Da Elica a Desxeleance, focus di Piazza Affari sulle aziende del Salone del Mobile

Dexelance, la sfida sull’alto di gamma

Ma non è nemmeno quello che le aziende del design si aspettano dalla quotazione in Borsa, come osserva Andrea Sasso, ceo di Dexelance (ex Italian Design Brands), gruppo quotato in Piazza Affari lo scorso maggio, sul segmento Euronext Milan, con 11 marchi di alta gamma nella propria scuderia e un fatturato 2023 di quasi 311 milioni di euro (+16,6% sul 2022 compreso il consolidamento delle ultime aziende acquisite). «Dexelance è un gruppo industriale che punta ad aiutare le piccole e medie imprese di eccellenza a crescere sul mercato – spiega Sasso -. La nostra è quindi una visione di lungo periodo, non ci interessa il valore del titolo giorno per giorno. Oggi peraltro scontiamo una fase del mercato borsistico non favorevole alle piccole e medie aziende, ma noi guardiamo ai risulati delle nostre partecipate, che crescono quasi tutte più della media di mercato e hanno chiuso il 2023 con numeri record. Siamo certi che anche la Borsa, nel tempo, riconoscerà al nostro gruppo il giusto valore». A oggi il titolo di Dexelance a Piazza Affari è a 10,10 euro, con una capitalizzazione di 271,9 milioni, quasi 11 volte l’utile atteso per il 2024 e due volte il patrimonio netto contabile.

Ma il vantaggio della quotazione, per Sasso, è soprattutto nella «visibilità e credibilità che abbiamo acquistato: siamo diventati ancora più attrattivi per le aziende del settore, non solo italiane e non solo medio-piccole, perciò essere in Borsa ci consentirà di consolidare ulteriormente il percorso di crescita anche per linee esterne che è alla base del nostro progetto industriale, nato del 2015 come Italian Design Brands e che oggi prosegue con il nome Dexelance per affermare il nostro posizionamento sull’alto di gamma e aprirci a operazioni anche sui mercati esteri».

Elica debutta nei forni e investe sul brand

Un altro gruppo che sta investendo molto sul posizionamento del marchio è Elica, azienda di Fabriano che da 50 anni produce sistemi aspiranti da cucina e ha puntato su una proposta di design, che da quest’anno si è allargata a forni, piani a induzione e wine cellar, le cui collezioni sono state presentate proprio a EuroCucina, in occasione delkl’ultimo Salone. Un’estensione della gamma di prodotti accompagnata da investimenti anche sulla «brand identity», con un piano di oltre 40 milioni di euro in tre anni, destinati al progetto di trasformazione del business, in particolare nell’ambito R&D e marketing.

«Il design è un elemento molto importante per la nostra azienda e con la trasformazione presentata al Salone del Mobile diventa ancora più importante – spiega il ceo Giulio Cocci -. Non puntiamo al lusso, ma a un prodotto inclusivo commercialmente parlando, ma differenziato e differenziante e il design è funzionale a questo obiettivo. Tuttavia, rimaniamo un’azienda industriale, manifatturiera, che spesso subisce le dinamiche di consenso delle aziende che comprano materie prime e le trasformano. Perciò, dal punto di vista della Borsa, in questo stiamo vivendo una fase di forte pressione sul valore reale dell’azienda. Due anni fa il titolo Elica valeva circa 3,7 euro, il massimo dopo la quotazione, e già allora pensavamo già allora che tittolo fosse sottoquotato rispetto al valore dell’azienda, tanto che abbiamo iniziato e continuiamo a investire su noi stessi con una politica di buyback che andrà avanti». Il 2024 sarà un anno importante per l’azienda, che ha cambiato pelle, un anno di forte investimento anche se il mercato, non solo quello borsistico, è ancora sotto pressione: «Ma siamo sicuri che alla fine di questo percorso raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo posti», aggiunge Cocci. Il titolo a Piazza Affari vale oggi 1,85 euro, con una capitalizzazione in Borsa di 116,5 milioni, circa 13 volte l’utile netto atteso per il 2014 ed è a sconto sul patrimonio netto contabile.

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Fonte: Il Sole 24 Ore