Come cambia la tecnologia da indossare: dall’IA che ci affianca tutto il giorno agli auricolari da sfoggiare

È un po’ di tempo che le cose sembrano stantie nella tecnologia che ci portiamo dietro ogni giorno. Gli smartphone sono ormai tutti uguali, tanto da vedere quanto da usare, e lo stesso vale per altri prodotti come gli auricolari o gli Smartwatch. In questi ultimi mesi, però, abbiamo visto un guizzo creativo che sta portando aria nuova e, soprattutto, nuovi interessanti modi di interagire e vivere la tecnologia che ci sta più vicino.
Partiamo dal nuovo concept di smartphone presentato da Motorola. Conosciuto solo come “bendable”, nel senso di flessibile, l’esperimento fa diventare lo smartphone un bracciale grazie a uno schermo Oled ad alta qualità che può seguire le linee del polso oppure modificare la sua forma per essere appoggiato su di un tavolo. I suoi utilizzi sono molto limitati da un concetto ancora poco sviluppabile: è troppo ingombrante, goffo e comporta pochi benefici rispetto a uno smartphone tenuto in tasca, ma se qualcuno iniziasse a guardarlo come semplice schermo invece che come dispositivo completo, gli scenari potrebbero ampliarsi.

Molto più interessante è AI Pin, un assistente personale basato sull’intelligenza artificiale che va indossato come una spilla. È decisamente più grande della spilla “media” e, indubbiamente, meno stiloso, ma ci permette di chiedere il parere di ChatGPT in un attimo su qualsiasi cosa ci serva al volo. Capisce quello che dice ed è dotato di una fotocamera che può essere usata per scattare foto da mostrare agli amici oppure come punto di partenza per una domanda. Quindi, oltre a potergli chiedere di raccontarci la storia del monumento che stiamo visitando, possiamo mostrargli un fiore e chiedergli come si chiama oppure se il frutto che abbiamo in mano è compatibile con la nostra dieta. Non è perfetto: si applica con una clip magnetica e quindi è relativamente facile sia perderlo sia farselo scippare, ma mostra bene come si potrà evolvere il nostro rapporto con la tecnologia, andando oltre gli smartphone. Un tocco e possiamo farci portare a destinazione, un tocco e possiamo chiedergli se il monumento che stiamo guardando è quello giusto, un doppio tocco a due dita e scattiamo una foto. Inoltre, aprendogli la mano davanti, il nostro palmo diventa uno schermo su cui AI Pin proietta le informazioni richieste, incluso un pratico orologio o i messaggi di testo che abbiamo ricevuto. Ancora un esperimento, ma che traccia la strada per ulteriori evoluzioni del modo in cui la tecnologia si infiltra più profondamente nella vita di tutti i giorni.

Un altro cambio di paradigma è quello che caratterizza gli Huawei Free Clip. Dopo anni passati a progettare auricolari che dovessero sparire dalla vista, nascosti quanto più possibile nell’orecchio di chi li indossa, Huawei ha invertito il flusso e li fa diventare un accessorio di moda, sfruttandone il design per renderli più comodi. Leggerissimi, ma evidenti a causa della loro forma a doppia bolla, vanno sfoggiati come un paio di orecchini, con il vantaggio che restano molto più stabili sulle orecchie. Sono open ear, quindi non isolano completamente chi li indossa, ma la parte esterna che controbilancia quella interna li rende difficili da rimuovere accidentalmente, rendendoli molto interessanti per chi fa sport o chi ha una forma dell’orecchio che si adatta poco agli auricolari tradizionali.
E già che stiamo parlando di sport, non possiamo non citare gli Helios Ring di Amazfit. Elegante e raffinato anello smart disponibile in due colori, è un dispositivo pensato per aiutare gli atleti a pianificare i loro allenamenti. Indossato di notte, grazie ai numeri sensori che incorpora può registrare i parametri vitali portando a una analisi completa della qualità del sonno e della situazione muscolare e mentale, suggerendo al risveglio se indirizzarsi verso un allenamento intenso o un defaticamento. Durante l’allenamento, invece, raccoglie i parametri che permettono di analizzare la performance come la capacità aerobica e i ritmi tenuti.

Infine, una menzione la merita sicuramente un trend evidenziato dallo Xiaomi Watch S3: personalizzazione meccanica e durata della batteria. Il nuovo smartwatch dell’azienda cinese, infatti, permette di comprare ghiere e cinturini abbinati per personalizzare il dispositivo oltre il semplice quadrante digitale e pur montando una gran quantità di sensori, raggiunge le due settimane di autonomia liberandoci dalla schiavitù della ricarica continua.

Fonte: Il Sole 24 Ore