Al via il Tour de France: un lungo romanzo diventato un derby tra Pogacar e Vingegaard

Al via il Tour de France: un lungo romanzo diventato un derby tra Pogacar e Vingegaard

Evenepoel, il terzo uomo

Una prova adatta soprattutto al belga Remco Evenepoel, il terzo uomo di questa corsa. Remco è ancora indecifrabile. Nelle grandi prove a tappe è meno accreditato rispetto ai due favoriti, però la sua classe è fuori discussione. «Devo convincermi che è possibile», dice Remco alla vigilia. Può essere un’alternativa, anche se nell’ultima settimana, dove si concentrano le tappe di montagna più impegnative, rischia di non reggere fino a Parigi.

Ebbene, veniamo al punto: sarà ancora il solito duello tra Pogacar e Vingegaard? Sulla carta, che poi viene a volte smentita dalla strada, certo che sì. Sarà l’ennesimo derby tra due giganti. Al momento il bilancio (3-2) pende a favore dello sloveno, che si presenta sia con la maglia da campione del mondo sia come leader in carica, avendo vinto l’ultima edizione del 2024. «Lo sloveno è magnanimo verso il rivale: “Credo che Jonas sia il miglior scalatore del mondo, o almeno lo è stato negli ultimi anni, soprattutto sulle salite lunghe. A cronometro vado meglio io, a volte lui. La battaglia comunque è aperta….».

Gli scommettitori, più pratici, danno Pogacar a quota 1.50. Per Vingegaard invece offrono il doppio (3.00). Il motivo di questa disparità è abbastanza semplice: lo sloveno, dopo una formidabile primavera ( Strade Bianche, Fiandre, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne) arriva al Tour dopo un lungo periodo di preparazione in altura che gli ha permesso di trionfare al Delfinato e che lo dovrebbe portare al via in una forma migliore anche di un anno fa.

All’apparenza un marziano ancora più marziano pronto a firmare, appena può, il centesimo successo in carriera. Inutile qui riportare il brillante curriculum di Tadej, non siamo ancora al livello di Merckx (523 vittorie) ma solo perchè questi confronti statistici lasciano il tempo che trovano. Ai tempi di Eddy si correva da febbraio a novembre. Anche corse meno blasonate.

Pogacar: «I media? Meglio non seguirli»

Il 21 settembre Pogacar compie 27 anni. Non gli manca quindi il tempo per detronizzare il grande Eddy. Anche nell’atteggiamento, lo sloveno è cambiato. Prima si comportava da bonario principe, ora da re non sempre condiscendente verso i suoi sudditi. Con la stampa è diventato acido: «Da quando sto meno sui social e ho smesso di seguire giornalisti e media vari, vivo molto meglio ma sono pronto a rispondere alle vostre domande con il sorriso….».

Fonte: Il Sole 24 Ore