«Servono meno tentennamenti e più fermezza: è il monito lanciato da Irene Tinagli, eurodeputata del PD, di fronte alla nuova stretta protezionistica di Donald Trump. In questa intervista…
Fonte: Il Sole 24 Ore
Una scossa di terremoto di magnitudo 6.7 è stata registrata oggi al largo dell’Indonesia orientale: lo riporta l’Istituto geofisico statunitense Usgs. Il sisma è stato localizzato a 179 km a sud-ovest di Tual, ad una profondità di 65.7 km. Non si segnalano per il momento allarmi tsunami.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Il segretario generale della Nato Mark Rutte vola a sorpresa lunedì e martedì a Washington, dove incontrerà il presidente Donald Trump, il segretario di Stato Marco Rubio e il capo del Pentagono Pete Hegseth, nonché alcuni membri del Congresso.
L’annuncio, dato dall’Alleanza, non fornisce il motivo della visita, ma il viaggio coincide con la “dichiarazione importante” sulla Russia che Trump ha promesso di fare proprio lunedì.
E arriva pochi giorni dopo che il commander in chief ha promesso nuove armi a Kiev – Patriot compresi – tramite la Nato, “che le pagherà al 100%”. Una mossa che segnerebbe una svolta rispetto al passato perché l’Alleanza non ha mai armato direttamente uno Stato non membro come l’Ucraina: finora sono stati i singoli aderenti ad assistere Kiev.
In questo modo inoltre il presidente americano eviterebbe di far sostenere costi agli Usa, scaricandoli sugli alleati. La visita – che si sovrappone martedì a quella del ministro degli esteri italiano Antonio Tajani e al suo incontro con Rubio – avviene in un momento cruciale: durante la crescente offensiva russa in Ucraina e poco dopo il vertice Nato tenutosi a fine giugno all’Aia, dove i leader hanno concordato un nuovo obiettivo di spesa per la difesa pari al 5% del Pil.
Sullo sfondo anche l’approvazione al Congresso di un disegno di legge bipartisan che prevede non solo sanzioni a Mosca ma anche una tariffa del 500% sulle merci importate da Paesi che continuano ad acquistare petrolio, gas, uranio e altre merci russe, colpendo nazioni come Cina e India, che rappresentano circa il 70% del commercio energetico russo e finanziano gran parte del suo sforzo bellico.
Fonte: Il Sole 24 Ore
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen parla di un “doppio binario” sui dazi, tra la diplomazia delle trattative e l’esibizione muscolare delle possibili contromisure. Tra dazi, contro-dazi, pacchetti pronti e sospesi e pacchetti in preparazione, la guerra commerciale appare un intricato labirinto. E, per stare al linguaggio bellico, include anche un ’bazooka’ che potrebbe colpire le Big Tech Usa, e l’ ’arma nucleare’ dello strumento anti-coercizione, chiesto dal presidente francese Emmanuel Macron.
Controdazi da 21 miliardi sull’acciaio
Le prime risposte Ue ai dazi mirati di Trump valgono poco meno di 21 miliardi di euro. Tutto è cominciato lo scorso 12 marzo, quando l’amministrazione Usa ha reintrodotto dazi del 25% sia sull’acciaio che sull’alluminio europeo. In risposta, l’Ue ha approvato un pacchetto articolato in tre fasi, pensato per colpire simboli e settori politicamente sensibili per Washington: un primo scaglione da 3,9 miliardi prende di mira prodotti iconici come le moto Harley-Davidson, i jeans Levi’s, il burro d’arachidi, il tabacco e una selezione di articoli per la cura della persona. Si aggiungono dazi su acciaio, elettrodomestici e tech leggero. Una seconda e una terza tranche (da 13,5 e 3,5 miliardi) si spingono più a fondo: colpiscono carni e pollame dal Midwest, legname del Sud, cereali, fast-food, moda, cosmetici, e perfino la soia della Louisiana. Il pacchetto è congelato fino alla mezzanotte del 14 luglio, ma von der Leyen ha già chiarito che lo stop sarà prorogato.
Controdazi da 72 miliardi contro tariffe “universali”
Un secondo pacchetto Ue da 72 miliardi di euro è la risposta ai dazi “universali” del 10% annunciati dalla Casa Bianca tra il 5 e il 9 aprile. Le contromisure, inizialmente valutate in 95 miliardi di euro e poi limate, riguardano un mix di beni industriali, prodotti agroalimentari di alta gamma, dal bourbon del Kentucky alle aragoste del Maine, passando per agrumi, cosmetici e moda. La lista è in fase avanzata di approvazione da parte degli Stati Ue.
Il “bazooka” sulle bigh tech
Vero e proprio spauracchio per la Corporate America è l’ipotesi che l’Ue vada a colpire i servizi digitali, dove le Big Tech Usa la fanno da padrone. Di volta in volta si parla di accise digitali su pubblicità o intermediazioni, di una digital service tax comunitaria (esiste già in diversi Paesi). Le grandi piattaforme online americane però temono soprattutto che Bruxelles applichi fino alle estreme conseguenze le recenti riforme del Digital Service Act e Digital Markets Act: impongono obblighi su trasparenza, concorrenza e moderazione dei contenuti e, in caso di violazioni, fioccano multe fino al 10% del fatturato globale annuo o l’esclusione dal mercato europeo.
Il meccanismo anti coercizione
C’è poi l’arma estrema, il Meccanismo anti-coercizione (Aci), invocato da Parigi come lo scudo definitivo dell’Unione. Nato sull’onda delle ritorsioni cinesi contro la Lituania per le sue relazioni con Taiwan, consente all’Ue di reagire a pressioni economiche esterne con misure rapide e proporzionate: dazi, restrizioni su investimenti e servizi, esclusione da appalti pubblici, perfino la revoca di diritti di proprietà intellettuale. Serve a difendere l’autonomia strategica europea ed è già operativo dal 2023.
Fonte: Il Sole 24 Ore
L’investimento di SpaceX fa parte della raccolta di capitale di 5 miliardi di dollari di xAI annunciata da Morgan Stanley il mese scorso. Si tratta del primo investimento noto del produttore di razzi in xAI e uno dei più grandi in un’altra azienda.
Da quando ha lasciato il suo ruolo nell’amministrazione Trump, sfidandolo con la creazione di un terzo partito (America Party), Musk si è concentrato sull’addestramento dell’ultima versione di Grok.
L’uomo più ricco del pianeta l’ha definita “l’intelligenza artificiale più intelligente al mondo”, sebbene il chatbot che alimenta non abbia ottenuto lo stesso successo di ChatGPT di OpenAI.
Recentemente Grok ha pubblicato commenti razzisti e controversi in risposta agli utenti di X, compreso un apprezzamento di Hitler. xAI si è scusata “profondamente per il comportamento orribile che molti hanno subito”, aggiungendo di aver indagato e preso provvedimenti per risolvere il problema.
Grok alimenta già le funzionalità di assistenza clienti per il servizio internet satellitare di SpaceX, Starlink. I rappresentanti di Musk hanno affermato che in futuro sono probabili ulteriori partnership commerciali tra SpaceX e xAI.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Ministro Antonio Tajani, lei è responsabile della politica estera ma anche del “commercio estero”: la lettera di Trump sui dazi all’Europa è una brutta sorpresa. Come la commenta e come…
Fonte: Il Sole 24 Ore
La Russia ha schierato oggi tre navi da guerra nel Mar Mediterraneo, inclusa una portaerei equipaggiata con missili da crociera Kalibr: lo ha reso noto la Marina militare ucraina, come riporta RBC-Ucraina. «Ci sono tre navi nemiche nel Mar Mediterraneo, una delle quali è una portaerei con missili da crociera Kalibr, con una salva totale di quattro missili», si legge in un comunicato stampa. Allo stesso tempo, questa mattina non è stata segnalata alcuna nave russa nel Mar Nero o nel Mar d’Azov.
Mosca, intanto, continua a colpire l’Ucraina. Una persona è rimasta ferita la notte scorsa in seguito ad un attacco russo sulla città di Kherson, nell’Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram l’Amministrazione militare regionale, come riporta RBC-Ucraina. «Un residente di Kherson di 61 anni è stato ricoverato in ospedale in condizioni moderate», ha affermato l’Amministrazione.
Sul fronte opposto, le difese aeree russe hanno abbattuto la notte scorsa 36 droni ucraini in quattro regioni del Paese: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Difesa di Mosca. Ventisei droni sono stati intercettati sul territorio della regione di Belgorod, quattro su quello della regione di Voronezh, tre sulla regione di Lipetsk e tre sul territorio della regione di Nižnij Novgorod.
Tajani, Stati Uniti stanno tornando con forza
L’inviato Usa per l’Ucraina, il generale Keith Kellogg, «col quale ho avuto un incontro bilaterale, era a fianco a me nella riunione dei donatori e poi ha partecipato alla Conferenza e alla riunione dei ’volenterosi’. Gli Stati Uniti, che non se ne sono mai andati, adesso stanno tornando con più forza». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo in un’intervista a Il Sole 24 Ore alla domanda se, a suo modo di vedere, ci sia il rischio che le decisioni sui dazi possano cambiare la sintonia sull’Ucraina con gli Stati Uniti emersa durante la recente Conferenza di Roma. «Trump per la prima volta ha indicato che vi saranno nuovi aiuti militari, in particolare le batterie antiaeree, ma l’assistenza economica e umanitaria non si è mai fermata, e in particolare quella a sostegno della resilienza energetica ucraina – ha spiegato Tajani – A dispetto della retorica, Stati Uniti ed Europa continuano a lavorare insieme e questo vale anche per la ricostruzione».
Corea del Nord, Kim, «sostegno incondizionato a Mosca»
Il leader nordcoreano, Kim Jong Un, ha ribadito il suo sostegno alla Russia nella guerra contro l’Ucraina. Lo ha riferito l’agenzia di stampa statale nordcoreana Kcna, ricordando che Kim ieri ha incontrato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nella città portuale di Wonsan. Il leader nordcoreano, secondo la Kcna, ha dichiarato al capo della diplomazia russa di “avere le stesse opinioni su tutte le questioni strategiche” e che Pyongyang è “pronta a sostenere e incoraggiare incondizionatamente tutte le misure adottate dalla leadership russa per affrontare la causa principale della crisi ucraina”. Mosca e Pyongyang hanno firmato un accordo di partenariato strategico nel 2024 durante una visita del presidente russo, Vladimir Putin, in Corea del Nord. L’accordo include l’assistenza militare reciproca nel caso in cui uno dei due Paesi venga attaccato. La Corea del Nord ha sostenuto la guerra russa contro l’Ucraina fornendo armi e soldati a Mosca. Soldati nordcoreani sono stati inviati nella regione russa del Kursk per riconquistare le zone occupate dalle truppe ucraine. Secondo le stime dei servizi segreti ucraini, nel Kursk hanno combattuto circa 14mila soldati nordcoreani.
Fonte: Il Sole 24 Ore
“Pieno sostegno” agli sforzi della Commissione europea nelle trattative da Palazzo Chigi, che auspica “un accordo equo, che possa rafforzare l’Occidente nel suo complesso, atteso che – particolarmente nello scenario attuale – non avrebbe alcun senso innescare uno scontro commerciale tra le due sponde dell’Atlantico”.
Anche il Messico ha criticato la minaccia di dazi così alti, definendola un “trattamento ingiusto”.
Alla Ue, preavvisata della lettera, Trump ha contestato il divario del deficit commerciale dovuto a barriere commerciali, tariffarie e non tariffarie, definendolo “una grave minaccia per la nostra economia e, di fatto, per la nostra sicurezza nazionale”. Al Messico ha rimproverato pure il traffico di droga, riconoscendo che il Paese lo ha “aiutato a rendere sicuro il confine ma ciò che ha fatto non è abbastanza.
Il Messico non ha ancora fermato i cartelli che stanno cercando di trasformare tutto il Nord America in un parco giochi del narco-traffico”.
Proprio venerdì la presidente messicana Claudia Sheinbaum aveva criticato la “mancanza di coerenza” dell’amministrazione Usa, che dichiara i cartelli organizzazioni terroristiche straniere ma poi sigla accordi di patteggiamento con i loro leader, come appena successo con uno dei figli de El Chapo.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Per proteggere il suo commercio, rispondere alle aggressioni economiche e alle pratiche commerciali sleali compiute da potenze extra-europee l’Ue sta lavorando all’introduzione del cosiddetto meccanismo anti-coercizione. Lo scopo di questo strumento, come spiegano le istituzioni europee, è quello di agire da deterrente, consentendo all’Unione di risolvere i conflitti commerciali attraverso la diplomazia. Ma in caso di necessità, potrebbe essere impiegato per intraprendere azioni contro paesi extra-europei, con misure che vanno dalle limitazioni commerciali alle restrizioni per investimenti e finanziamenti.
Il 6 giugno 2023 il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo sul testo legislativo finale che introduce il meccanismo anti-coercizione. Poi, il 3 ottobre 2023, l’accordo è stato approvato dagli eurodeputati.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Ecco il testo integrale della lettera di Donald Trump a Ursula von der Leyen in cui si minacciano dazi al 30% all’Unione europea dal primo agosto: “Gentile Signora Presidente, è per me un grande onore inviarle questa lettera, in quanto dimostra la forza e l’impegno delle nostre relazioni commerciali e il fatto che gli Stati Uniti d’America abbiano accettato di continuare a collaborare con l’Unione Europea, nonostante uno dei nostri maggiori deficit commerciali con voi. Ciononostante, abbiamo deciso di andare avanti, ma solo con un COMMERCIO più equilibrato ed equo. Pertanto, vi invitiamo a partecipare alla straordinaria economia degli Stati Uniti, di gran lunga il mercato numero uno al mondo. Abbiamo avuto anni per discutere delle nostre relazioni commerciali con l’Unione Europea e abbiamo concluso che dobbiamo abbandonare questi deficit commerciali a lungo termine, ampi e persistenti, generati dalle vostre politiche tariffarie e non tariffarie e dalle vostre barriere commerciali. Le nostre relazioni sono state, purtroppo, tutt’altro che reciproche. A partire dall’1 agosto 2025, applicheremo all’Unione Europea una tariffa di solo il 30% sui prodotti Ue spediti negli Stati Uniti, distinta da tutte le tariffe settoriali. Le merci trasbordate per eludere una tariffa doganale più elevata saranno soggette a tale tariffa doganale più elevata. Vi preghiamo di comprendere che il 30% è di gran lunga inferiore a quanto necessario per eliminare il divario di deficit commerciale che abbiamo con l’Ue. Come sapete, non ci saranno tariffe doganali se l’Unione Europea, o le aziende all’interno dell’Ue, decideranno di costruire o produrre prodotti negli Stati Uniti e, di fatto, faremo tutto il possibile per ottenere le autorizzazioni rapidamente, professionalmente e regolarmente – in altre parole, nel giro di poche settimane. L’Unione Europea consentirà un accesso completo e aperto al mercato degli Stati Uniti, senza che ci vengano addebitate tariffe doganali, nel tentativo di ridurre l’elevato deficit commerciale. Se per qualsiasi motivo decidete di aumentare le vostre tariffe e di reagire, l’importo, qualunque sia l’aumento scelto, verrà aggiunto al 30% che applichiamo. Vi preghiamo di comprendere che queste tariffe sono necessarie per correggere i molti anni di politiche tariffarie e non tariffarie e barriere commerciali dell’Unione Europea che causano gli ingenti e insostenibili deficit commerciali a carico degli Stati Uniti. Questo deficit rappresenta una grave minaccia per la nostra economia e, di fatto, per la nostra sicurezza nazionale! Non vediamo l’ora di collaborare con voi come vostro partner commerciale per molti anni a venire. Se desiderate aprire i vostri mercati commerciali, finora chiusi, agli Stati Uniti ed eliminare le vostre politiche tariffarie e non tariffarie e le barriere commerciali, potremmo valutare una modifica a questa lettera. Queste tariffe potrebbero essere modificate, al rialzo o al ribasso, a seconda del nostro rapporto con il vostro Paese. Non rimarrete mai delusi dagli Stati Uniti d’America. Grazie per l’attenzione a questa questione. Con i migliori auguri, Donald J. Trump”.
Fonte: Il Sole 24 Ore