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Kiev, “in Lugansk referendum-farsa serve a mobilitazione”

“Durante il referendum-farsa in Lugansk vengono rilasciati passaporti russi alle persone che votano e contestualmente avvisi di mobilitazione agli uomini”: lo ha dichiarato alla tv ucraina il governatore in esilio Sergiy Gaidai, come riporta Ukrinform. “Il referendum è anche una specie di sondaggio sociale, anche se il sondaggio è condotto sotto la minaccia delle armi. Perché se qualcuno entra nel tuo appartamento e se non apri, minaccia di sfondare la porta…. Quando apri, entrano e ti danno una scatola di cartone”, ha affermato.

“Ti nascondi e metti un segno di spunta, ma ci sono uomini armati e se scrivi “contro” mettono il tuo nome su una specie di quaderno. Invece se metti una crocetta a favore scattano le congratulazioni. Poi viene rilasciato anche un passaporto. Se sei un uomo, il passaporto viene rilasciato insieme a un avviso di mobilitazione”, ha detto Gaidai, aggiungendo che “lo pseudo-voto è più che altro finalizzato alla mobilitazione, non ci sono seggi elettorali preparati e semplicemente non ci sono osservatori. Inoltre, le città sono state chiuse all’ingresso e all’uscita”. “Gli impiegati pubblici sono stati immediatamente informati: se non venite al referendum o non partecipate, sarete licenziati, e poi forse qualcosa di peggio”, ha concluso.

Fonte: Il Sole 24 Ore