
Confcommercio, dai commessi ai camerieri quest’anno mancano 260mila lavoratori nel settore
Nel 2025 i settori del commercio, della ristorazione e dell’alloggio non riusciranno a trovare circa 260mila lavoratori. È quanto stima l’Ufficio studi di Confcommercio, come presentato in occasione dell’assemblea dell’associazione, rilevando che il dato è in crescita rispetto al 2024 (+4%) e rappresenta una emergenza perché rischia di frenare la crescita economica dei settori considerati e del prodotto lordo dell’intero sistema economico italiano. Tra le figure professionali più difficili da reperire in questi settori: commessi professionali, macellai, gastronomi, camerieri di sala, barman, cuochi/pizzaioli, gelatai, camerieri, addetti alla pulizia e al riassetto delle camere.
Meloni: proseguiremo in riduzione tasse con attenzione a ceto medio
«Questa è la strada che continueremo a seguire, per consolidare la tendenza economica positiva che stiamo registrando, rafforzare la domanda interna e proseguire nel percorso di riduzione della pressione fiscale, con un’attenzione particolare al ceto medio». Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio inviato all’assemblea di Confcommercio. «Sono i nostri obiettivi, e so che sono anche i vostri obiettivi. Di chi ha a cuore questa nazione e lavora ogni giorno con un solo grande target: rendere l’Italia sempre più grande, più forte e più rispettata nel mondo. E so che per farlo ho bisogno di voi, ma so anche per farlo posso contare su di voi», ha aggiunto Meloni.
Stima +0,8% Pil 2025 e +0,9% del 2026
Le previsioni dell’Ufficio studi di Confcommercio indicano una crescita del Pil pari a +0,8% nel 2025 e +0,9% nel 2026, in assenza di nuovi shock su dazi o energia. Queste stime, presentate in occasione dell’assemblea dell’associazione, tengono conto di una serie di fattori: nonostante il clima globale, infatti i fondamentali dell’economia italiana sono buoni, almeno nel breve periodo. I redditi reali sono crescenti (anche grazie ai rinnovi contrattuali che ancora non hanno dispiegato del tutto i loro effetti): rispetto al 2023, +1,3% il reddito disponibile nel 2024, consumi +0,4%.
Mercato del lavoro ai massimi
A marzo-aprile 2025, gli occupati hanno toccato la cifra record di 24,2 milioni, oltre 2,1 milioni in più rispetto a gennaio 2021. Quasi 1,9 milioni (90% del totale) è la crescita nello stesso periodo dei dipendenti permanenti. La disoccupazione è al minimo, scesa da 2,5 milioni a 1,5 milioni. L’inflazione è sotto controllo (in assenza di shock avversi): a maggio 0% congiunturale, 1,7% tendenziale. A questo si unisce il contributo positivo del ‘Sense of Italy’ (fascia alta del ‘Made in’, turismo, servizi di mercato): valore aggiunto e saldo della bilancia dei pagamenti crescono molto a ciclo mondiale alto, scendono poco a ciclo mondiale basso. Infine, a questi elementi va poi aggiunta la politica accomodante della Bce, che ha riportato il tasso di riferimento ai livelli di fine 2022.
Possibile raggiungere +1% consumi in 2025 e 2026
Sembra possibile ancora raggiungere l’obiettivo di crescita dei consumi reali pari all’1% nel 2025 e nel 2026. È quanto stima l’Ufficio studi di Confcommercio, combinando la tenuta e i possibili effetti dei fondamentali economici con l’articolato e contraddittorio quadro che vede un calo della fiducia, ma una crescita delle dichiarazioni d’acquisto. Per l’Ufficio studi di Confcommercio, nel giro dei prossimi 12 mesi dovremmo avvicinarci sensibilmente ai livelli massimi di consumo pro capite, in termini reali, del 2007. La crescita della spesa in serie storica lunga è sostenuta dai servizi. Più precisamente, aggregando le grandi funzioni di spesa emerge ormai che le famiglie desiderano meno oggetti e più soluzioni, competenze, tempo altrui, nell’ambito dell’arricchimento di benessere che deriva dalla fruizione del tempo libero o, meglio, liberato dalla routine, dagli affanni, dagli obblighi che la vita ci impone. Nel 2024 la stima dei consumi pro capite è pari a 21.500 euro (-452 euro rispetto al 2007), di cui 10.300 in beni (-1.115 rispetto al 2007) e 11.200 in servizi (+657).
Fonte: Il Sole 24 Ore