Argento e bronzo azzurri nel nuoto, Fognini agli ottavi nel torneo di tennis

Subito fuori dalle Olimpiadi, invece, Fabio Basile, oro del judo a Rio, passato di categoria e sconfitto al primo turno dal coreano An Changrim. Niente da fare neppure per Asia Lanzi, che era l’unica azzurra nello skateboard femminile. Nella specialità, viaggio nel futuro con una medaglia d’oro e una d’argento a due tredicenni, la giapponese Momiji Nishiya, e la brasiliana Rayssa Leal.

Nel tennis, Fabio Fognini (testa di serie numero 15) è agli ottavi di finale del torneo dopo aver sconfitto al secondo turno per 6-4 7-6 (4) il bielorusso Egor Gerasimov.

Nel tiro a volo la 38enne azzurra Diana Bacosi ha conquistato la medaglia d’argento nella gara di Skeet donne, vinta dall’americana Amber English. «Speravo nell’oro, di bissare Rio, è arrivato l’argento ma ho dato tutto ciò che avevo e sono contenta così», ha detto Diana Bacosi dopo la gara e un abbraccio al suo ct Andrea Benelli e al presidente della Fitav Luciano Rossi. «Ho dato continuità alle mie prestazioni e alla fine ho perso l’oro per un piattello: nello sport può succedere». Poi una dedica speciale: «È una medaglia che voglio dedicare a tutti gli italiani, perché è stato un anno difficilissimo per tutti: la pandemia ci ha messo in ginocchio ma noi, come popolo, siamo stati capaci di rialzarci, nella vita come nello sport. In questo anno ho avuto difficoltà sportive, ma il mio ct Andrea Benelli mi ha tirato fuori dal momento nero e mi ha portato fino a qui, e a questo argento», ha concluso la tiratrice azzurra.

Delusione, invece, per Tammaro Cassandro. Il tiratore di Capua arrivava in Giappone da vicecampione del mondo, ma anche da esordiente ai Giochi e dopo una fase eliminatoria perfetta in finale lo ha tradito l’emozione: «Proprio così», ammette dopo aver pianto per un sesto posto di cui avrebbe fatto volentieri a meno. L’oro dello skeet uomini è andato al fuoriclasse americano Vincent Hancock, il Messi o CR7 del tiro a volo, che vinse il suo primo mondiale nel 2005 a 16 anni e che alle Olimpiadi aveva già trionfato a Pechino e Londra. Ma in questa gara più che Hancock, che fa notizia se non vince, ha fatto la storia il kuwaitiano Abdullah Al Rashidi, falconiere degli emiri come lavoro principale e tiratore per diletto, che ha avuto allenatori italiani prima di diventare tecnico lui stesso. Oggi, alla sua settima Olimpiade, si è preso il bronzo a 57 anni e 11 mesi, bissando Rio dove gareggiò come atleta neutrale e indossando la maglia dell’Arsenal perché il Kuwait era stato squalificato dal Cio.

Fonte: Il Sole 24 Ore