
Germania, il partito di estrema destra AfD prova a moderarsi: nuovo codice di condotta (ma la sostanza resta)
L’Alternative für Deutschland (AfD) tenta la via moderata per puntare al governo, ma sotto la superficie i contenuti restano un pugno allo stomaco per la democrazia tedesca. Durante un incontro riservato previsto per questo weekend, ai deputati del partito – che alle elezioni federali di febbraio si è classificato al secondo posto – sarà richiesto di adottare un nuovo codice di comportamento e un programma in sette punti.
L’obiettivo? Presentarsi come forza “responsabile” per attrarre elettori moderati in vista delle elezioni nazionali del 2029 e, soprattutto, candidarsi come partito di governo. Via quindi parole come “remigrazione” e “cultura dominante tedesca”, ritenute tossiche e sotto osservazione dall’Ufficio per la protezione della Costituzione, ma resta intatta la sostanza: l’AfD chiede il blocco totale dell’ingresso per i richiedenti asilo, la cancellazione del diritto alla naturalizzazione (in Germania, chi vive legalmente sul territorio da un certo numero di anni, conosce la lingua, rispetta la Costituzione e ha mezzi di sostentamento autonomi può richiedere la naturalizzazione e diventare cittadino tedesco a tutti gli effetti, con pieni diritti civili e politici), la rimozione delle sanzioni contro la Russia e lo stop immediato alla transizione energetica.
Disciplina per sembrare governabili
Cuore simbolico della svolta è proprio il codice di condotta, che vincola i deputati AfD a mantenere un “comportamento moderato e unitario” durante i lavori parlamentari, dopo anni di discorsi incendiari, provocazioni e ammonizioni record. Secondo i dati ufficiali del Bundestag, le chiamate all’ordine durante l’ultima legislatura sono quasi triplicate, da 47 a 135, con il partito guidato da Alice Weidel e Tino Chrupalla ampiamente in testa. Proprio Chrupalla ha auspicato “toni più sobri” in parlamento per non compromettere la “credibilità politica” del gruppo.
Insomma, l’AfD vuole mostrarsi capace di formare alleanze e governare. Non a caso il nuovo corso coincide con i tentativi di dialogo avviati con la Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW) di Sahra Wagenknecht, possibile partner per una futura coalizione euroscettica e anti-immigrazione.
Il programma in sette punti
Il documento programmatico approvato riscrive la narrativa del partito, ma non la direzione. Con un tono più soft, il piano propone:
Fonte: Il Sole 24 Ore