratterizzate dalla combinazione di bianco e blu cobalto, come a voler contenere la luce e il colore di questa meravigliosa città affacciata sull’Oceano Atlantico.

Fonte: Il Sole 24 Ore