Banche svizzere a Davos: prudenza sui tassi, sì all’intelligenza artificiale

Sono molti i banchieri presenti al World Economic Forum di Davos e quelli con targa svizzera sono in prima fila. Nei dibattiti i tassi di interesse e le nuove tecnologie sono tra i capitoli principali. Sui tassi Sergio Ermotti , ceo di Ubs, la maggior banca elvetica, sottolinea la necessità di usare grande cautela, anche ora che l’inflazione è lontana dai picchi. «Le banche centrali – spiega il top manager ticinese – sbagliano quando fanno una comunicazione non chiara, passando di volta in volta dalla posizione dei tassi da tenere alti alla posizione invece possibilista su tagli dei tassi in tempi ravvicinati. Nel merito, occorre aggiungere che ora va utilizzata comunque grande prudenza nella riduzione dei tassi. Bisogna che ci siano davvero tutte le condizioni per mosse di questo genere, altrimenti si rischiano nuovi rialzi dell’inflazione, con un peggioramento della situazione anziché un miglioramento».

Spread impieghi – raccolta

Quanti sono critici nei confronti delle banche indicano che queste preferiscono tassi alti perché offrono margini maggiori nelle loro attività. Quanti difendono le banche indicano invece che ciò che importa non è il livello in assoluto dei tassi, quanto la differenza tra tassi pagati e tassi riscossi, l’equilibrio insomma si può trovare a diversi livelli. Dunque la difesa sottolinea che non è vero che i banchieri si oppongano sempre e comunque alla riduzione dei tassi, se lo fanno è perché vedono pericoli reali nel quadro economico.

È quanto sostiene anche Giorgio Pradelli, CEO di EFG, banca elvetica che ha integrato la ex BSI, che partecipa al Forum di Davos. «Penso che in effetti sui tassi occorra ancora prudenza – dice Pradelli – perché la situazione non è chiara per le dinamiche dell’inflazione. Se da una parte quest’ultima è scesa, dall’altra però le tensioni geopolitiche rischiano di portare a rimbalzi. Non è che le banche vogliano rimanere nei tassi alti, il margine si può trovare anche con altri tassi. Bisogna evitare ritorni all’inflazione alta. Detto questo, se la situazione diventerà più chiara si potrà anche arrivare a discese dei tassi. Quando i tassi sono più bassi, si dà più spazio alla crescita e da un quadro economico migliore tutti possono trarre vantaggio, banche incluse».

Lo scenario dell’intelligenza artificiale

I banchieri elvetici spezzano lance a favore di nuove tecnologie e Intelligenza Artificiale, Lo sviluppo di questo nuovo stadio delle tecnologie tocca da vicino anche le banche e il settore finanziario. “Si parla spesso di posti di lavoro in meno a causa delle tecnologie, ma il discorso dell’occupazione in realtà va fatto tenendo conto anche di altri elementi, tra i quali la creazione di nuovi impieghi e le dinamiche demografiche”, sottolinea Ermotti. “Le tecnologie concepite e applicate in modo adeguato aumentano la produttività e ciò vale anche per l’Intelligenza Artificiale; ci sono cambiamenti da gestire, ma c’è anche la possibilità di fare passi avanti notevoli, come già in parte vediamo”, conclude Pradelli.

Fonte: Il Sole 24 Ore