Giardini, gallerie e passeggiate archeologiche: weekend di primavera a Roma

Un Grand tour di primavera non può che avere come prima tappa Roma, dove in questo fine settimana che precede i giorni che porteranno alla Pasqua ci si può concedere un escape di inizio stagione tra soggiorni al cospetto delle antichità più classiche in hotel dall’allure contemporaneo e passeggiate in giardini delle meraviglie, alcuni quasi segreti, che proprio adesso si stanno risvegliando e possono essere visti anche da prospettive aeree inusuali.

A Villa Albani passeggiando nel ‘700 con Stendhal e Yourcenar

È stata la culla botanica del Neoclassicismo. Nel suo giardino all’italiana passeggiava lo scrittore Stendhal e Marguerite Yourcenar raccoglieva memorie. Fu soprattutto Johann Joachim Winckelmann – in virtù del rapporto privilegiato con il cardinale Alessandro Albani, nipote di Papa Clemente XI, e insieme all’architetto Carlo Marchionni – a fare di Villa Albani Torlonia quel gioiello di architettura celato in Via Salaria. Si può visitare prenotandosi sul sito fondazionetorlonia.org della onlus che attraverso i contributi volontari dei visitatori provvede al restauro delle oltre 1200 opere di arte conservate nel parco e nelle sale del primo piano. Entrandovi, si resta immediatamente conquistati dal connubio tra il giardino e questa dimora principesca che sin dalle origini ebbe come scopo principale quello di custodire la collezione del Cardinale Albani e mettere a disposizione degli intellettuali e artisti del XVIII secolo un luogo elitario in cui incontrarsi, dialogare, ispirarsi sia all’interno che all’esterno. Ecco, dunque, che nel parco si gode la piacevolezza di camminare tra antichissimi pini marittimi e furtivi scoiattoli, raggiungendo l’emiciclo della Kaffeehaus, ornato da statue, bassorilievi, fontane, scalinate (il delicato, splendido tempietto diruto è oggetto di un restauro in via di completamento), indugiando nel giardino inglese e francese. All’interno, la meraviglia è quella che scaturisce dal rapporto intimo, ravvicinato con opere del Perugino, Guido Reni, Giovanni Battista Piranesi, Giovanni Paolo Pannini.

E soprattutto, alzando lo sguardo verso l’alto, si viene folgorati dall’affresco del Parnaso dipinto da Anton Raphael Mengs, le statue, sempre girevoli, che Winckelmann volle fossero riflesse negli specchi, i marmi rari dai colori vividi, le tarsie e le bizzarrie dentro le nicchie rivelano il gusto e del Cardinale e del suo curatore, sodali nel desiderio di destare la curiosità in questa villa rococò considerata nel Settecento la più bella del mondo.

Finestra sui templi e risveglio con vista Campidoglio al 47 Boutique Hotel

Aprire la finestra e trovarsi di fronte, a pochi metri di distanza, il Tempio di Portuno e quello circolare di Ercole Vincitore nel Foro Boario. Uscire e come prima prova della giornata inserire la mano nella Bocca della Verità per poi, come training mattutino, salire al Giardino degli Aranci sull’Aventino oppure sulla scalinata irta dell’Ara Coeli dove nel Seicento i contadini si accampavano durante la notte per poi vendere i propri prodotti dal mattino presto. E per la colazione si entra alla Pasticceria ebraica Boccione, dove gustare una fetta di crostata alle visciole e i mostaccioli caldi. Soggiornando al 47 Boutique Hotel si ha proprio la certezza di trovarsi dentro la Roma antica e insieme quella nel Novecento. Ogni stanza, infatti, è arredata con oggetti da collezione delle icone della musica degli anni ’60, del cinema italiano dei ’50, con le memorabilia autografate di Pelè e Cassius Clay e il design firmato da Achille Castiglioni e Piero Fornasetti, mentre le opere di Fortunato Depero adornano il bar.

Per il pranzo si sale sulla terrazza del 47 Circus Roof Garden ad assaggiare Porro bruciato, tuberi, uovo poché e tartufo guardando l’Isola Tiberina da un’altra prospettiva. Oppure si acquistano i prodotti al mercato di Campagna Amica nell’attigua Via San Teodoro per gustarli dinnanzi all’Arco di Giano, sul prato del Circo Massimo, scegliendo per il dolce la colomba artigianale della trendy e quotata Casa Manfredi su Viale Aventino. E ancora, si può pranzare con i buoni piatti della cucina romana all’Osteria del Bocconcino, laddove si trovava la stazione di posta per i pellegrini diretti alla Basilica dei Santi Quattro Coronati.

Fonte: Il Sole 24 Ore