Calcio e basket, controlli sui bilanci dei club: scontro tra Abodi e Malagò

Non accenna a placarsi la crisi istituzionale che sta investendo il mondo dello sport italiano dopo la diffusione della «bozza» sulla nuova agenzia governativa deputata a controllare i bilanci dei club di calcio e basket professionistici. In attesa del Consiglio federale convocato per le 18 di oggi, lunedì 6 maggio, per discutere della vicenda, il ministro per lo Sport e per i giovani Andrea Abodi ha replicato ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 alle critiche pubblicate da diversi quoditiani che gli sono piovute addosso.

Le accuse di Malagò

In particolare, il presidende del Coni, Giovanni Malagò, ha parlato di una «norma sbagliata già dalla forma» e del rischio di «una figuraccia mondiale». Per Malagò, «a prescindere dal fatto di sostanza, c’è un fatto di forma: il Coni ha letto quel documento su Repubblica e poi sulle agenzie. E la bozza l’ha ottenuta solo tramite la Figc, che l’aveva ricevuta poco prima dal ministro. Mi sarei aspettato quantomeno che fosse inviata anche a noi. Questo è il buongiorno della storia».

Malagò ha sottolineato il pericolo di una invasione degli spazi di autonomia dello sport. «Se Uefa e Fifa accetteranno serenamente questa ingerenza politica nel calcio italiano? Ho seri dubbi che questo discorso possa essere accettato dagli organismi sportivi internazionali. Quindi, quantomeno, prima di prendere qualsiasi posizione a livello normativo, questo va verificato. Altrimenti si rischia la figuraccia mondiale e, purtroppo, i governi italiani non sono nuovi a situazioni simili. In passato, sono state sostenute posizioni che poi sono stati costretti a modificare. Ci eravamo già passati».

La replica del ministro dello Sport

Quindi arriva Abodi. «Mi auguro che si adottino i giusti toni e si pensi a un interesse generale per una Serie A sempre più competitiva. Non si è arrivati ancora a una riforma, ma mi auguro che accada nei prossimi mesi, senza interessi particolari e con la giusta educazione istituzionale. Il documento sui controlli finanziari al calcio e allo sport Giovanni Malagò l’ha avuto dal presidente federale, un testo non definitivo. Anche io cerco di stare attento alla forma, ma il linguaggio usato dal presidente del Coni non mi sembra il più formale, tenendo conto delle circostanze», ha detto Abodi a Rai Radio 1. «Siamo tutti al servizio dell’interesse generale. Questo ha portato le istituzioni a porsi il problema di un organo terzo, indipendente, autorevole. Non perché Covisoc non lo sia, ma perché non è terzo, è all’interno del perimetro federale».

Abodi ha aggiunto: «Controlli della Covisoc non così affidabili? Diciamo che abbiamo sempre margini di miglioramento. La bozza non è relativa solo a questo tema, è il primo decreto dopo vent’anni dedicato solo allo sport e ha caratteri d’urgenza. Sul tema ho visto tanta agitazione e anche alcune inesattezze relativamente all’attentato dell’autonomia. Avrei voluto che lo stesso fermento si manifestasse quando sono stati stralciati debiti fiscali di squadre di club professionistici di A, B e C per oltre 100 milioni soltanto negli ultimi due anni. Evidentemente i controlli non hanno consentito di fermare alcune realtà o comunque di allertare alcune situazioni critiche. Peraltro è una bozza soggetta a ulteriori contributi, la giornata odierna mi auguro sia propizia. La bozza è stata fatta uscire indebitamente, in maniera non corretta e quindi si è data una lettura non definitiva a un testo non definitivo. A volte basta solo un po’ di buonsenso e di tranquillità. Mi domando come mai tanta agitazione, stiamo parlando semplicemente di controlli finanziari, che dovrebbero essere quasi un fattore indifferente. Devono essere fatti bene e possibilmente anche in modo indipendente e terzo. Nulla viene toccato relativamente alla definizione dei criteri da parte della Federcalcio, nulla viene toccato per l’attribuzione delle licenze per la partecipazione dei campionati. Vorrei sapere dov’è l’attentato all’autonomia dello sport. I controlli non hanno consentito di fermare alcune realtà, è una bozza che è soggetta, come detto a Gravina, ad ulteriori contributi. La giornata odierna mi auguro sia propizia. È stata fatta uscire questa bozza indebitamente, in maniera anche non corretta e si è data lettura non definitiva ad un testo non definitivo. A volte basta solo buon senso».

Fonte: Il Sole 24 Ore