Bardi, il generale di Forza Italia chiamato da Berlusconi in politica

Per Vito Bardi, 72 anni, già vicecomandante della Guardia di finanza e presidente di centrodestra della Basilicata confermato per il secondo mandato, si apre una sfida politica interessante ma difficile: tenere insieme le richieste di un’alleanza vincente che ha unito il centrodestra “classico” con Carlo Calenda e Matteo Renzi.

Coalizione «extra large» alla prova del Governo

Un “campo larghissimo” ed eterogeneo di sette liste che va da Forza Italia FdI, Lega, Udc-Dc con Rotondi-Popolari uniti, Azione (con la formazione di Calenda milita dall’agosto 2022 anche l’ex governatore democratico e campione di preferenze Marcello Pittella), Orgoglio Lucano e arriva fino ad accogliere esponenti di Italia Viva («negli ultimi cinque anni siamo stati all’opposizione in modo molto costruttivo e Bardi ci ha convinto» ha detto Elena Maria Boschi) che dovrà ora passare l’esame del governo della Regione. «Nella coalizione c’è un buon clima, sono fiducioso» ha detto il confermato governatore in campagna elettorale.

In politica dal 2019 con Fi

Dopo una carriera militare cominciata alla scuola “Nunziatella” di Napoli e conclusa da vice Comandante generale della Guardia di Finanza e costellata da decine di benemerenze, Bardi (nato a Potenza nel 1951 ma cresciuto a Fliano, quattro lauree, sposato, due figli) ha fatto il suo ingresso in politica “dalla porta principale”: nel 2019 fu designato a guidare lo schieramento di centrodestra per conquistare la Regione Basilicata dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, d’accordo con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Berlusconi presentò così la sua candidatura: «I nostri candidati non sono politici di professione ma persone che hanno saputo dimostrare di saper raggiungere i loro obbiettivi concreti. Abbiamo scelto un Generale, Bardi. Lui ha difeso la legalità tutta la vita, è un baluardo di legalità di cui la Lucania ha enorme bisogno».

Anche grazie ad un exploit della Lega che prese il 19,15% (che cinque anni prima nemmeno si era presentata) Bardi riuscì a imporsi sul centrosinistra che incassò solo il 33,11% dei voti rispetto al 62,7% del novembre 2013. Divenne così il primo presidente di centro-destra nella storia del consiglio regionale lucano (dopo le giunte democristiane degli inizi e i 24 anni consecutivi di giunte di centro-sinistra).

La ri-candidatura decisa a febbraio

All’avvicinarsi della scadenza del mandato Forza Italia ha dato per scontata la sua ri-candidatura. E la coalizione del centrodestra, lo scorso 28 febbraio, ha ufficializzato la corsa del governatore uscente. «Il centrodestra unito – disse l’ex generale della Guardia di Finanza in quell’occasione – vince. Il buongoverno vince. Adesso tocca alla nostra Basilicata: qui la sfida è tra un centrodestra allargato alle migliori esperienze del territorio e una sinistra divisa, litigiosa, rissosa».

Fonte: Il Sole 24 Ore