Estate 2021, il turismo è ripartito. Ma i numeri pre-Covid sono lontani

Le immagini ferragostane con il pienone di gente sulle spiagge e i ristoranti affollati, i turisti stranieri a spasso per le città d’arte e tanti italiani in vacanza in mezzo alla natura o nei piccoli borghi parlano chiaro. Il bilancio dell’estate 2021 del turismo, anche se ancora parziale, è positivo. Non è ancora tempo di valutare il giro d’affari ma sulla base dei dati relativi alle prenotazioni effettuate online fino a luglio (e ai milioni di commenti postati in Rete dai turisti che hanno soggiornato in qualche località italiana) si può tranquillamente affermare che per hotel e strutture ricettive in genere (stabilimenti balneari compresi) le buone notizie non mancano. Con una precisazione però importante: i numeri registrati in era pre-Covid sono più che doppi rispetto a quelli che si conteranno alla fine di quest’anno.

Boom di voli e alloggi in Italia rispetto al 2020

Secondo le rilevazioni di The Data Appeal Company e di Sojern (piattaforma di online advertising per il mondo del travel), l’Italia ha registrato tra aprile e luglio una decisa crescita delle prenotazioni rispetto allo stesso periodo del 2020: parliamo del 567% in più per i voli aerei e del 1090% per il booking negli hotel. L’ottima performance tricolore si riflette nell’alto gradimento riservato a tutti i Paesi del Sud Europa, Grecia e Spagna in testa, che hanno segnato un forte incremento delle prenotazioni aeree in particolare per i soggiorni tra luglio e agosto, riducendo drasticamente il gap rispetto al consuntivo del 2019. «Questi dati – spiega Mirko Lalli, fondatore di The Data Appeal Company – sono sicuramente influenzati dalle scelte legate alle mete estive e quelle di mare in particolare, ma è certo che siamo in media ancora lontani dalle presenze di due anni fa, perché è mancato ancora il turismo di lungo raggio, soprattutto dal Nord America e dall’Estremo Oriente. La velocità della ripartenza è comunque superiore alle aspettative».

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Grecia apripista per le vacanze Covid free

Se l’Italia è stata raggiunta nei mesi estivi da turisti stranieri provenienti dell’Europa occidentale (Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi) e in molti casi arrivati a destinazione in auto per non dover sottostare ai vincoli imposti dalle compagnie aeree, la scelta della Grecia di giocare d’anticipo, creando per le proprie isole corridoi turistici Covid free destinati a viaggiatori muniti di Green Pass (inglesi in primis), ha decisamente pagato. A tutto agosto, infatti, il paese ellenico aveva infatti praticamente azzerato la differenza rispetto al booking di voli e alloggi del 2019 ed è l’unica nazione ad aver registrato, nel periodo considerato, picchi di prenotazioni anche superiori all’era pre-pandemica.

Cosa succederà in autunno

Per i mesi a venire, la curiosità degli addetti ai lavori è tutta nel capire se il flusso delle prenotazioni crollerà come avvenuto l’anno passato. Al momento i dati raccolti dicono che il booking è in forte calo rispetto ai livelli pre-Covid in Italia e Portogallo (del 57% e del 62% rispettivamente) e più moderato in Spagna (-32%) e Grecia (28%). «Le prenotazioni per le città d’arte e le classiche mete autunnali del nostro Paese – spiega in proposito Lalli – sono ancora indietro ma è lecito pensare che non ci sarà il blocco quasi totale vissuto da fine agosto 2020 in avanti, anche grazie all’ammorbidimento di alcune restrizioni, come l’eliminazione della quarantena per chi arriva da alcuni Paesi. Le intenzioni di viaggio dicono che i prossimi due/tre mesi saranno dinamici, con prezzi medi delle offerte per molte destinazioni decisamente inferiori a quelli del 2019, anche se le possibili ulteriori repentine restrizioni ai viaggi lasciano comunque molti margini di incertezza».

Sicurezza in testa. E stop all’overtourism

In generale è evidente come il momento della conferma della prenotazione, anche a causa della variante Delta, sia per lo più a ridosso della data di partenza. Un fenomeno, questo del booking sotto data, che non sarà però duraturo, perché è strettamente legato al momento e quindi al fatto che l’offerta di viaggi superi domanda. «Ci sarà il rimbalzo di richieste – conclude Lalli – appena ci si potrà muovere completamente e liberamente, nel segno della sicurezza, che si confermerà un fattore fondamentale nella scelta di una destinazione. Oggi non è pensabile viaggiare all’estero senza le necessarie garanzie sanitarie, e quindi Green Pass e vaccino. E non solo. La sensazione è che non si voglia tornare ad affrontare il problema dell’overtourism: il comune di Amsterdam ha varato un’ordinanza per limitare a 20 milioni il numero massimo di pernottamenti turistici su base annuale, rispetto ai 22 milioni di room night dell’era pre-Covid. E potrebbe non essere un caso isolato».

Fonte: Il Sole 24 Ore