Borse Ue positive, Banca centrale Giappone lascia tassi invariati. Yen ai minimi da 34 anni

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Apertura positiva per le Borse europee, nonostante Wall Street abbia chiuso in territorio negativo, penalizzata dai dati sull’economia statunitense in forte rallentamento (+1,6% la crescita del pil del primo trimestre) e con un’inflazione Pce più elevata delle attese (+3,4%), nella notte a mercati chiusi alcuni big americani hanno annunciato conti trimestrali al di sopra delle attese, dando verve ai listini. Anche le piazze asiatiche sono infatti positive, con Tokyo che ha chiuso su dello 0,8%, confortata anche dallo status quo varato dalla Banca centrale giapponese sui tassi.

Nel dettaglio Alphabet, la società che controlla il motore di ricerca Google, ha registrato nei primi tre mesi del 2024 profitti e vendite sopra le attese, tanto da decidere di staccare il primo dividendo nella sua storia, di 20 centesimi per azione che saranno pagati ai soci a giugno. In più il gruppo realizzerà un nuovo piano di buyback da 70 miliardi, in linea con quello dello scorso anno. Nell’After Hours i titoli sono in progresso di oltre il 10%. E sono toniche anche le Microsoft, spinte dai numeri trimestrali superiori al consensus, con profitti cresciuti del 20% a 21,9 miliardi. Sono deboli invece le Intel, risentendo dei conti a luci e ombre e soprattutto delle indicazioni poco brillanti per il trimestre in corso. D’altra parte grazie a Microsoft e Alphabet il mercato Usa sembra archiviare la delusione per i dati macro e per i conti di Meta e Ibm, che la vigilia hanno affossato le azioni dei due gruppi, scivolate rispettivamente dell’8,5% e del 10,5%.

Il Giappone condiziona la giornata dei mercati asiatici. Si registra il calo dello jen dopo che la Banca del Giappone ha mantenuto la sua politica monetaria accomodante al termine della riunione politica di due giorni. Cavalcando uno yen debole, che ha segnato i minimi da 34 anni, il Nikkei giapponese estende i guadagni iniziali e chiude a +0,81%.

La Banca del Giappone ha mantenuto i tassi di interesse intorno allo zero, come previsto, ma ha rimosso dalla sua nota il riferimento alla quantità di titoli di Stato che si è impegnato approssimativamente ad acquistare ogni mese. La banca centrale ha inoltre pubblicato nuove stime secondo le quali l’inflazione resterà vicina al target del 2% nei prossimi tre anni, segnalando la sua disponibilità ad aumentare i costi di finanziamento quest’anno.

Tuttavia, in una reazione istintiva alla decisione, lo yen giapponese è sceso rispetto al dollaro e si è attestato a 156,045 per dollaro. I futures sui titoli di stato giapponesi a dieci anni sono scesi dai minimi.

Fonte: Il Sole 24 Ore