G7 Esteri, Medio Oriente in cima all’agenda. Ue valuta nuove sanzioni all’Iran

Capri, Bruxelles - Lo scontro fra Israele e Iran, il sostegno all’Ucraina, gli assalti nel Mar Rosso e la ricerca di un argine ai tumulti del Sahel. Sono le priorità sull’agenda della riunione dei ministri degli Esteri G7, nella tre giorni al via oggi 17 aprile in una Capri blindatissima. Non è un mistero che l’attenzione sarà dominata soprattutto dal primo capitolo, il conflitto in Medio Oriente e gli ultimi ribollii sull’asse fra Tel Aviv e Teheran.

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, padrone di casa della ministeriale, ha incontrato ieri a Roma i rappresentanti della Lega degli stati arabi e dell’Organizzazione per la cooperazione islamica, ribadendo una linea favorevole al dialogo e ostile a una ulteriore escalation regionale. Tajani ha sottolineato la disponibilità di Roma a partecipare a una «missione cuscinetto» delle Nazioni unite, da intendersi come un’iniziativa «sotto l’egida dell’Onu a guida araba» e nell’ottica della soluzione «due popoli, due Stati».

L’ipotesi di nuove sanzioni all’Iran

La riunione di Capri arriva sullo sfondo delle valutazioni dei Ventisette su un nuovo pacchetto di sanzioni all’Iran dopo il suo attacco a Israele. «Alcuni paesi membri hanno chiesto di espandere il regime di sanzioni già applicato all’Iran per via del suo sostegno alla Russia, includendo anche i missili e gli stessi alleati iraniani nella regione», ha detto nella sera del 16 aprile l’Alto rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza Josep Borrell.

«Ho inoltrato la richiesta al Servizio europeo di azione esterna per iniziare il lavoro», ha aggiunto l’ex ministro spagnolo al termine di una riunione in videoconferenza dei ministri degli Esteri. L’ipotesi di sanzionare anche le Guardie della Rivoluzione sembra oggi difficile, sia perché alcuni Paesi membri esprimono dubbi politici, sia perché – giuridicamente – per imporre sanzioni è necessario che la forza paramilitare sia oggetto di procedura giudiziaria in uno degli Stati europei.

Di Iran parleranno il 17 aprile anche i capi di Stato e di governo, riuniti a Bruxelles in un vertice straordinario voluto in origine per parlare di economia. La situazione internazionale ha poi preso il sopravvento. Tra le altre cose, i Ventisette stanno finalizzando un meccanismo che permetterà loro di usare a fini militari parte dei profitti generati dalle riserve finanziarie russe congelate al momento dello scoppio del conflitto.

Fonte: Il Sole 24 Ore