Codice della strada, in arrivo la Ztl per le zone tutelate dall’Unesco

Dopo l’accesso a pagamento per Venezia, le “Zone a traffico limitato” – giustificate da «esigenze straordinarie di tutela» – per le aree italiane che ospitano siti e monumenti iscritti alla lista del patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, a cominciare dalla Costiera amalfitana. È quanto prevede un emendamento alla riforma del Codice della Strada (AC 1435) che oggi torna all’attenzione dell’Aula di Montecitorio in prima lettura.

Accesso limitato non oltre cinque mesi

La proposta di modifica, firmata Forza Italia, fa parte dei circa 160 emendamenti approvati dalla commissione Trasporti, e introduce all’articolo 6 del Cds (circolazione al di fuori dei centri abitati) la possibilità, per gli enti territoriali e locali delle zone Unesco, di istituire Ztl per ridurre la pressione del traffico nelle aree di pregio più delicate. Con alcuni paletti. Ad esempio, le zone “off limits” per i non autorizzati non possono durare più di cinque mesi: si tratta quindi di Zone a traffico limitato temporanee (Ztlt), i cui accessi potranno essere controllati anche elettronicamente. Occorre poi il parere favorevole del Prefetto, mentre il Comune non potrà richiedere alcun onere ai soggetti autorizzati ad accedere alla Ztl.

La segnaletica deve essere poi adeguata a indicare agli automobilisti l’area interdetta. La segnaletica ad hoc non è necessaria nel caso in cui il perimetro della Ztl «coincida con i confini di uno o più enti locali, a condizione che «di tale divieto sia data comunicazione con tutti i mezzi di informazione disponibili con un preavviso di almeno tre mesi rispetto all’entrata in vigore», fermo restando l’obbligo per i siti istituzionali degli enti interessati di dare notizia “sulla durata del divieto per l’intero periodo del medesimo”. Infine, la Ztl “Unesco” non può riguardare autostrade, strade extraurbane principali e strade urbane già sottoposte a Zrl ordinaria.

Ferrante: «Ztl in Costiera sia vantaggio per tutti»

«La proposta della Ztl in Costa d’Amalfi», spiega il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, l’azzurro Tullio Ferrante, «ha l’obiettivo di accogliere le istanze del territorio in materia di viabilità e sicurezza», e per questo «mi sono speso in prima persona per la concretizzazione normativa di questa fondamentale misura». Dopo l’approvazione finale del Ddl di revisione del Codice della strada, assicura Ferrante, dedicheremo attenzione alle modalità applicative della misura, in maniera efficace e dinamica, valorizzando il sistema turistico di un patrimonio Unesco». Le regole applicative saranno quindi «flessibili» e verranno scritte «insieme agli Enti locali e a tutti gli operatori interessati: la Ztl in Costiera dovrà essere un vantaggio per tutti».

La mobilitazioni della associazioni contrarie alla riforma Cds

La ripresa dell’esame della riforma Cds a Montecitorio arriva in concomitanza con l’ultima giornata di proteste che si sono svolte a partire dal 9 marzo scorso in una quarantina di città, da Roma a Milano, da Cagliari a Trieste, da Bari a Genova passando per Bologna. In piazza, per dire “Stop al Codice della Strage”, decine di associazioni familiari delle vittime sulla strada e altre associazioni unite contro il nuovo Codice della Strada voluto dal ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini. Il Codice “aggiornato” dalla maggioranza “riporterà indietro l’Italia di 40 anni dal punto di vista della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile e la allontanerà ancora di più dagli altri Paesi europei dove i livelli di mortalità per incidenti stradali e per inquinamento sono già inferiori a quelli italiani”, sostengono gli organizzatori.

Fonte: Il Sole 24 Ore