Arriva in Italia Chandon Garden Spritz, drink argentino dell’estate

Potrebbe diventare la tendenza della prossima estate. Per ora è una novità importante che arriva sul mercato italiano: Chandon Garden Spritz, aperitivo ready-to-serve della Maison Chandon. Chandon Garden Spritz evoca la gioia conviviale delle serate estive, trascorse in compagnia di buoni amici. La base del drink è una cuvée Brut di alta qualità dello spumante Chandon, fatta con uve Chardonnay, Pinot Noir e Sémillon coltivate ad un’altitudine di circa 1.000 metri nella tenuta di Mendoza. Allo spumante viene aggiunto un liquore all’arancia, aromatico e rinfrescante che una volta miscelato con lo spumante Chandon, dà vita a un drink in grado di sprigionare tutti i profumi e gli aromi dell’estate. Da gustare rigorosamente on the rocks con l’aggiunta di una fettina di arancia essiccata e un rametto di rosmarino.

Chandon Garden Spritz sarà anche tra i protagonisti della VIP Area di Vinoforum che si terrà a Roma dal 10 al 19 giugno. Sarà inoltre possibile acquistare le bottiglie di Chandon Garden Spritz presso le più importanti enoteche sul territorio nazionale e attraverso i siti dei maggiori e-retailer come Tannico, Winelivery, Callmewine, Cosaporto, Vino.com e Rinascente.

Chandon è nata in Argentina nel 1959 dall’intuizione di Robert-Jean de Vogüé, allora presidente di Moët & Chandon, la Maison Chandon è apprezzata per l’approccio pioneristico che l’ha portata a produrre vini spumanti dal carattere unico, in terroir inaspettati. Oggi Chandon ha aziende vinicole in quattro continenti, in Argentina, California, Brasile, Australia, Cina e India. Una comunità multiculturale, sinonimo di diversità e inclusione, di coraggio e collaborazione, che riunisce 16 enologi di 7 nazionalità diverse che condividono know-how, competenze e idee. Legato al territorio e fedele alle proprie origini, CHANDON si impegna nella protezione dei suoi terreni e delle sue colture, rispettando gli standard di sostenibilità. Ciò include la scelta di raccogliere uva e arance a mano e la collaborazione con partner che praticano l’agricoltura sostenibile.

Fonte: Il Sole 24 Ore