Boeing, l’effetto domino degli incidenti: meno voli, aerei più pieni e più cari

L’inizio disastroso del 2024 per la Boeing si sta riversando sulle compagnie aeree e sui loro passeggeri a causa dei ritardi nella produzione del costruttore aeronautico statunitense; ritardi che stanno esacerbando la già esistente carenza di aerei a medio-corto raggio che costituiscono la spina dorsale dei viaggi aerei commerciali.

United Airlines Holdings, Southwest Airlines e Ryanair sono tra le aziende che si stanno affrettando a rispondere alle ridotte consegne da parte di Boeing, mentre quest’ultima si concentra sulla risoluzione delle lacune di qualità emerse dall’incidente del 5 gennaio su un volo Alaska Airlines.

Un intero settore in difficoltà

Con la stagione estiva dei viaggi imminente, le compagnie aeree dicono di essere impegnate a ridurre gli orari e a cercare alternative ai 737 che hanno già ordinato, mentre affrontano anche problemi che colpiscono gli aerei a “corridoio stretto” di Airbus. Anche Boeing sembra incerta su quando gli aerei saranno pronti mentre un esercito di ispettori statunitensi setaccia le sue fabbriche, il che significa che l’azienda non può fare previsioni certe su quando le cose potrebbero tornare alla normalità.

«Tutto ciò che dicono è quello che ci si aspetterebbe: “Stiamo lavorando il più duramente possibile. Ci dispiace per il disagio. Stiamo facendo del nostro meglio”», ha detto John Plueger, amministratore delegato della società di leasing di aeromobili Air Lease. «Appena avremo certezze, vi informeremo» riporta ancora Plueger.

Airbus, principale concorrente di Boeing, ha un portafoglio ordini praticamente esaurito fino alla fine di questo decennio, quindi non c’è un’alternativa a cui le compagnie aeree possano rivolgersi. Come Boeing, il costruttore europeo ha faticato a ripristinare la produzione ai livelli pre-pandemia. Un problema di usura dei motori ha messo a terra centinaia di aeromobili Airbus, danneggiando ulteriormente la disponibilità di aerei in un momento in cui la domanda delle compagnie è particolarmente elevata.

Fonte: Il Sole 24 Ore