Dominio Tesla tra i suv e crossover elettrici più venduti nel 2022.
Fonte: Il Sole 24 Ore
L&M Consulting è una società di consulenza aziendale e fiscale in grado di garantire soluzioni alle problematiche aziendali attraverso servizi differenziati. Grazie alla sua peculiare struttura e alla complementarietà professionale dei due partner, risponde alle necessità di un mercato locale eterogeneo, superando i limiti delle logiche strettamente di settore.
Dominio Tesla tra i suv e crossover elettrici più venduti nel 2022.
Fonte: Il Sole 24 Ore
È la quarta concept car della serie «sphere» ideata per ancipare il futuro di Audi per quanto riguarda stile, tecnologia, interfcaccia utente e powertrain elettrici. Si chiama Activesphere è stata svelata a Cortina, in anteprima mondiale.
La scelta di una location italiana per un lancio di questa portata è un fatto inconsueto per gli standard di una casa automobilitica tedesca e simboleggia il peso della filiale italiana all’interno del gruppo.
Activesphere è un oggetto inconsueto che da una parte prefigura la futura suv coupé Q6 e-tron a ioni di litio, dall’altra proietta chi la guarda in un mondo immaginifico di hi-tech e soluzioni avveniristiche come la guida autonoma (livello 4) con tanto di volante a scomparsa che lascia libera la visuale anteriore per lasciare spazio alla strada e, volendo, a una sorta di metaverso. Il muso della vettura è trasparente: apre le porte a inediti paradigmi di stile (possibile con le architetture per le auto elettriche), di visibilità e di layout interno. Ma non solo, simboleggia la prossima, e affusolata, firma estetica delle future Audi. Il linguaggio stilistico, ideato da team diretto dal chief designer Marc Lichte, segna una linea di demarcazione con il passato ed è coerente con le linee delle altre tre show car: la roadster Audi Skysphere e la superberlina Grandsphere, presentate nel 2021, e l’Mpv elettrico Urbansphere, svelato ad aprile 2022.
Difficile definire la Activesphere. Quasi impossibile e inquadrarla in una categoria definita: la concept appare come un coupé a ruote alte. No, non è un suv. È qualcosa di diverso: una specie nuova che tra l’altro si basa sulla piattaforma Ppe, alias premium platform Electric, che è concepita dal gruppo Volkswagen come l’architettura dei futuri modelli premium alto di gamma. E poi c’è un aspetto che sconfina nel futuristico. La Activesphere è infatti una macchina transformer con carrozzeria a configurazione variabile: l’abitacolo, al quale si accede da porte a libro, è riconfigurabile e si trasforma da coupè/sportback in una sorta di pick up, spalacando il vano di carico che diventa un pratico pianale. Per fare questo basta premere un pulsante. E poi ci sono chicche da vera show car, come l’Audi Dimension, in grado di combinare mondo fisico e mondo virtuale, così da visualizzare in tempo reale contenuti digitali integrati nel campo visivo degli occupanti.
Activeshpere però non proetta solo immagini di un futuro lontano, ma quelle del prossimo. È infatti realizzata, come accennato, sulla piattaforma modulare Ppe (Premium platform electric, è spinta da due motori con una potenza massima di 442 cavalli in grado di garantire la trazione integrale e garantire 600 chilometri di autonomia con ricarica rapida.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Tutto pronto per un nuovo e avvincente appuntamento con il Mondiale Rally, il secondo stagionale, sulle strade innevate della Svezia.
I pretendenti alla vittoria sono pronti e il team Toyota Gazoo Racing ritenta il colpaccio dopo il buon inizio di stagione con la doppietta Ogier-Rovanperä al rally di Monte-Carlo. Da sottolineare la presenza di un italiano Bertelli-Scattolin con la Toyota Yaris Rally1 ufficiale.
Parte della stagione inaugurale del mondiale rally cinquanta anni fa, il Rally di Svezia è l’unico vero round invernale in calendario. L’anno scorso si è trasferito in una nuova sede a Umeå: la città più grande della Svezia settentrionale e più vicina al circolo polare artico che alla capitale del paese, Stoccolma. Oltre a fornire una maggiore garanzia delle condizioni estreme per cui è noto il rally, il trasferimento ha portato anche strade più veloci. Speciali pneumatici chiodati mordono la superficie per fornire una presa impressionante e contribuendo a rendere questo uno dei rally più veloci dell’anno.
Il rally giovedì sera con una breve tappa ’sprint’ a Umeå, che si corre di nuovo venerdì dopo due giri di tre tappe: Brattby e Sarsjöliden a ovest sono state percorse rispettivamente sabato e domenica lo scorso anno, mentre Botsmark a il nord è nuovo. Il ripetuto giro di tre tappe di sabato inizia con due nuove prove: Norrby e Floda, che è la tappa più a nord del rally e anche la più lunga con i suoi 28,25 chilometri. Una versione a doppia lunghezza della tappa di Umeå completa la giornata e funge anche da Power Stage di fine rally domenica dopo due passaggi di un’altra nuova prova, Västervik.
La Svezia è stata teatro della prima vittoria per Toyota nel Wrc nel 2017, quando Jari-Matti Latvala (ora Team Principal) ha ottenuto la vittoria solo nel secondo evento della squadra. Da allora il team ha ottenuto altri tre primi posti nelle ultime tre edizioni del rally, inclusa la prima vittoria per il Gr Yaris Rally1 un anno fa nelle mani di Kalle Rovanperä. Un risultato ha dato il via alla corsa di Rovanperä verso il suo primo campionato piloti, e quest’anno il finlandese arriverà di nuovo in Svezia guidando di fatto la corsa per il titolo dato che Ogier partecipa a un programma parziale e, a sostituirlo, Takamoto Katsuta che entra quindi a far parte per la prima volta della formazione principale di tre vetture, insieme a Rovanperä ed Elfyn Evans. Ma saranno ancora quattro le Toyota in azione nella massima categoria in Svezia, poiché l’italiano Lorenzo Bertelli diventa il primo pilota cliente a gareggiare nel Gr Yaris Rally1 Hybrid.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Auto elettriche, lo scenario di mercato
Le auto elettriche hanno stabilito un record nel 2022: le immatricolazioni di Bev, infatti, secondo i dati Jato, sono risultate pari a 1,56 milioni di unità, con una crescita del 29% rispetto al 2021.
Il 60% dei modelli elettrificati venduti l’anno scorso erano a batteria, mentre le altre varianti ibride in tutte le varianti hanno dovuto fare i conti con un significativo calo delle immatricolazioni delle ibride plug-in. Con il risultato che ben 14 auto su 100 nuove vendute immatricolare in Europa l’anno scorso erano alimentate a sola batteria. Nuovo boom anche dei suv elettrici che ormai valgono il 51% del mercato dei Bev. Non a caso nelle primi dieci vetture elettriche più vendute in Europa nel 2022 ci sono ben sei crossover.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Mercedes celebra la produzione della vettura 22 milionesima nello stabilimento di Sindelfingen. Si tratta di una EQS 580 4Matic rosso, uscita dalla linea di produzione dello stabilimento 56 in Germania. Le attività dello stabilimento sono iniziate nel 1919, ma è dal 1946 Sindelfingen ad oggi che la location è risultata anche il centro di eccellenza dove la casa automobilistica di Stoccarda produce, in particolare, tutti i suoi modelli sia lussuosi che anche più esclusivi.
Si tratta della Classe S con motori a combustione ed elettrificati, nonché la Classe S Mercedes-Maybach. Nello stesso sito produttivo vengono assemblati anche Classe E, GLC, CLS, Classe S Guard e Mercedes-AMG GT 4 porte. La fabbrica al momento è non soltanto altamente flessibile visto che ad esempio le nuove trasmissioni possono essere integrate rapidamente nel ciclo produttivo, ma facilmente abbinabili alla linea di produzione al momento in attività.
La fabbrica di Sindelfingen è stata originariamente fondata come sito produttivo di aerei nel lontano 1915 e soltanto nel 1919 è iniziata la produzione di veicoli. Il primo modello in produzione è stato la Mercedes-Knight 16/45. Negli anni venti e trenta fu, invece, avviata la produzione su larga scala e la locatione di Sindelfingen raggiunse la capacità record nel 1966, quando in un solo anno furono prodotte il doppio rispetto al periodo tra il 1946 e il 1952.
Più recentemente, lo stabilimento aveva festeggiato la produzione del suo 20 milionesimo veicolo, si trattava di una Classe S 500 PHEV, nel 2015, quando all’incirca 37.000 addetti erano impiegate presso il sito. Il successore di quel modello è in seguito entrato in produzione nel 2020, seguito dall’EQS completamente elettrica introdotta l’anno dopo. Infine nel corso del 2022 Mercedes ha avviato a Sindelfingen anche la produzione della GLC di ultima generazione.
Flessibile, oltre che digitale, ma anche efficiente e pure sostenibile Sindelfingen rimane il centro di eccellenza per tutti i veicoli di classe oltre che di lusso di Mercedes destinati alla produzione globale. Sindelfingen ha alle spalle una storia impressionante, ma allo stesso tempo è anche idealmente già avviata verso il futuro: lo stabilimento leader nel segmento di lusso di fascia alta produrrà, infatti, tutti i modelli che utilizzeranno la nuova piattaforma elettrica dal 2025 in poi.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Bmw Korea in collaborazione con SK Telecom e Samsung, lancia il Galaxy S23 Ultra BMW M Edition. Questo modello, che a livello di specifiche tecniche ricalca in tutto per tutto la versione che in Italia ha debuttato la scorsa settimana, è caratterizzato dal marchio “M”, quello che per Bmw vuol dire “alte prestazioni”. Le stesse che promette lo smartphone di punta dell’azienda coreana.
Il Galaxy S23 Bmw M Edition e i prodotti a corredo sono inseriti in una speciale confezione pressofusa che rende omaggio alla M3 E30, il modello di prima generazione apparso per la prima volta nel 1986 e che rimane uno di quelli che hanno fatto la storia della famiglia Bmw M. Al suo interno si trovano una custodia per lo smartphone che ha lo stesso design del cofano della G80, un portachiavi, sette emblemi removibili che si possono inserire sul tale portachiavi e che richiamano i vari loghi che Bmw ha utilizzato negli anni. Tra questi c’è anche quello che Bmw ha realizzato per celebrare i 50 anni dalla fondazione della divisione M, avvenuta lo scorso anno. Nella confezione, oltre a quanto sopradescritto è offerto anche un orologio per auto con design M che si attacca alla presa d’aria, una clip per l’aletta parasole dell’auto dove posizionare gli occhiali da sole, un adesivo in metallo con la scritta “We Are M”, un libro fotografico e un comodo piccolo compressore d’aria.
Quando viene acceso, lo smartphone riproduce un esclusivo video di avvio con l’iconico logo a strisce tricolori BMW M, seguito da una speciale schermata di benvenuto. Non mancano anche un tema con sfondo e icone, sempre a tema BMW M.
Il Galaxy S23 Ultra BMW M Edition è proposto in sole 1.000 unità. Sarà disponibile per il preordine tramite il T-Direct Shop, il negozio online ufficiale di SK Telecom, dal 7 al 13 febbraio e la sua data di uscita ufficiale sarà il 17 febbraio. Lo smartphone nell’unica versione da 12 GB RAM e 512 GB di spazio di archiviazione e comprensivo di tutti i gadget a corredo, ha un costo di 1.727.000 KRW, che al cambio attuale corrispondono a circa 1.274 euro.
Tutti gli acquirenti riceveranno anche un buono per il Bmw Driving Center, dove potranno apprendere consigli di guida sicura e abilità per la guida dinamica con un veicolo Bmw sotto la guida di un istruttore professionista.
Fonte: Il Sole 24 Ore
La gamma motori, oltre al Phev da 327 cv di sistema e circa 60 km di autonomia, si arricchisce del sei cilindri in linea da 3.3 litri e-Skyactiv D Mhev di nuova generazione con due livelli di potenza: 200 a trazione posteriore e, in arrivo nel mese di marzo, il 249 cv a trazione integrale.
La versione provata da 200 cv è dotato di M Hybrid Boost, il sistema ibrido 48V di Mazda. Ma la vera novità è l’innovativa tecnologia avanzata di combustione Distribution-Controlled Partially Premixed Compression Ignition, con camere di combustione con cielo del pistone a forma di uovo che dividono la miscela aria-carburante in due regioni all’interno della camera del pistone, con il risultato di una combustione più efficiente in un più ampio intervallo di regimi di utilizzo. Il onsumo medio di soli 5,0 l/100 km, emissioni di CO2 di appena 128-130 g/km. Le performance non sono eclatanti ma comunque buone per un suv di quelle dimensioni (e di quel peso di oltre 1800 kg): lo0-100 km/h viene coperto in 7,4 secondi mentre la velocità massima è di 219 km/h.
Il sistema propulsivo è abbinato a una trasmissione automatica a otto rapporti con frizione multidisco e di un generatore/motorino elettrico.
Avanzate tecnologie di sicurezza di supporto alla guida i-Activsense che offrono prestazioni di sicurezza attiva al vertice della categoria e puntano a una valutazione di sicurezza a 5 stelle Euro Ncap. Inoltre, il nuovo See-Through View monitora con una vista a 360° che migliora la visibilità nelle immediate vicinanze quando si viaggia alle basse velocità
La Mazda CX-60 è disponibile in quattro diversi allestimenti: il Prime-line è quello d’ingresso che già dispone di un discreto equipaggiamento e, al salire, troviamo intermedio Exclusive-line e, in alto di gamma, Takumi e Homura, più ricchi e di qualità. Gli allestimenti intermedio e di vertice possono essere dotati di altri quattro differenti pacchetti in opzione: Driver Assistance, Convenience & Sound, Panoramic sunroof e Comfort.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Aumentano in Italia le colonnine per auto elettriche. Nel 2022 sono stati installati 10.748 nuovi punti di ricarica, di cui 3.996 messi a terra solo nell’ultimo trimestre. Si tratta infatti del miglior risultato mai registrato nella Penisola, che può contare così al 31 dicembre 2022 su una rete di 36.772 punti di ricarica. In termini percentuali, nel 2022 i punti di ricarica installati sul territorio nazionale sono aumentati del 41%, dopo il +36% messo a segno nel 2021. Insieme al numero delle installazioni cresce anche il peso delle infrastrutture ad alta potenza sul totale. Oltre a essere raddoppiata la quota dei punti in corrente continua DC (nel 2021 erano circa il 6% a fronte del 12% del 2022), è triplicata quella dei punti ultraveloci con potenza oltre i 150 kW, passata dall’1% del 2021 al 3,1% del 2022.
Come sottolineato dalla quarta edizione del rapporto “Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia”, presentato da Motus-E, in Italia si è arrivati a 36.772 punti di ricarica. il 58% circa delle colonnine è situato nel Nord Italia, il 22% al Centro e il 20% nel Sud e nelle Isole.
Con 5.971 punti di ricarica, la Lombardia si conferma la Regione con più punti, replicando il primato del 2020 e del 2021: da sola concentra il 16% dei punti di ricarica italiani. Seguono nell’ordine Piemonte e Veneto (con l’11% del totale ciascuna), Lazio ed Emilia-Romagna (con il 10% a testa) e infine la Toscana (8%). Queste regioni coprono complessivamente il 66% del totale dei punti di ricarica a uso pubblico in Italia. Nelle 14 città metropolitane, in cui vive orientativamente il 36% della popolazione, si trova circa il 33% dei punti totali. Roma è al primo posto per numero di punti di ricarica (2.751), seguita da Milano (1.927), Torino (1.641), Venezia (1.372) e Firenze (882). In termini assoluti, gli ultimi posti tra le città metropolitane spettano a Messina (298 punti di ricarica), Cagliari (250) e Reggio Calabria (123). Segno positivo anche per i punti di ricarica in autostrada, che al 31 dicembre 2022 raggiungono quota 496 (di cui l’85% in DC con potenza oltre i 43 kW) dai 118 di fine 2021.
Lo studio si sofferma infine sul confronto tra l’Italia e gli altri principali Paesi europei, rilevando quanto l’infrastrutturazione della Penisola sia più avanzata di quanto credano in molti. Ogni 100 veicoli elettrici circolanti, infatti, in Italia si contano 21,5 punti di ricarica a uso pubblico, a fronte degli 11,5 della Francia, degli 8,2 della Germania e degli 8,9 del Regno Unito. Paesi, questi, in cui nell’ultimo anno le immatricolazioni di auto elettriche sono cresciute rispettivamente del 25,3%, del 32,3% e del 40,1%, a fronte dell’isolato passo indietro italiano (-27,1%).
Lo stesso discorso vale anche quando si restringe il perimetro alle sole ricariche ad alta potenza, che nella Penisola sono 2,6 ogni 100 BEV circolanti, a fronte delle 1,5 di Francia, Germania e Regno Unito. Risulta evidente, quindi, che l’andamento anomalo delle vendite di BEV in Italia non dipenda da fattori infrastrutturali. Lo stesso discorso vale anche quando si restringe il perimetro alle sole ricariche ad alta potenza, che nella Penisola sono 2,6 ogni 100 elettriche circolanti, a fronte delle 1,5 di Francia, Germania e Regno Unito.
Fonte: Il Sole 24 Ore
La prova della Royal Enfield Hntr 350 potrebbe partire dalla fine, dal prezzo: 4.300 euro, la cifra per acquistare (a fatica) uno scooter di media cilindrata. Con quella somma, invece, la Casa indiana offre una moto vera, con cambio manuale a 5 marce e suono allo scarico decisamente muscoloso per una moto che ha a disposizione solo una ventina di cavalli: affare non di poco conto in un mondo sempre più “elettricamente” silenzioso. A spingere la Hntr 350 è, infatti, lo stesso monocilindrico raffreddato ad aria-olio di 350 cc che montano la Meteor e la Classic 350 , che non brilla per potenza. I cavalli sono perfetti per portare a spasso i 181 kg in ordine di marcia (con i 13 litri di benzina stivabili nel serbatoio) più il pilota. Sì, si passeggia ed è inutile chiedere di più alla Hntr 350 perché si sale di giri inutilmente (facendo anche aumentare le vibrazioni su manubrio e pedane).
La ciclistica è perfettamente adeguata alla moto, anzi, forse potrebbe supportare anche maggiori prestazioni: telaio Harris Performance, abbinato a una forcella tradizionale con steli di 41 mm di diametro e 130 mm di corsa e a due ammortizzatori regolabili nel precarico con 102 mm di escursione. I cerchi in lega sono da 17”, a differenza delle sorelle 350 che montano cerchi più grandi all’anteriore: ciò rende più agile e frizzante nel misto stretto che, in città, si traduce zigzagare tra le auto in coda; complice un raggio di sterzata molto contenuto e il passo corto (1.370 mm), la Royal Enfield si guida in pratica come una bicicletta. A frenarla quando occorre pensano poi il disco anteriore da 300 mm e quello posteriore da 270 mm al posteriore, ovviamente con sistema Abs a doppio canale come impone la legge.
La strumentazione offre al pilota ciò che occorre sapere: contachilometri totale e parziale, indicatore di marcia (molto utile per i motociclisti alle prime armi), indicatore digitale a barre del livello di carburante con avviso di riserva, orologio e spia di segnalazione di manutenzione. Inoltre, è prevista la compatibilità con il sistema di navigazione Tripper Tbt di Royal Enfield, ordinabile come accessorio originale. In sella alla Hntr 350, a 790 mm da terra, si sta comodi (l’imbottitura è abbondante) e si assume una posizione naturale, con le braccia rilassate e le gambe non troppo piegate. Nota dolente: gli ammortizzatori sono un po’ secchi sulle buche più profonde. L’autostrada chiaramente non è l’ambiente ideale della Hntr 350: non offre riparo e, soprattutto, non ha lo spunto necessario per un sorpasso nei pressi del limite di velocità dei 130 km/h (la velocità massima si ferma a 114 km/h); ciò non toglie che qualche tratto in tangenziale o in autostrada sia perfettamente percorribile. Meglio, però, preferire la tranquillità di statali e provinciali, sulle quali la naked indiana fa apprezzare la bellezza dell’andatura da passeggio.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Arriverà in autunno la Kawasaki Ninja ZX-4R, declinata in tre versioni – base, SE ed RR – in ordine crescente di dotazione racing. La Ninja ZX-4R è l’unica supersportiva 400 cc con un quattro cilindri in linea nella sua categoria, in grado di raggiungere i 15mila giri: la potenza massima di 77 cv sale a 80 con air box in pressione.
Il motore è stato concepito per coniugare un’importante coppia ai bassi e medi regimi ed una grande potenza agli alti regimi rendendola ideale sia per l’uso quotidiano sia per la guida sportiva in pista. Quanto alla ciclistica, il telaio è ispirato ad alcuni elementi ed al design della Ninja ZX-10RR World Superbike.
Fonte: Il Sole 24 Ore