Bankitalia: nel 2024 calo netto dell’inflazione all’1,3%, Pil confermato allo 0,6%

L’inflazione diminuirà nettamente nel 2024, all’1,3 per cento (era 1,9 nell’ultima previsione di dicembre), principalmente per via degli effetti della discesa dei prezzi dell’energia e dei prodotti intermedi. «Il venir meno di tale fattore e l’aumento delle retribuzioni ne comporterebbero una leggera risalita nel successivo biennio, all’1,7 per cento», si legge nel documento sulle proiezioni macroeconomiche per l’Italia nel triennio 2024-2026 di Bankitalia. Mentre la crescita del Pil viene confermata allo 0,6 per cento. Rispetto alle previsioni pubblicate in dicembre, l’inflazione al consumo è stata rivista al ribasso, soprattutto nel 2024, riflettendo principalmente una discesa dei prezzi dei beni energetici, in particolare del gas, più rapida del previsto.

Per il Pil una crescita dello 0,6% nel 2024, dell’1% nel 2025 e dell’1,2 nel 2026

Per quanto riguarda il Pil, Bankitalia stima che la crescita del prodotto rimanga contenuta nel corso di quest’anno e si rafforzi in seguito, grazie alla ripresa del reddito disponibile e della domanda estera. In media d’anno il prodotto interno lordo aumenterebbe dello 0,6 per cento nel 2024, dell’1,0 per cento nel 2025 e dell’1,2 nel 2026. Rispetto alle proiezioni pubblicate in dicembre, la crescita del Pil è pressoché invariata: gli effetti positivi di ipotesi più favorevoli su prezzi delle materie prime e tassi di interesse sarebbero in larga parte compensati dal più accentuato rallentamento dell’attività nel comparto edilizio conseguente alla progressiva rimodulazione degli incentivi alla riqualificazione energetica degli immobili. «Nel confrontare le proiezioni di crescita della Banca d’Italia con quelle del Documento di Economia e Finanza 2024 (DEF) di prossima pubblicazione – viene spiegato da Bankitalia – occorre fare riferimento alle stime non corrette per le giornate lavorative. Secondo tali stime il PIL aumenterebbe dello 0,8 per cento nel 2024, dello 0,9 nel 2025 e dell’1,3 nel 2026».

Forte ridimensionamento dell’inflazione nell’anno in corso

L’inflazione al consumo, pari al 5,9 per cento nella media del 2023, diminuirebbe nettamente quest’anno, all’1,3 per cento, per poi risalire nel biennio successivo, rimanendo comunque inferiore al 2 per cento. Il forte ridimensionamento dell’inflazione nell’anno in corso rifletterebbe principalmente il contributo negativo dei prezzi dei beni intermedi e dell’energia, solo in parte compensato dall’accelerazione delle retribuzioni (previste in aumento di circa il 3,5 per cento all’anno in media nel triennio 2024-26). L’inflazione di fondo scenderebbe al 2 per cento nella media di quest’anno e si ridurrebbe ulteriormente nel prossimo biennio.

Fonte: Il Sole 24 Ore