Google e Microsoft, l’effetto intelligenza artificiale dà smalto alle performance

Alphabet, facendo leva su pubblicità digitale e intelligenza artificiale, polverizza le attese con profitti e vendite trimestrali sopra le attese e decide di elargire anche il primo dividendo nella sua storia, 20 centesimi per azione che saranno pagati ai soci a giugno. Per buona misura di ottimismo, accanto alla inedita cedola fa scattare anche un nuovo piano di buyback azionari da 70 miliardi, che eguaglia quello lanciato l’anno scorso.

Il titolo di Google mette il turbo

La sorpresa positiva nei conti riportata dalla casa madre di Google e i premi per gli azionisti hanno messo il turbo al titolo, che nel dopo mercato ha guadagnato l’11 per cento. Il balzo è stato ancora più significativo perchè da inizio anno le azioni sono in rialzo di circa il 13%, un andamento finora modesto tra i colossi dell’hi-tech.

Fatturato +15%, utili +57%

Le entrate nel primo trimestre del 2024 sono lievitate del 15% a 80,5 miliardi, un’accelerazione rispetto al 13,5% del periodo ottobre-dicembre 2023, grazie alla continua leadership nella pubblicità digitale e al boom di servizi tecnologici per l’intelligenza artificiale, quali il cloud. La raccolta pubblicitaria, per la precisione, ha totalizzato 61,7 miliardi, in rialzo del 13 per cento. La controllata YouTube nei video ha rastrellato revenue per 8,1 miliardi, lievitando del 21 per cento. La divisione cloud ha registrato un’ascesa del 29% a 9,6 miliardi. I profitti si sono impennati di ben il 57% a 23,7 miliardi, aiutati anche da sforzi di riduzione dei costi compresi licenziamenti.

La scommessa su Ai

Il chief executive Sundar Pichai ha descritto come incoraggianti aumenti nell’uso del motore di ricerca dell’azienda da parte di utenti che hanno sempre più sperimentato le opzioni di Ai offerte da Google, anche se ha evitato di dare maggiori dettagli. La rivale Meta è reduce a sua volta da risultati da record spinti dalla artificial intelligence. Ha però sofferto in Borsa davanti alle ingenti spese che sta sostenendo su questa frontiera. Le cifre sulla performance di Alphabet sono invece parsi limitare anche il nervosismo a fronte di ingenti investimenti pur riportati dal gruppo.

Investimenti in crescita del 91%

Ingenti è anzi forse dire poco. Le spese di capitale targate Alphabet nel trimestre sono salite del 91% rispetto a un anno fa a 12 miliardi di dollari. Il direttore finanziario Ruth Porat ha inoltre aggiunto che dovrebbero rimanere attorno a simili livelli se non più alte in futuro.

Fonte: Il Sole 24 Ore