Aggressioni ai sanitari, norma in «Gazzetta». Ora si procede anche senza denuncia

Da ora in poi scatta la procedura d’ufficio nel caso di lesioni personali ai professionisti sanitari sia che si tratti di lesioni lievi sia gravi o gravissime, indipendentemente dalla volontà della vittima di sporgere querela. Con le aggressioni ai sanitari che non danno segni di diminuire entra in vigore la norma pubblicata in «Gazzetta Ufficiale», nella speranza di arginare il fenomeno.

Anaao Assomed: un ulteriore passo in avanti

È appena di sabato scorso la notizia di un’aggressione nel Pronto soccorso del policlinico di Foggia che ha visto coinvolti in tutto cinque sanitari feriti. «La norma è un ulteriore passo in avanti a tutela dei colleghi vittime di aggressioni e violenze nell’esercizio delle loro funzioni. Ed è anche la dimostrazione che la nostra pressante azione inizia a dare i frutti concreti», commenta il segretario nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, a seguito della pubblicazione del decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31 che modifica il Codice penale in tema di procedibilità d’ufficio per il reato di lesioni personali e di procedibilità a querela del reato di danneggiamento.

«Ora immediate misure organizzative»

«L’intervento si è reso necessario – spiega Di Silverio – per coordinare le modifiche già introdotte al regime di procedibilità del delitto di lesioni nel 2022 con la riforma del processo penale, alla sopravvenuta modifica, voluta da Anaao, e apportata dal Legislatore al Codice penale, dal cosiddetto decreto bollette». In particolare circa l’inasprimento delle sanzioni con riguardo alle lesioni semplici per le quali si prevede oggi la pena della reclusione da due a cinque anni. Ora Anaao chiede «immediate misure organizzative per completare l’azione di tutela».

Fp Cgil: avanti sulla strada della prevenzione

«Bene, però non possono essere solo le modifiche al Codice penale la soluzione per il contrasto alla violenza sugli operatori. Per la Fp Cgil la priorità è tutelare il personale e prevenire le aggressioni sia fisiche che verbali. Occorre andare avanti sulla strada della prevenzione, istituendo in tutti i luoghi di lavoro il Registro dei mancati infortuni, applicando quanto previsto dalla raccomandazione n.8-2007 del ministero della Salute e quanto suggerito dall’attività di monitoraggio realizzata dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (Onseps)», sottolinea la Fp Cgil.

I numeri del fenomeno

Come ricorda il sindacato sono stati ben 16mila gli episodi di aggressione al personale sanitario e socio-sanitario nel 2023 e 18mila le operatrici e gli operatori coinvolti, secondo quanto emerge dalla relazione sul 2023 dell’Osservatorio. «La professione più colpita è quella infermieristica, seguita dai medici e dagli operatori socio-sanitari. Due terzi delle persone aggredite sono donne. Gli ambienti più rischiosi risultano essere i Pronto soccorso, le aree di degenza, i servizi psichiatrici e gli ambulatori. I principali aggressori sono i pazienti (69%) contro il 28% di parenti. Il 68% delle aggressioni è di tipo verbale, il 26% fisico e il 6% contro beni di proprietà».

Fonte: Il Sole 24 Ore