4F Boutique Hotel, una casa sul Lungarno di Firenze (piccolo è sempre bello)

La mia nuova ossessione è l’atmosfera degli hotel. Un concetto difficile da definire e classificare. Non esiste una due diligence in materia, invece entrano in gioco le sensazioni che, si sa, sfuggono a qualunque oggettività. Fatto è che quando sono entrata al 4F ho pensato che ci fosse una bella atmosfera, e voglio partire da questo primo impatto.

Certo, la posizione è speciale, in un palazzo elegante del Novecento sul Lungarno. Ma non è il solito albergo con il portiere e la reception ad accoglierti. Invece, citofoni come se andassi a casa di amici o entri con la chiave, in questo caso un codice, come se fosse casa tua, e prendi l’ascensore: quarto piano (perciò 4F, fourth floor). A quel punto arrivi: una magnifica pianta grassa all’ingresso, le finestre sul fiume, la luce da fuori, la tappezzeria azzurra con i ghirigori bianchi, i divani invitanti, le poltroncine rétro in raffinato bouclé appena appena luccicante, la frutta fresca sul tavolo, come a casa.

Poi una scultura, i quadri, le foto, disposti con cura da collezionisti. Il grande appartamento, o il piccolo hotel se si preferisce, ha 14 camere essenziali e colorate di blu, ocra, verde o mattone, pensate per un buon riposo. Un letto comodo, due poltroncine, ma niente scrivanie (si può lavorare in salotto) e niente tv (si compensa facilmente con un device e Netflix). D’altra parte, guardare in prima fila l’Arno e l’Oltrarno, il quartiere di là dal fiume, è un dono che non molti alberghi fiorentini offrono.

Anche l’appellativo boutique hotel, una volta tanto, è usato in modo appropriato: secondo la definizione del suo inventore Ian Schrager, è un hotel dove non ci sono pezzi in serie, ma scelti uno a uno secondo uno stile, come nelle boutique di una volta con capi selezionati da diverse collezioni per esprimere un gusto e dettare una tendenza. E qui l’interior design è firmato Flair, un’istituzione in città per l’arredamento su misura, mentre le bellissime porcellane della colazione, con fantasie di fiori, uccelli e oro, sono dello stilista Roberto Cavalli, altra istituzione fiorentina.

A proposito della colazione, parte da una base continentale, con croissant e focaccina prosciutto e formaggio, si amplia al buffet con torte del giorno e marmellate speciali e spazia al menù espresso che comprende avocado toast e pancake con i frutti di bosco preparati nella piccola cucina. Il 4F non ha un ristorante, durante il giorno si possono ordinare toast e panini, ma nel mini bar si ordinano gin e amari locali per un aperitivo con vista il sottofondo di una playlist non scontata oppure sull’altana al piano superiore circondati dai tetti e dalle cupole della città. Ecco, l’atmosfera da cui avevo iniziato è la somma non algebrica di questi dettagli, con la nota gentile di poche persone tuttofare, come la signora Manola che saluta sorridente e ti invita a tornare presto.

Fonte: Il Sole 24 Ore