Il vettore italiano sponsor dei Giochi Olimpici invernali Milano Cortina 2026. All’aeroporto di Linate 1,25 milioni di passeggeri nel primo trimestre
Fonte: Il Sole 24 Ore
Il dollaro prosegue debole mentre il petrolio recupera terreno dopo la debacle della vigilia. Tensioni geopolitiche e timori sui dazi continuano a tenere banco: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che annuncerà dazi sui prodotti farmaceutici «entro le prossime due settimane». A Milano focus sulle trimestrali, svettano Campari e Tim
Fonte: Il Sole 24 Ore
OpenAI cede alla pressione esterna e cambia i suoi piani lasciando la non profit in controllo di tutte le sue attività anche dopo la ristrutturazione in una società di pubblica utilità. La decisione – ha annunciato la startup valutata 300 miliardi di dollari – è stata presa dopo un confronto con i procuratori del Delaware e della California e in seguito alle forti critiche ricevute da ex dipendenti, accademici e rivali quali Elon Musk.
«Con la struttura che stiamo prendendo in considerazione, l’organizzazione no profit manterrà il controllo di OpenAI», ha detto il presidente del consiglio di amministrazione Bret Taylor, spiegando che la società a responsabilità limitata sarà convertita in una società di pubblica utilità. «Così facendo modificheremo la sua struttura azionaria in modo che investitori e dipendenti possano detenere quote nella società di pubblica utilità», ha aggiunto Taylor. OpeanAI ha tempo fino alla fine dell’anno per cambiare la sua struttura societaria e assicurarsi così un investimento da 30 miliardi di dollari di Softbank.
Il percorso
OpenAI è stata fondata dieci anni fa come no profit con la missione di costruire un’intelligenza artificiale in grado di portare benefici all’umanità. Nel 2019 OpenAI ha creato una divisione for profit per finanziare gli elevati costi dello sviluppo dell’IA. Lo scorso dicembre la società ha annunciato la sua intenzione di trasformarsi in società di pubblica utilità mantenendo la divisione no profit che avrebbe controllato alcune quote ma non più avuto il controllo della divisione for profit. Un piano che ha scatenato molte critiche. Decine di dipendenti, premi Nobel, accademici e legali hanno inviato una lettera ai procuratori di Delaware e California chiedendo di bocciare l’iniziativa in seguito ai rischi alla sicurezza che comportava.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Wall Street in rialzo con dati lavoro sopra stime
Viaggia in territorio positivo Wall Street con gli indici che hanno accelerato al rialzo grazie al positivo rapporto sull’occupazione di aprile. Nel dettaglio, il mese scorso, negli Stati Uniti, sono stati creati 177.000 posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 133.000 posti. Si è trattato del 52esimo mese consecutivo con un conto positivo. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,2%, in linea con le attese. Intanto Trump è tornato ad attaccare il presidente della Fed, Jerome Powell. «La benzina sotto 1,98 dollari al gallone, il prezzo più basso in anni, i prezzi dei generi alimentari giù, l’energia giù, i tassi dei mutui giù, l’occupazione è forte e molte altre buone notizie, con miliardi di dollari che arrivano dai dazi. Siamo solo in una fase di transizione. Non c’è inflazione, la Fed dovrebbe abbassare i tassi!». ha scritto su Truth. Venendo all’azionario, in forte calo Apple nonostante i dati trimestrali sopra le attes, l’importante divisione servizi ha deluso il consensus; deboli, inoltre, i dati riguardanti la Cina. Vira in positivo Amazon nonostante una guidance debole per l’attuale trimestre.
Inflazione annuale stabile nella zona Euro ad aprile a +2,2%
Ad aprile il tasso di inflazione annuale è risultato stabile rispetto a marzo: +2,2%. Lo indica Eurostat. I servizi sono attesi avere il tasso più alto (3,9% rispetto a 3,5% a marzo) seguiti da alimentari, alcol e tabacco (3% conto 2,9%), beni industriali non energetici (0,6%, stabili) ed energia (-3,5% contro -1%). Esclusa l’energia tasso annuale in salita al 2,8% (da 2,5%); escluso anche il cibo non processato (2,7% dopo 2,5%); togliendo energia, alimenti, alcol e tabacco (2,7% dopo 2,4%). In Italia tasso stabile al 2,1% rispetto a marzo (0,9% in aprile 2024). I dati completi saranno pubblicati da Eurostat il 19 maggio.
Pmi manufatturiero in crescita in Eurozona, quarto aumento consecutivo
Nella zona euro, nel mese di aprile, l’indice Pmi manifatturiero è salito a 49 da 48,6 di marzo, al livello più alto degli ultimi 32 mesi. «Il quarto aumento consecutivo dell’indice Pmi può essere visto come un segnale che la situazione nel settore manifatturiero si sta stabilizzando. Ciò costituisce una sorpresa date le molte incertezze e shock degli ultimi mesi. Tuttavia, la situazione rimane fragile, come dimostra il fatto che l’indice principale rimane al di sotto del valore soglia di 50. L’attività industriale rimane fortemente esposta alla politica tariffaria statunitense, ma il previsto forte aumento della spesa per la difesa nell’Ue potrebbe contribuire a stabilizzare la situazione a lungo termine. Ciò è confermato dall’ottimismo del sondaggio, che è relativamente elevato se confrontato con la tendenza degli ultimi tre anni», ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank. Una lettura sopra 50 indica una espansione dell’attività economica, mentre una inferiore a 50 evidenzia una contrazione.
A Milano svetta Prysmian, deboli le utility
Sull’azionario a Piazza Affari Prysmian (+6,3%) chiude da prima della classe seguita Interpump (+5,19%) e Leonardo (+5,13%) Il colosso della difesa beneficia dei risultati positivi, e sopra le attese, della controllata Usa Leonardo Drs di cui possiede il 72 per cento, oltre che dei piani di riarmo europei che spingono il titolo da inizio anno con un guadagno di oltre l’80%. Chiudono in territorio positivo anche i principali titoli bancari protagonisti del risiko, con Unicredit (+3,24%) che ha trainato i guadagni, seguita da Bper (+2,47%), e Popolare di Sondrio (+2,45%); bene anche Mps (+2,2%) e Mediobanca (+1,25%). Hanno sofferto le utility con Terna tra i peggiori (-1,28%). Fuori dal paniere principale, acquisti su Danieli (+6,6%) dopo la firma del contratto con Ssab per il nuovo impianto siderurgico green per prodotti piani di Lulea in Svezia, per un valore pari a un miliardo di euro.
Euro/dollaro in rialzo, salgono anche oro e bitcoin
Sul fronte dei cambi, l’euro è in rialzo a 1,1366 dollari e vale 163,7 yen, mentre il cross dollaro/yen è a quota 143,97. In calo il petrolio con il Brent giugno sotto i 62 dollari al barile, mentre sale il gas ad Amsterdam sui 33 euro al megawattora. In rialzo l’oro a 3.260 dollari l’oncia (+1,2%) e anche il bitcoin che viaggia a 96.842 dollari (+0,3%).
Fonte: Il Sole 24 Ore
Microsoft, Apple, Meta e Amazon annunceranno i risultati finanziari, tra mercoledì e giovedì. A Piazza Affari occhi sempre puntati sul risiko bancario
Fonte: Il Sole 24 Ore
Positiva, come detto, la performance dei “satelliti”. L’ebit proforma adjusted di Enilive pari a 95 milioni, è quasi raddoppiato su base sequenziale, sostenuto dal maggiore contributo delle attività retail, mentre risulta in riduzione rispetto al 2024 a causa dei minori margini dei biocarburanti. Plenitude ha conseguito un ebit proforma adjusted di 241 milioni, in linea con il 2024. Sommando i risultati delle due società, l’ebitda proforma adjusted dei due satelliti è stato pari a 0,17 miliardi per Enilive e a 0,36 miliardi per Plenitude.
Le perdite di raffinazione e chimica
L’attività di raffinazione ha chiuso con una perdita proforma adjusted di 91 milioni, peggiorando il confronto, spiega il gruppo, «sia rispetto al primo trimestre 2024 sia su base sequenziale, per effetto del continuo deterioramento dei margini». L’attività della chimica registra la perdita di 0,24 miliardi a causa della prolungata debolezza del settore europeo dovuto alla minore domanda e alla pressione sui margini da parte di operatori con posizioni di costo più vantaggiose.
Cala l’indebitamento
Il flusso di cassa adjusted prima dei movimenti del circolante ammonta a 3,4 miliardi, superiore ai fabbisogni per gli investimenti lordi di 1,9 miliardi. Il free cash flow organico di 1,5 miliardi e gli incassi netti da dismissione di circa 3 miliardi, relativi principalmente all’investimento del 25% di Kkr in Enilive, hanno consentito di remunerare gli azionisti con €1,2 miliardi (inclusa la terza tranche del dividendo 2024 di 0,76 miliardi) e di ridurre l’indebitamento finanziario netto di circa 1,8 miliardi a 10,3 miliardi rispetto al 2024.
Il piano di mitigazione
La società ha messo in campo, come sottolineato, alcune azioni di mitigazione, in risposta ai rischi macroeconomici e alle incertezze sui dazi commerciali, che sono previste compensare oltre 2 miliardi di effetti negativi dello scenario. A fronte di questa mossa, gli investimenti lordi per il 2025 sono stati rivisti al di sotto di 8,5 miliardi rispetto a una previsione iniziale di 9 miliardi. Gli investimenti al netto delle dismissioni sono attesi inferiori a 6 miliardi rispetto a una stima iniziale compresa tra 6,5-7 miliardi. Il rapporto d’indebitamento è, invece, atteso nell’intervallo 0,15 – 0,2.
Le stime su flussi di cassa e produzione
Assumendo lo scenario aggiornato di 65 dollari al barile per il prezzo del petrolio Brent, 40 euro per megawattora per il prezzo spot del gas al Ttf, 3,5 dollari al barile per il margine di raffinazione Eni SERM e un tasso di cambio euro/dollaro pari a 1,1, il flusso di cassa dalle attività operative adjusted di gruppo è ora atteso a 11 miliardi, un risultato migliore di quanto implicherebbe la variazione dei parametri di scenario. La produzione di idrocarburi attesa ancora a 1,7 milioni di barili di olio equilvalente al giorno allo scenario Brent di 65 dollari al barile.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Partiamo dalla valenza strategica di questa operazione e il motivo per cui noi abbiamo deciso di lanciare questa offerta. Sarebbe poco lucido investire 4,3 miliardi di euro per poi affossare l’oggetto del nostro investimento. Inoltre, l’esperienza mostra chiaramente che Bper ha sempre preservato i livelli occupazionali. In caso di riassetti, ci sono state uscite su base volontaria, pensionamenti e prepensionamenti, e sempre in accordo con i sindacati. Sotto il profilo delle filiali, attendiamo gli esiti dell’istruttoria Antitrust ma la nostra stima è comunque di numeri contenuti.
Che cosa succederà ai dipendenti di PopSo e al brand?
In Valtellina manterremo una forte direzione territoriale con potere creditizio. Per tutti i dipendenti ci sarà spazio per far parte di una banca più grande e forte, che consentirà di accedere a percorsi di carriera maggiori e con più opportunità di crescita. Per esempio, assumeremo 250-300 specialisti IT e i dipendenti di Sondrio che operano nel settore saranno valorizzati. Oggi circa il 40% del management di Bper viene da altre banche consolidate negli ultimi 4-5 anni. Il brand Sondrio rimarrà nelle aree storiche, perché parte integrante della forte identità territoriale della banca.
Non appena lanciata l’Ops, avete teso la mano alla controparte proponendo “un’operazione non ostile”. La risposta di Sondrio però è stata chiara: “no, grazie”. Ora che succede? Sarà scontro aperto?
Avevamo messo in conto la sorpresa. Però ritenevamo che considerate le radici comuni, la natura di banche territoriali e l’analoga attenzione alla gestione della clientela, non ci sarebbe stata una reazione negativa da parte del management di Sondrio. Così non è stato. Noi siamo convinti del forte valore dell’operazione per tutti gli stakeholder e, rimanendo sempre aperti al dialogo, andiamo avanti convintamente per la nostra strada.
Fonte: Il Sole 24 Ore
L’assemblea degli azionisti Ferrari ha promosso il 2024 del Cavalino Rampante, approvando un bilancio solido e confermando una visione proiettata verso l’innovazione e la sostenibilità. A testimoniarlo è la decisione…
Fonte: Il Sole 24 Ore
Euro a 1,09 dollari, yen in rialzo e yuan a minimi 2007. Corre Bitcoin
Variazioni importanti sul fronte dei cambi, dopo il dietrofront del presidente Usa, Donald Trump, sui dazi, che ha deciso di sospendere per 90 giorni le tariffe su 75 Paesi. Sulla Cina, invece, sono state alzate al 125%. L’euro passa di mano a 1,0981 dollari, rispetto a 1,1061 dollari della chiusura di ieri. Vola la divisa giapponese, considerata porto sicuro, con lo yen che balza dello 0,7% sul dollaro, in area 146,74. L’euro-yen si attesta a 161,24, con la moneta nipponica che si apprezza dello 0,33%. Lo yuan si attesta a 7,3499 dollari, ai minimi dal 2007. E’ in forte rialzo anche il Bitcon, che sale del 7,14% a 82.299
Tokyo vola del 9% e festeggia pausa dazi Trump
La Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo di oltre il 9%, in sintonia con l’euforia dei mercati asiatici dopo che Donald Trump ha annunciato una pausa su alcuni massicci aumenti tariffari, mettendo in pausa per ora alla guerra commerciale. L’indice Nikkei ha chiuso con un balzo del 9,12% a 34.609 punti, mentre l’indice Topix è balzato dell’8,09% a 2.539,40 punti. A Seul, l’indice Kospi ha chiuso in rialzo del 6,6%. La Borsa di Sydney ha chiuso in rialzo del 4,5%.
Borse cinesi positive. Pechino: «Ci batteremo fino alla fine»
Borse cinesi positive, nonostante l’escalation della tensione tra Stati Uniti e Pechino nella guerra commericale. L’indice Csi 300 di Shanghai è salito dell’1,31%, a 3.735 punti, mentre quello di Shenzhen ha guadagnato il 2,5%, a quota 1.868. In rialzo dell’1,9% Hong Kong. La mossa del tycoon, a dispetto dello stop di 90 giorni deciso per le tariffe reciproche verso decine di altri Paesi, ha messo ufficialmente la Cina nel ruolo di bersaglio principale di Washington.
Intanto, la Cina avverte gli Stati Uniti che i dazi sui principali partner commerciali avranno un «grave impatto» sulla stabilità dell’economia globale. «Gli Stati Uniti hanno annunciato l’imposizione di tariffe indiscriminate su tutti i loro partner commerciali, inclusa la Cina, il che viola gravemente i diritti e gli interessi legittimi delle aziende cinesi e compromette seriamente la stabilità dell’ordine economico mondiale», ha affermato He Yongqian, portavoce del ministero del Commercio, in una conferenza stampa. Pechino si appella a Washington per un compromesso e promette che «si batterà fino alla fine».
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Fonte: Il Sole 24 Ore
L’approccio prudente è mostrato dalla reazione di Borsa con le azioni salite di meno dell’1 per cento. Da inizio anno il titolo è crollato del 41% in linea con gli altri vettori che hanno accusato ribassi peggiori dell’indice S&P 500.
Secondo gli analisti, l’aumento dei costi e l’incertezza economica avranno probabilmente un impatto sulle intenzioni dei consumatori a spendere nei viaggi. Anche l’atteggiamento anti-americano potrebbe giocare un ruolo, con Air Canada che ha già registrato un calo dei viaggi negli Stati Uniti e Virgin Atlantic che ha avvertito un indebolimento della domanda sulle rotte transatlantiche verso il Regno Unito.
Il ceo ha sottolineato che finora l’impatto di Delta si è concentrato sulle vendite di biglietti nazionali, mentre la domanda internazionale «ha retto ragionevolmente bene». Tuttavia, ha ammesso che nei prossimi mesi si potrebbe vedere un impatto maggiore sulla spesa dei consumatori. «Sappiamo di non essere immuni e lo stiamo osservando con attenzione», ha aggiunto.
Mentre Delta ha rinunciato alle sue previsioni per l’intero anno, il vettore si è limitato a dare qualche indicazione sul secondo trimestre: l’utile rettificato nel periodo in corso sarà compreso tra 1,70 e 2,30 dollari per azione e i ricavi saranno compresi tra un calo del 2% e un aumento del 2% si legge in un comunicato. L’utile rettificato del primo trimestre di Delta è stato di 46 centesimi per azione, meglio dei 39 centesimi attesi dagli analisti. I ricavi, pari a 13 miliardi di dollari, hanno rispettato le aspettative.
Lo scenario per il vettore è cambiato improvvisamente dopo un inizio d’anno migliore del previsto. Ma Bastian ha detto che la prospettiva attuale è molto diversa da quello della pandemia, quando i timori per la salute portarono a un arresto quasi immediato della maggior parte dei viaggi. «Avendo vissuto quell’esperienza, quella attuale non la definirei affatto cupa. C’è più incertezza – ha detto – Di conseguenza, la crescita si è arrestata».
Fonte: Il Sole 24 Ore