Autonomia, sì in commissione alla Camera. Lunedì va in Aula

La Commissione Affari costituzionali della Camera ha concluso l’esame del ddl sull’Autonomia differenziata, approvando il mandato al relatore. A favore i gruppi di maggioranza, contrari tutti i gruppi d’opposizione che non hanno partecipato al voto. In commissione è stata applicata la “ghigliottina” essendo stati votati sono 80 emendamenti sui 2200 presentati. Il testo va in Aula lunedì prossimo 29 aprile.

Lega: ultimo passo, finalmente ci siamo

«Si conclude l’iter in commissione Affari costituzionali sull’Autonomia, che approderà in aula alla Camera il 29 aprile. L’ultimo passo dopo anni di attesa. Finalmente ci siamo. Per il Paese si tratta di una grandissima opportunità di crescita. L’assurdo ostruzionismo della sinistra è stato sconfitto, promessa mantenuta». Così i deputati della Lega in commissione Affari costituzionali Igor Iezzi, Simona Bordonali, Laura Ravetto, Alberto Stefani ed Edoardo Ziello.

Pd: votato solo il 2% degli emendamenti presentati

Tutt’altra l’aria che tira nelle opposizioni. «Quanto accaduto in commissione affari costituzionali sul ddl autonomia è un grave precedente che avrà ripercussioni per tutta la Legislatura. Il presidente Pagano ha piegato il regolamento ai voleri del Governo e ha imposto a tutti gli effetti una dittatura della maggioranza. Tempi strozzati e voti irrisori, votati poco più del 2% degli emendamenti, nonostante il parlamento stesse esaminando un provvedimento molto complesso che stravolge l’assetto istituzionale dello stato e genera forti disparità di trattamento tra i cittadini. Altro che mandato al relatore, con il voto di oggi hanno mandato a quel paese l’unità d’Italia». Così la capogruppo democratica in commissione Affari istituzionali della Camera, Simona Bonafè.

M5S: maggioranza ha sbattuto porte in faccia al dialogo

«Abbiamo chiesto di lavorare stanotte, di farlo domenica. Ma niente. La maggioranza ci ha sbattuto la porta in faccia, ha chiuso al dialogo e ha deciso di andare avanti con il mandato al relatore. Si tratta di una brutta pagina per le nostre istituzioni, ma purtroppo in linea con quanto avvenuto nelle ultime settimane e con un’idea evidentemente fallace della democrazia». Lo ha detto in commissione Affari costituzionali, durante la dichiarazione di voto, il capogruppo M5S Alfonso Colucci. «La sistematica compressione dei tempi e l’impossibilità di discutere nel merito una misura così importante ci lascia esterrefatti. Siamo davanti a un provvedimento che è in grado di cambiare il Paese nelle sue fondamenta. Eppure non è stato possibile dibatterlo e tutto si è dovuto consumare in appena due settimane. La verità è che la maggioranza del governo Meloni non vuole discutere di questo provvedimento perché non ha gli argomenti per farlo. Per quel che ci riguarda presenteremo in Aula tutti i nostri emendamenti e non parteciperemo al voto sul mandato al relatore», ha concluso Colucci.

Fonte: Il Sole 24 Ore