Federalimentare: «Il food design è tra gli alfieri del made in Italy nel mondo»

«Le imprese, i distretti e le filiere del settore alimentare italiano contribuiscono a valorizzare il made in Italy nel mondo attraverso la nostra cultura gastronomica, il nostro stile di vita e i nostri prodotti». A ricordarlo è il presiedente di Federalimentare, Paolo Mascarino, impegnato in questi giorni nelle celebrazioni per la prima Giornata del Made in Italy. «L’industria alimentare – ha aggiunto Mascarino – è il primo settore per export: nel 2023 le nostre esportazioni hanno registrato il valore record di 52 miliardi di euro, con una crescita del +7% rispetto all’anno scorso».

Al tema in particolare del food design verrà dedicato l’evento scientifico-culturale organizzato dal Clan – il Cluster Agrifood Nazionale – dal titolo “Italian Food Design: cibo, persone, scienza e creatività per il Made in Italy”. L’appuntamento è previsto per martedì 23 aprile presso la sala Pininfarina della Confindustria e vedrà la partecipazione di ricercatori, designer, tecnologi alimentari e rappresentanti delle istituzioni e delle aziende italiane del settore. «Il design e il cibo – ha aggiunto Mascarino – sono due realtà molto rappresentative del made in Italy e l’innovazione nel settore agroalimentare le tiene insieme».

Il presidente di Federalimentare si è anche detto favorevole alle iniziative di educazione alimentare tra i più giovani: «Come associazione – ha detto Mascarino – sposiamo totalmente quanto sostenuto dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, d’intesa con il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, di introdurre nelle scuole lo studio dell’educazione alimentare basato sui principi della dieta mediterranea. Questa proposta va nella direzione da sempre auspicata dall’industria alimentare, che sostiene che l’educazione a una sana alimentazione e ai corretti stili di vita passi da un insegnamento corretto e costruttivo. Non bisogna allarmare i consumatori con la distinzione fra cibi “sani” e “non sani”, che è un concetto privo di validità scientifica. Piuttosto, occorre fare promozione positiva alle “diete sane”, con un giusto equilibrio nella somministrazione di tutti gli alimenti, nelle giuste porzioni».

Oltre all’educazione alimentare, la scuola deve anche preparare gli imprenditori alimentari di domani: «Trasformare materie prime in prodotti dal gusto straordinario, unici e inimitabili non è una competenza che si può acquistare sul mercato ma che deve nascere e svilupparsi nelle scuole e crescere nelle imprese – ha aggiunto il presidente di Federalimentare – in questo senso l’avvio del liceo del Made in Italy può essere il luogo didattico-formativo per eccellenza dove creare gli imprenditori alimentari del domani».

Fonte: Il Sole 24 Ore