Filiera dei frutti di bosco: accordo tra Orsero e Cerchia Holding

Una joint venture di filiera per i frutti di bosco. Si chiama “I Frutti di Gil” e nasce dalla partnership tra Orsero – holding dell’omonimo gruppo italiano e internazionale, leader nell’Europa mediterranea per l’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi – che detiene il 51% e Cerchia Holding (Matteo e Luca Molari), specializzata nella selezione varietale e vivaismo di berries.

L’accordo ha lo scopo di sviluppare un importante progetto di filiera dedicato ai frutti di bosco e permette di coniugare i punti di forza di entrambe le realtà. Da un lato Molari mette a servizio del progetto comune la propria ventennale esperienza nel miglioramento varietale e nella propagazione vivaistica. Il gruppo Orsero, invece, dispiega la propria forza commerciale e distributiva, grazie alla rete capillare delle sue strutture.

Il progetto prevede la selezione di aree di coltivazione e produttori d’eccellenza, in grado di garantire prodotti di alta qualità e freschissimi, 52 settimane l’anno. I berries raccolti sono poi lavorati in aree dedicate all’interno dei magazzini del Gruppo Orsero, distribuiti capillarmente in tutta Italia.

Il magazzino di Verona sarà l’hub centrale: qui è in costruzione un nuovo magazzino di 7mila mq complessivi su due piani, adiacente a quello esistente, di cui 1.200 mq realizzati su misura e completamente dedicati ai piccoli frutti, grazie anche alla dotazione di macchinari all’avanguardia per la selezione e la calibrazione.

«Siamo soddisfatti di questo accordo, che permetterà di focalizzarci su una gamma di prodotti dal grande potenziale di crescita – commentano Raffaella Orsero, vp e Ceo, e Matteo Colombini, Co-Ceo e Cfo del Gruppo Orsero. In un periodo storico in cui la ricerca di soluzioni comode e pratiche per consumare prodotti sani e freschi è costante, i frutti di bosco, facili e veloci da consumare, rispondono in pieno a questa necessità. Per sviluppare questo percorso non potevamo scegliere un alleato migliore della famiglia Molari».

Fonte: Il Sole 24 Ore