I cristiano-democratici della Cdu sono in netto vantaggio alle elezioni amministrative di Berlino: stando agli exit poll pubblicati dalla ZDF il partito ha ottenuto il 28 % dei voti con…
Fonte: Il Sole 24 Ore
Almeno 11 persone, per lo più civili, sono state uccise l’11 febbraio in un attacco attribuito all’Isis nella Siria centrale: lo ha reso noto la ong Osservatorio siriano per i diritti umani.
Un gruppo dell’Isis “ha attaccato circa 75 persone sabato mentre raccoglievano tartufi nella zona di Palmira, nella campagna orientale di Homs”, ha dichiarato la ong, che ha sede nel Regno Unito.
L’attacco ha ucciso “10 civili, tra cui una donna, e un membro delle forze del regime (siriano)”, ha sottolineato, aggiungendo che altre persone risultano disperse.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Se ci sono Nazioni “vittime” della loro posizione geografica di confine la Repubblica di Moldova, incuneata com’è tra Romania e Ucraina, canale di accesso al “buco nero” dell’enclave separatista della Transnistria a controllo russo, è senz’altro una di queste. In tempi che definire normali è un azzardo la Moldova è stata crocevia del traffico di clandestini e di armi, del contrabbando di merci e degli arrivi più o meno legali in Europa, grazie anche alla vicinanza con la Romania, Paese della Ue. L’attacco russo all’Ucraina l’ha da subito riportata al centro della mappa del conflitto e ogni nuovo capitolo della guerra che il 24 febbraio compie un anno riporta Chishinau sotto i riflettori.
La tentazione Occidentale
Le violazioni russe dello spazio aereo della repubblica di Moldova hanno innescato subito la designazione di un nuovo primo ministro pro-Occidente, Dorin Recean, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale del Paese, è stato nominato premier dalla presidente Maia Sandu dopo le dimissioni di Natalia Gavrilita.
In base alla Costituzione, il nuovo premier dovrà presentarsi davanti al Parlamento entro due settimane per il voto di fiducia. Fino a quel momento rimane in carica il governo dimissionario. Ma la svolta è ormai innescata.
Gli sconfinamenti su Chisinau hanno portato infatti alla richiesta di maggiore sicurezza, mentre la Romania smentiva, dal canto suo, di essere stata vittima anche se di striscio di un’invasione simile. La manovra offensiva russa ha comunque colpito duramente l’Ucraina, come ha ammesso lo stesso presidente Volodimyir Zelensky «purtroppo, ci sono state vittime».
La Repubblica di Moldova, invece, è entrata subito in fibrillazione.Deve difendersi dagli attacchi di Vladimir Putin, irritato dal tour europeo di Zelensky e dal tetto alla produzione del petrolio russo introdotto dalle potenze occidentali il 5 febbraio.
Chi vuole destabilizzarla?
Con i suoi 2,6 milioni di abitanti, incuneata tra Ucraina e Romania, la Repubblica di Moldova è stata sottoposta sin dall’inizio del conflitto a forti pressioni.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Sanremo: gli ucraini in piazza, non ci arrenderemo
«Se la Russia finisce di combattere finisce la guerra, se l’Ucraina finisce di combattere, finisce l’Ucraina». È questo lo slogan portante della manifestazione a sostegno del popolo ucraino, che si è svolta nel pomeriggio, in piazza Muccioli, a Sanremo, a trecento metri da Pian di Nave, dove nel frattempo, in occasione del Festival del disarmo – contro la presenza di Zelensky al Festival (seppur con una lettera) e la propaganda – sventolavano le bandiere della Russia. «Siamo qui per gridare al mondo, che se finiamo di combattere, finisce l’Ucraina – afferma Nadia, che da sei anni vive in Italia – contro Putin, la guerra e il regime totalitario. Loro sono sotto dittatura totale, noi lottiamo per la libertà e siamo più liberi». Al termine, Olga, una delle organizzatrici della manifestazione, ha preso la parola chiedendo al pubblico di osservare un minuto di silenzio «per tutte le vittime di Putin e del suo Stato terroristico. Quante sofferenze e quante lacrime – ha detto a conclusione del proprio intervento -. E voi chiedete a noi di fermarci? Dovete vergognarvi, l’Ucraina non si arrenderà». E’ seguita una commemorazione di tutte le vittime della guerra, a quasi un anno dall’inizio del conflitto.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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Quasi 24mila morti in Turchia e Siria
Sale ancora il drammatico bilancio delle vittime del terremoto di lunedì scorso in Turchia e Siria, arrivato ora, secondo i dati forniti dalle autorità, a 23.831 morti. In Turchia si sono superate le 20mila vittime, 20.318, con oltre 80mila feriti. In Siria il bilancio parla di 3513 morti, dei quali 2166 nelle aree controllate dai ribelli, secondo i dati dei ’caschi bianchi’ della protezione civile e 1347 nelle aree controllate dal governo.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Il Pentagono ha abbattuto un oggetto sconosciuto che volava nello spazio aereo statunitense al largo delle coste dell’Alaska. Il Presidente Usa Joe Biden, infatti, ha dato l’ordine venerdì 10 febbraio, secondo quanto dichiarato dai funzionari della Casa Bianca.
L’oggetto abbattuto a 14.000 metri
L’oggetto volava a circa 40.000 piedi (14 km) e rappresentava una «ragionevole minaccia» per la sicurezza dei voli civili, ha dichiarato John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca. Kirby ha descritto l’oggetto come grande più o meno come una piccola automobile. È stata la seconda volta in una settimana che gli ufficiali statunitensi hanno abbattuto un qualche tipo di oggetto volante sopra gli Stati Uniti.
Sabato 4 febbraio i jet da combattimento hanno abbattuto un sospetto pallone spia cinese al largo della costa della Carolina del Sud. I funzionari della Casa Bianca hanno però tracciato importanti differenze tra i due episodi. Kirby ha detto che non si sa ancora chi sia il proprietario dell’oggetto e non ha detto se si tratta di un pallone.
I dubbi sulle caratteristiche
I funzionari non sono stati in grado di dire se ci fossero apparecchiature di sorveglianza a bordo. Inoltre, non si sapeva ancora da dove provenisse o quale fosse il suo scopo. Kirby ha detto che i piloti dei combattimenti, esaminando visivamente l’oggetto, hanno accertato che non era occupato da un uomo.
L’oggetto è caduto in acque gelide e gli ufficiali si aspettavano di poter recuperare i detriti più velocemente rispetto all’enorme pallone aerostatico della scorsa settimana. Lo sviluppo è avvenuto quasi una settimana dopo che gli Stati Uniti hanno abbattuto un sospetto pallone spia cinese al largo della costa della Carolina, dopo aver attraversato siti militari sensibili in tutto il Nord America.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Molteplici sensori attivi nella raccolta di informazioni di intelligence, sostenuti da abbondanti pannelli solari per farli funzionare. Antenne in grado di catturare e localizzare comunicazioni. Il tutto in un grande pallone aerostatico di 60 metri e con una carico di attrezzature pari a un jet regionale. L’amministrazione Biden ha declassificato le informazioni che ha ricavato dai propri aerei-spia, i quali hanno per giorni seguito da vicino il pallone cinese nei cieli americani prima che venisse distrutto, per dimostrare al pubblico americano e al mondo che rappresentava una seria minaccia di spionaggio.
Tech di spionaggio
Le autorità di Washington stanno ancora raccogliendo e analizzando, con speciali squadre dell’Fbi, i resti del pallone cinese, alla fine abbattuto sulle acque della South Carolina dopo aver attraversato il Montana, dove si trovano silos nucleari statunitensi. Ma grazie al ricorso a velivoli U-2 di sorveglianza nel monitorarlo hanno annunciato di aver concluso che la tecnologia a bordo “era chiaramente per scopi di spionaggio e non coerenti con le attrezzature di palloni atmosferici”, come dichiarato invece da Pechino
Misteri ancora restano: uno degli scopi di un’analisi più accurata dei resti recuperati dalle acque dove è affondato è adesso determinare quali obiettivi esatti la Cina avesse e se i suoi scienziati siano riusciti a impadronirsi anche di tech statunitensi o occidentale per i loro passi avanti nello spionaggio.I palloni di Pechino vanno infatti considerati come una parte essenziale del più ampio sistema di sorveglianza elettronica della Cina, hanno rilevato gli esperti americani della difesa.
Palloni-spia e piattaforme belliche
Di più: i dati che i palloni-spia rastrellano, anche quelli che possono apparire innocui come condizioni atmosferiche e correnti, possono servire a fini bellici, ad esempio per migliorare l’accuratezza dei missili. E Washington ritiene che Pechino stia sviluppando squadre di palloni sempre più potenti, utilizzando materiali sempre più avanzati, con meccanismi di guida più precisi e più difficili da scoprire per potenziare le loro capacità militari. Con fini, oltre che di sorveglianza globale su altri paesi (almeno 40, hanno stimato gli Usa), di sviluppare vere e proprie piattaforme ad alta quota per un lancio di ordigni in caso di guerre.
Il dominio del Near Space
L’idea di Pechino sarebbe quella di assicurarsi il dominio del cosiddetto “near space”, un’altitudine da terra compresa tra le 12 e la 62 miglia. La stessa stampa ufficiale delle forze armate cinesi ha definito questa regione come strategica, un grande campo di battaglia dei conflitti moderni. Di sicuro i palloni spia presentano già vantaggi specifici rispetto ai satelliti quando si tratta di spionaggio: la manovrabilità, la possibilità di stazionare a lungo su determinate località effettuando rilevazioni precise, l’abilità di evadere l’identificazione.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Il Financial Times ha nominato Madhumita Murgia editor per l’intelligenza artificiale. Un ruolo creato ad hoc, totalmente nuovo, spiegano dal quotidiano economico-finanziario britannico, nel quale Murgia dirigerà la copertura di FT per le storie di intelligenza artificiale, occupandosi del business, delle aziende, della politica e della scienza che stanno dietro l’AI. La giornalista, che prima di arrivare a FT ha lavorato al Daily Telegraph e a Wired, sarà il corrispondente principale per l’AI, collaborando anche con il redattore tecnologico Murad Ahmed e fornirà competenze ad altri giornalisti, lavorando a stretto contatto con l’ufficio dei reporter tecnologici di San Francisco.
L’editore di FT ha dichiarato: «L’intelligenza artificiale è una tecnologia trasformativa e trasversale che richiede un’attenzione particolare – ha detto al direttrice di FT, Roula Khalaf – e il FT è ben posizionato per fornire un’analisi autorevole sugli sviluppi dell’IA e sulle implicazioni per le imprese e la società» e «Madhumita è una giornalista eccezionale con un track record di storie di grande impatto nel settore tecnologico».
Dal canto suo, la Murgia si è detta «molto entusiasta di assumere questo ruolo in un momento così affascinante nello sviluppo dell’AI e della sua influenza sulla società». «Con un mandato globale, spero di poter plasmare i rapporti del FT per fornire una copertura leader mondiale di questa tecnologia che sconvolgerà tutte le nostre vite», ha aggiunto.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Portogallo invia una squadra di 53 soccorritori
Parte nel pomeriggio di oggi, 8 febbraio, dall’aeroporto militare di Figo Maduro, Lisbona, una squadra di 53 elementi della Protezione civile portoghese con destinazione Turchia.
La squadra di soccorritori è composta da vigili del fuoco, operatori sanitari del servizio di emergenza medica e agenti della Guarda Nacional Republicana (corpo di polizia a ordinamento militare). Secondo quanto diffuso da un lancio dell’agenzia Lusa, si tratta soprattutto di esperti in operazioni di ricerca e soccorso ed è prevalentemente in questo settore che presteranno servizio nei luoghi colpiti dal sisma di lunedì scorso.
L’operazione era stata annunciata ieri dal ministro dell’Interno, José Luís Carneiro, e da Duarte Costa, presidente dell’Autorità nazionale di emergenza e protezione civile del Portogallo, il quale ha dichiarato: «Sono già state affrontate, nell’ambito del meccanismo europeo e in collaborazione con altre forze europee, le metodologie necessarie per entrare in Turchia» e accedere così alla regione terremotata
Fonte: Il Sole 24 Ore
Parigi 2024: partecipazione russi, governo francese prende tempo
Il governo francese si è appellato mercoledì a una decisione del Comitato olimpico internazionale (Cio) “entro l’estate” sullo spinoso tema della partecipazione degli atleti russi ai Giochi olimpici di Parigi 2024 , senza chiudere la porta a una “sanzione” . Alla fine di gennaio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto al suo omologo francese Emmanuel Macron che i russi fossero già banditi dalle prossime Olimpiadi.
La pressione è aumentata ieri, quando il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha aderito a questa linea dura “finché c’è guerra”. Nonostante i ripetuti appelli da Kiev a bandire gli atleti russi e bielorussi dalle Olimpiadi del 2024, il Cio ha dichiarato di “studiare” la possibilità di consentire loro di partecipare, sotto una “bandiera neutrale”.
“Una decisione deve essere presa entro l’estate” dal Cio, ha ricordato davanti alla stampa il portavoce del governo francese, Olivier Véran. “Nessuna posizione è stata ancora formalmente concordata con il Comitato olimpico internazionale”. A margine di una conferenza stampa al Comitato organizzatore dei Giochi olimpici, il suo presidente Tony Estanguet ha sottolineato che “spetta al Cio decidere se la delegazione russa sarà autorizzata a partecipare alle Olimpiadi di Parigi”, come ha ripetuto da quando l’organismo ha aperto la porta a un ritorno dei russi sotto bandiera neutrale. Anche il vicesindaco di Parigi, Emmanuel Grégoire, ha sottolineato la posizione del sindaco Anne Hidalgo “che è quella di molti paesi, di molte federazioni sportive”.
Fonte: Il Sole 24 Ore