Avvocati in campo per modificare il nuovo processo civile

Rendere sostenibile la riforma del processo civile, in maniera tale da evitare una disfatta che avrebbe ripercussioni anche nel contesto del Pnrr. Con quest’intenzione, da parte di Ocf è stato messo a punto un denso documento che, punto per punto, mette in evidenza le criticità della disciplina in arrivo a partire dal 28 febbraio. Testo che, presentato allo staff del ministro della Giustizia Carlo Nordio nel corso di un incontro cui ha partecipato anche il Cnf, è ora oggetto di confronto.

La richiesta del rinvio dell’entrata in vigore

A partire dalla assai controversa fase introduttiva del giudizio di primo grado, dove la richiesta è quella di rinviare l’entrata in vigore, condizionandola a un effettivo rafforzamento degli organici dei Tribunali; in caso contrario, il risultato sarà quello di un’ulteriore dilatazione dei tempi dei processi.

I desiderata sulla trattazione scritta

Per la trattazione scritta, con l’obiettivo di garantire il principio del contraddittorio, è indispensabile, per gli avvocati, che venga prevista la fissazione di due termini, uno per le note scritte e un altro per la replica (considerato che la trattazione scritta sostituisce l’udienza in presenza, dove è possibile un contraddittorio pieno). Inoltre, sarebbe preferibile l’indicazione specifica delle udienze per le quali è possibile la trattazione scritta, oltre alla previsione del nuovo articolo 189 del Codice di procedura che la prescrive per la precisazione delle conclusioni. La trattazione scritta può essere poi prevista per il processo esecutivo presso terzi che, nella stragrande maggioranza dei casi,si riduce alla sola udienza di assegnazione.

Sala videoudienze in ogni tribunale

Sul fronte delle videoudienze andrebbe assicurato che in ogni Tribunale ci sia almeno una sala attrezzata per il collegamento in remoto. Occorre poi eliminare la discrezionalità del magistrato nel disporre la modalità mista di trattazione. Si propone di anticipare ulteriormente il termine entro il quale il giudice può disporre la trattazione in remoto fino a 30 giorni precedenti l’udienza.

La responsabilità aggravata

Non convince poi Ocf la nuova disciplina della responsabilità aggravata, della quale si chiede la soppressione perché «limita l’esercizio del diritto di difesa e crea una situazione di disagio nel rapporto fra avvocato e cliente con gravi rischi di responsabilità civile non motivata da reali inadempimenti o negligenze del legale».

Fonte: Il Sole 24 Ore