Biden: budget da 7.300 miliardi per i ceti medi e contro Trump

Un budget da 7.300 miliardi, ma soprattutto da campagna elettorale. Con misure che promettono di sostenere ii ceti medi e popolari e di stimolare una crescita diffusa. E la promessa anche di ridurre i deficit federali di tremila miliardi di dollari entro dieci anni. Il tutto pagato da aggravi fiscali per i redditi più elevati e le grandi aziende, compresi risparmi su “sprechi” nei sussidi, per una raccolta totale aggiuntiva da cinquemila miliardi in dieci anni. Sul fronte scottante della sicurezza, interna e estera, Biden chiede cento miliardi tra interventi al confine Usa per la crisi dei migranti e fondi per Israele e Ucraina.

La nuova finanziaria

La finanziaria americana per il prossimo anno fiscale 2025 e proposta ufficialmente oggi dal Presidente Joe Biden – in linea con il suo recente Discorso sullo Stato dell’Unione – è un lungo elenco di desiderata dell’agenda della sua amministrazione democratica, destinato a scontrarsi con le priorità dell’opposizione repubblicana. Una realtà di battaglia resa tanto più evidente dalla fatica con la quale il Congresso sta varando tuttora le leggi di finanziamento dell’anno in corso, dove sono state bocciate numerose richieste presidenziali qualificanti simili a quelle adesso ripresentate. Ma per Biden si tratta anzitutto di un progetto che intende mettere nero su bianco le divergenze e differenze tra i due partiti, quello democratico che lui guida e quello repubblicano di Donald Trump spostatosi su posizioni conservatrici sempre più radicali, in vista delle elezioni alla Casa Bianca di novembre.

Budget “per i ceti medi”

“Il budget include proposte per abbassare i costi dei beni e servizi necessari e dell’assistenza sanitaria e dei medicinali”, ha detto il direttore dell’Ufficio di Bilancio della Casa Bianca Shalanda Young nel’lillustrare il disegno. “Risponde all’agenda di far crescere l’economia dal basso investendo in tutta l’America”. Gli americani con redditi inferiori ai 400.000 dollari l’anno, nei calcoli della Casa Bianca, dovrebbero in particolare ricevere complessivamente 750 miliardi in sgravi e incentivi nell’arco di un decennio dai provvedimenti delineati se confermati. “Possiamo effettuare tutti i nostri investimenti chiedendo a coloro che sono nella fascia più alta, l’1%-2%, di versare di più nel sistema”, ha aggiunto Young.

L’economia resta tra i punti deboli di Biden nei sondaggi in vista delle urne presidenziali di novembre, con la maggioranza degli americani che bocciano la sua gestione e ritengono che il Paese sia avviato nella direzione sbagliata. Questo nonostante le recenti schiarite sull’inflazione e la continua resilienza mostrata dall’espansione, che, sottolinea l’amministrazione, negli ultimi tre anni ha creato circa 15 milioni di posti di lavoro. Carovita e sperequazioni sociali, crisi dell’immigrazione e incertezza tuttora pesano.

Dalle pensioni agli aiuti per casa e figli

Nel novero delle richieste della Casa Bianca ci sono rafforzamenti di Medicare e Social Security, i programmi sanitari e pensionistici per gli anziani. Si contano incentivi al manifatturiero. Investimenti in ricerca medica. E interventi sociali, da riforme quali assenze pagate dal lavoro per chi ne ha diritto ad assistenza per la casa e sui debiti degli studenti, in uno sforzo per contenere il costo della vita. Verrebbe aumentato un credito d’imposta per le famiglie meno abbienti con figli a carico, su livelli che durante la crisi da pandemia avevano significativamente anche se temporaneamente ridotto la povertà.Un credito per l’acquisto della prima case da parte di famiglie di ceto medio vale 5.000 dollari l’anno per due anni, equivalente a un taglio di 1,5 punti negli interessi di un’abitazione di prezzo mediano. Il credito sale a diecimila dollari per un anno per chi acquista casa a prezzo inferiore in zone svantaggiate. I provvedimenti dovrebbero aiutare 3,5 milioni di famiglie, sostiene la Casa Bianca. Il credito d’imposta per le famiglie meno abbienti e con figli a carico, in tutto circa 39 milioni, lieviterebbe ad una media di 2.600 dollari. Sostegno fiscale riceverebbero anche i redditi dei lavoratori con salari più bassi. Medicare vedrebbe ampliato il numero di farmaci sui quali trattare prezzi abbassati con le società farmaceutiche.

Fonte: Il Sole 24 Ore