Borse, Europa chiusa per Pasqua. Attesa per l’inflazione Usa

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Sosta pasquale per i mercati azionari in Europa e negli Usa, che dopo la performance brillante messa a segno nel primo trimestre possono approfittare delle festività per valutare se gli ultimi dati sull’inflazione sono coerenti con le aspettative di taglio dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. In Asia, intanto, la Borsa di Tokyo ha terminato la seduta in rialzo, assecondando il movimento dei listini americani, che hanno toccato nuovi massimi grazie agli indicatori economici positivi. L’indice Nikkei ha segnato un guadagno dello 0,5% a 40.369,44 punti, chiudendo così un trimestre da maglia rosa a livello globale (+21% da inizio anno). L’oro sale a nuovi massimi.

Milano +14,5% da inizio anno, seconda solo a Tokyo

Il bilancio di Piazza Affari nel periodo gennaio-marzo è stato secondo solo a quello della Borsa giapponese, con un progresso del 14,5%, che ha portato l’indice stabilmente sopra i 34mila punti ai nuovi massimi dal 2008. Dopo il +1,3% di gennaio e il +6% di febbraio il listino ha ulteriormente accelerato in marzo, mettendo a segno un rialzo del 6,7 per cento. Tra le altre principali Borse europee, nel trimestre Francoforte ha guadagnato il 10,5%, Parigi l’8,8% e Madrid il 9,6 per cento. È rimasta indietro Londra con un +2,8 per cento.

Attesa per inflazione Usa. In Italia prezzi accelerano all’1,3%

Sul fronte macroeconomico, l’appuntamento principale è quello con la pubblicazione negli Usa del dato sull’inflazione calcolata in relazione alle spese per consumi (Pce), l’indicatore preferito dalla Fed per valutare aggiustamenti della politica monetaria. In Europa, intanto, l’Istat stima che la crescita prezzi al consumo in italia abbia allungato il passo in marzo all’1,3% annuo dallo 0,8% del mese precedente. «L’accelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente all’attenuazione su base tendenziale della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -17,2% a -10,3%) e regolamentati (da -18,4% a -13,8%) e, in misura minore, alla crescita di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,4%)», rileva l’istituto di statistica, precisando che l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +2,3% a +2,4%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera da +2,6% a +2,5%. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,6% per l’indice generale e a +1,3% per la componente di fondo.

In Francia, d’altra parte, in marzo l’inflazione ha rallentato al 2,3% su base annua a marzo dopo il +3% di febbraio. Su base mensile l’inflazione ha registrato un aumento dello 0,2%, in frenata dal +0,9% di febbraio. «Questo rallentamento sarebbe dovuto al leggero calo dei prezzi dell’energia, in particolare del gas e dei prodotti petroliferi», rileva in un comunicato l’Istituto nazionale di statistica francese.

Spread stabile a 137 punti, euro sotto 1,08 dollari

Sull’0bbligazionario, è stabile lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si attestato a 137 punti base, invariato rispetto alla chiusura di giovedì. Fermo anche il rendimento del BTp decennale benchmark al 3,66%, senza variazioni rispetto al closing precedente. Nel trimestre lo spread si è ristretto di 27 punti base a quota a 137 punti.

Fonte: Il Sole 24 Ore