Borrell: invieremo presenza Ue a Kabul, con i Talebani impegno operativo a 5 condizioni

«Restiamo impegnati a sostenere il popolo afghano. Dovremo impegnarci con i Talebani, ma non significa riconoscimento. Si tratta di un impegno operativo, che potrà aumentare sulla base del loro comportamento». Lo ha chiarito l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, elencando cinque condizioni, sulla base delle quali sarà giudicato il nuovo regime di Kabul e le possibilità di collaborazione da parte dell’Unione europea. Tra le condizioni: che il Paese non diventi la base per il terrorismo; il rispetto dei diritti delle donne; la formazione di un governo inclusivo; accesso libero per gli aiuti umanitari; la partenza degli stranieri e gli afghani a rischio che vogliono lasciare il Paese.

Presenza Ue congiunta a Kabul

«Le persone a rischio, che lavoravano con gli occidentali o che hanno partecipato al processo di democratizzazione, e sappiamo che sono rimaste in Afghanistan, devono essere evacuate», ha spiegato Borrell. «Gli Stati membri decideranno su base volontaria di accogliere queste persone. Al fine di attuare questa evacuazione e valutare l’attuazione delle condizioni poste dalla Ue, abbiamo deciso di lavorare in modo coordinato, con una presenza europea congiunta a Kabul, coordinata dal Servizio europeo di sicurezza, se le condizioni di sicurezza lo consentono».

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Riprenderanno oggi, intanto, i voli interni in Afghanistan, operati dall’Ariana Afghan Airline, la più grande compagnia aerea del Paese, mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato di aver inviato un aereo carico di «aiuti medici urgenti e cibo».

Proseguono gli scontri nella valle del Panshir

Sul campo, invece, sono continuati nella notte gli intensi scontri nella Valle del Panshir, l’ultima sacca di resistenza nel nord-est dell’Afghanistan, dove le milizie sotto il comando di Ahmad Massoud – figlio del “Leone del Panshir” Ahmad Shah Massoud, protagonista della resistenza contro i sovietici prima e i sedicenti studenti coranici poi – hanno rifiutato la resa ai talebani e continuano la loro battaglia. Il Fronte nazionale di resistenza (Fnr) sostiene di aver frenato l’avanzata dei talebani e di controllare adesso gli ingressi alla valle. Una fonte del Fnr ha fatto sapere che gli scontri sono iniziati nella giornata di ieri e sono andati intensificandosi prolungandosi anche nella notte, scrive la Cnn. Gli scontri proseguono.

Attentatore Isis era appena uscito dal carcere

Intanto emerge che il kamikaze che lo scorso 26 agosto si è fatto saltare in aria all’aeroporto di Kabul, era stato liberato da una prigione afghana pochi giorni prima, mentre collassava il governo di Ashraf Ghani ed i Talebani salivano al potere. Lo ha rivelato proprio l’Isis-K (Provincia del Khorasan), l’organizzazione terroristica che ha rivendicato il devastante attacco costato la vita a 170 persone, tra cui 13 militari americani. La notizia è stata riportata dalla Bbc, che cita una newsletter online di Isis-K, nella quale si precisa che il kamikaze, Abdul Rahman al-Logari, e «un certo numero di suoi fratelli» erano stati liberati da una prigione «mentre le forze dell’ex governo fuggivano». Non appena libero, si precisa, l’uomo «si era affrettato ad unirsi ai suoi fratelli» dell’Isis ed era stato inserito nella lista dei kamikaze del gruppo. La Bbc ricorda che il 15 agosto i Talebani hanno liberato migliaia di detenuti dal carcere Pul-e-Charkhi di Kabul nel quale erano rinchiusi sia membri di al-Qaeda che dell’Isis.

Fonte: Il Sole 24 Ore