Ernst Cassirer e le trappole del mito

In occasione del centenario dalla pubblicazione della prima e della seconda parte della
“Filosofia delle Forme Simboliche”, Ernst Cassirer, illustre esponente del neokantismo nel
ventesimo secolo, merita un ulteriore sforzo di presentazione.
Il filosofo Cassirer fu tra i primi a reintrodurre lo studio del mito e delle sue manifestazioni nel mondo della filosofia. Il mito non è solo un fenomeno culturale, ma una struttura intrinseca che rappresenta una fondamentale espressione del discernimento umano. Analogamente all’arte, alla scienza e al linguaggio, il mito possiede la sua logica e razionalità proprie.

Coscienza mitica

La coscienza mitica non ha mai abbandonato la vita dell’uomo moderno, persiste e afferra la sua esistenza, e i totalitarismi del ventesimo secolo hanno consacrato la sua sostanziale rinascita.Il mito in politica diventa strumento di potere, influenza e manipola le masse con una forza seduttiva simile ad un incantesimo. Con particolare interesse, si può esaminare l’analogia proposta da Cassirer tra il mondo primitivo e quello contemporaneo nell’ambito dell’utilizzo della magia.

La magia

Nelle società primitive la magia veniva utilizzata in momenti di assoluta gravità;durante delle crisi o delle guerre. Solo quando gli strumenti razionali di risoluzione giungevano ai propri limiti, veniva interpellato lo stregone del villaggio. La magia era in un certo senso un’extrema ratio.

Cassirer completa la cornice paragonando l’antico utilizzo della stregoneria e del mito con il linguaggio politico contemporaneo. Nei momenti di crisi l’uomo ricorre a strumenti irrazionali – il mito risorge dalle viscere del passato.Le radici del mito sono profonde e penetrano le più intime estensioni dell’intelletto. Cassirer,seguendo una prospettiva nietzschiana, individua nel culto di Dioniso la forma più intensa del sentimento umano: l’arcana nostalgia dell’individuo di essere liberato dalle catene della propria individualità, di immergersi nel flusso eterno dell’universo. Questo implica l’inizio di un coinvolgimento in qualcosa di più grande di sé, accompagnato dall’abbandono di ogni responsabilità personale.

Politiche totalitaristiche

Politiche totalitaristiche attingono a questo sentimento. Svincolano l’individuo da ogni responsabilità personale, e gliene consegnano una collettiva. Il procedimento proprio di questi modelli politici è di natura mitologica, si aggrappa ai sentimenti viscerali della propria popolazione e, simile a degli incantatori, ammaliano gli individui allo scioglimento della individualità. In maniera impercettibile, la vita degli individui è inondata da una vastità di nuovi rituali, la quale invariata monotonia e ripetizione danno la rassicurante percezione di far parte di un insieme più vasto. La libertà individuale è sacrificata sull’altare del mito.

Fonte: Il Sole 24 Ore