Giancarlo Brocci fa 70: protagonista con l’Eroica del territorio e dell’impegno sociale

Oggi Giancarlo Brocci compie 70 anni e diventa maturo come le biciclette che ha portato agli onori delle cronache in tutto il mondo, quali strumenti per riassaporare culture e tradizioni che stavano svanendo troppo velocemente.

Tra ciclismo e turismo

Giancarlo Brocci, nato a Gaiole in Chianti il 4 marzo del 1954, è una rara figura che si può classificare senza dubbio come propheta in patria. Lo si potrebbe quasi definire un Jacques Costeau delle campagne toscane, perché ha saputo avere un impatto significativo sul suo territorio d’origine, contribuendo in modo tangibile alla conservazione dell’ambiente naturale delle sue terre, promuovendo l’orgoglio della comunità e guidando lo sviluppo del turismo sostenibile. Con l’effetto di lasciare un’impronta duratura nel mondo del turismo e del ciclismo, perché grazie alla galassia che gira intorno all’Eroica, che ha sviluppato con tanti amici (perlopiù locali a eccezione di Livio Iacovella), le terre di Siena e soprattutto del Chianti sono diventate una destinazione “slow”, dopo che il mondo ha scoperto il piacere di saperle assaporare con lentezza, godendosi, oltre a magnifici panorami, anche la loro arte, architettura e buona cucina.

Appuntamento fisso per il territorio

L’Eroica con la E maiuscola è diventata un appuntamento fisso per il territorio, uno spartiacque nella promozione del turismo e un’occasione per insegnare al mondo cosa volesse dire creare dei percorsi permanenti a partire da un evento. E da lì è nato un franchise ufficiale di eventi ufficiali in ogni continente (solo un mese fa, è sbarcata perfino a Cuba) e soprattutto un movimento che, da più di 25 anni, ha messo in moto la passione e il business per il restauro di biciclette d’epoca e il loro impiego in occasioni più o meno competitive o goliardiche, all’insegna dell’amicizia e della scoperta del territorio senza fretta. Dando origine anche a tanti eventi satellite non ufficiali che hanno moltiplicato a dismisura nel mondo la voglia di pedalare con vestiti e mezzi altrimenti abbandonati in cantine o solai.

La conservazione delle “strade bianche”

Passando anche per la creazione dell’Eroica Pro e del Giro Bio, oltre ad altri sogni del cassetto ancora da realizzare, a Brocci è riconosciuta la paternità della ricerca di un ciclismo capace di non far dimenticare i valori di una volta, con al centro l’uomo, la sfida, la fatica, lo spirito, la forza mentale, in modo pulito e senza assistenza tecnologica. Ma il suo merito più grande, studiato anche ripetutamente a livello accademico, è aver dimostrato come la conservazione di tante delle cosiddette “strade bianche” toscane, preservandole dal venire asfaltate – come richiesto dal desiderio di maggior velocità, sicurezza e comfort nei trasporti di merce e persone – sia stato un ingrediente chiave nella valorizzazione del territorio, perché ha saputo motivare e selezionare i visitatori in entrata, rafforzando allo stesso tempo l’economia e le strategie di conservazione della regione.

Nel complesso, il ruolo di Giancarlo Brocci nell’avviare e coltivare l’evento ciclistico vintage Eroica è stato determinante nel promuovere il patrimonio culturale della regione del Chianti, promuovere l’orgoglio della comunità e guidare lo sviluppo del turismo sostenibile.

Fonte: Il Sole 24 Ore