Colpo di reni in rosso ad Abu Dhabi: Leclerc agguanta il secondo posto in gara, nel mondiale piloti e in quello costruttori

Hamilton, prima annata dal 2008 a quota zero vittorie

Nei primi cinque giri la lotta si è fatta subito serrata con Sainz e Hamilton: fra i due un sorpasso apparentemente irregolare in partenza da parte dello spagnolo, che aveva costretto il rivale a un pericoloso taglio fuori pista, non senza un “saltino” su un cordolo alto. Aver restituito subito la posizione ha permesso poi immediatamente di chiudere il caso per la federazione e, al quinto giro, Hamilton lo ha ripassato con forza e senza costrizioni via radio. Purtroppo però si è evidenziato un problema sulla monoposto della stella a tre punte che ha iniziato a scendere in classifica senza mai rimontare significativamente. La sfortuna, poi, gli ha bussato una seconda volta, con un guasto al cambio a meno di tre giri dal termine. Per il sette volte campione del mondo si chiude così la prima annata di Formula 1 dal 2008 a quota zero vittorie.

La corsa di Leclerc e la calcolatrice al muretto

A un quarto di gran premio circa, si aprono i primi conteggi che mettono ansia sulle strategie da seguire. Al giro 18, la somma dei tempi fra Leclerc ed Hamilton e Perez era nell’ordine dei 21 secondi, in quel momento ancora più o meno sufficienti per consentire di mettere il muso davanti a Perez nel momento in cui il ferrarista avesse dovuto uscire a cambiare le gomme. Il team Red Bull oggi sembrava puntare sui cambi anticipati che, nell’immediato, ovviamente pagavano sui tempi. Dopo il primo stop di Perez, a ben vedere, dove era sceso solo di due posizioni, giro dopo giro recuperava quasi un secondo per volta. La febbre al muretto stava crescendo. Leclerc viene richiamato al giro 21 con un gap che era già precipitato a meno di 15 secondì. Un giro dopo il rientro, però, il monegasco si trovava a inseguire lo spagnolo a cinque secondi. Da qui sono seguiti 35 giri di pura ansia. L’obiettivo del team era infatti quello di mettere la monoposto davanti e, calcolatrice alla mano, restare davanti appunto in entrambe le classifiche. Ma serviva crederci.

Decisiva la scelta delle gomme

Nel frattempo, chi aveva tenuto troppo a lungo le gomme medie dalla partenza stava dando preoccupazioni. Vettel ad esempio al giro 25 si lamentava via radio di «essere stato un piccione da impalinare»: d’altro canto la finestra di cambio gomme per le medie era stata dichiarata fra i 14 e i 20 giri. Nel suo caso l’hanno probabilmente tenuto dentro troppo nel primo stint, ma alla fine ad alcuni dei piloti più esperti è andata meglio rispetto ad alcuni colleghi che le hanno “bruciate” in molti meno chilometri. La differenza, quindi, l’avrebbero fatta le hard, che sono state il segreto di Leclerc.

L’errore Red Bull

Quasi allo scoccare di metà gara, mentre Alonso si è dovuto ritirare per guasto mentre gravitava in zona punti, al giro 29 di 58 Leclerc segna il miglior cronometrico e riaccende l’interesse per la gara, riducendo nel frattempo il ritardo da Perez che, solo una manciata di tornate dopo, viene richiamato dai box per la seconda sostituzione. E qui, per una volta, c’è stato l’errore fatale di valutazione del team campione del mondo. Infatti, se il pilota carioca capace di vincere a Monaco abbassa il miglior tempo di questo gran premio, e riesce a chiudere sempre di più il gap, giro per firo fino a quasi alla fine, il suo muso davanti al ferrarista però non lo metterà mai.

Per Perez miglior risultato in carriera

Nonostante quindi oltre una dozzina di giri in più a carico delle coperture della rossa, la débâcle meccanica di Hamilton, Perez incontra sulla sua rimonta qualche imprevisto: per qualche giro, fra il 45 e il 46, il pilota Mercedes gli fa perdere un po’ di tempo con sorpassi e controsorpassi, quasi per “vendicarsi” delle scortesie subito nel 2021. E c’è stato un po’ di rallentamento nel doppiaggio di Gasly e Albon, fra di loro in lotta per posizioni peraltro fuori dalla zona punti. Al traguardo, il ritardo è stato solo poco superiore a un secondo. Senza darlo troppo a vedere, Perez è arrabbiato nero e rimugina sul mancato sorpasso di domenica scorsa: avrebbe cambiato tutto. Non gli resta però che festeggiare il miglior risultato in carriera, che passa così dal quarto al terzo posto assoluto.

Fonte: Il Sole 24 Ore