Genoa business unit, già cento imprese coinvolte in un anno

Sono un centinaio i soggetti che, dal luglio del 2022 a oggi, si sono rivolti alla Genoa business unit (Gbu) creata dal Comune di Genova per chiedere e offrire uffici, spazi, location, terreni nell’area metropolitana del capoluogo ligure e far, così, incontrare domanda e offerta d’investimenti.

Insomma, a un anno dal suo lancio ufficiale, è positivo il bilancio della task force, accessibile anche online, realizzata dall’assessorato allo sviluppo economico per creare un ecosistema favorevole all’insediamento sul territorio di nuove realtà imprenditoriali, favorendo così il matching tra investitori e territorio.

Obiettivo: insediamento di nuove imprese e più lavoro

L’impatto auspicato, a medio e lungo termine, è che venga favorito l’insediamento di nuove imprese in città e che aumentino le opportunità di lavoro, agevolando, al contempo, la riqualificazione e la rigenerazione del patrimonio urbano.

Delle 93 istruttorie (15 di provenienza internazionale, 29 nazionali e 49 locali) affrontate finora da Gbu, 37 sono andate a buon fine, 32 sono ancora in itinere e 24 si sono fermate senza risultati. I dati evidenziano 81 richieste e 12 offerte.

Amsterdam ha scelto Genova

Tra gli insediamenti più significativi di nuove aziende internazionali, nazionali e locali, si registrano la prossima apertura, presso Cofoundry, a Palazzo Lauro, della sede italiana di Caely Renewables, società di Amsterdam attiva nel trading di energia rinnovabile, la quale, da gennaio 2024, bandirà bandi di assunzione per giovani; poi l’insediamento, presso Filse (la Finanziaria regionale), di Diatech Pharmacogenetics.

Fonte: Il Sole 24 Ore