Governo e Cts valutano apertura parziale dell’Olimpico per gli Europei di giugno

I punti chiave

  • Nel Regno Unito la Premier league riaprirà parzialmente gli stadi il prossimo 17 maggio
  • Spettatori ammessi (non senza rischi e polemiche) in Olanda, Russia, Cina, Israele e Stati Uniti
  • In Germania e Francia impianti ancora chiusi, mentre la Spagna spera nella terza settimana di aprile se ci sarà un calo dei contagi

«Il governo italiano ha chiesto parere al Cts, per valutare, sulla base del quadro epidemiologico e dell’andamento delle vaccinazioni, la possibilità di prevedere una presenza limitata di pubblico per gli Europei di calcio che si terranno a partire dall’11 giugno». La notizia è stata diffusa da fonti di Governo che hanno comunque ribadito che sarà il Comitato tecnico scientifico a valutare tale possibilità sulla base dell’andamento dell’epidemia. A Roma andranno in scena quattro match dell’Europeo rinviato lo scorso anno, incluso quello inaugurale della manifestazione con la sfida tra Italia e Turchia (le cui Nazionali sono in questi giorni oggetto di polemiche poiché hanno sviluppato due cluster di contagi).

In Italia

Nell’incontro di febbraio in Italia erano emerse delle ipotesi per una riapertura degli stadi in in primavera con l’ingresso di mille spettatori a partita, come a inizio stagione prima della seconda ondata. Con nove partite al termine della Serie A è però difficile immaginare una sia pure parzialissima riapertura. Per quanto riguarda l’Europeo secondo le linee guida Uefa gli impianti potrebbero essere aperti con una capienza massima del 50%. Nelle scorso settimane per l’Olimpico si era parlato anche di una possibile apertura del 30%.«Per quanto riguarda l’Olimpico si parla di 15mila spettatori. Credo sia un segnale importante, di fiducia, non solo per il calcio e lo sport ma per l’intero paese. C’è un paese che deve ripartire», ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. «Il Cts stabilirà quelli che sono i requisiti, che non sarà solo il vaccino. Verrà stilato un protocollo. La politica deve assumersi la responsabilità di scegliere, di decidere. Stiamo ragionando su un evento che ci sarà tra due mesi. Se siamo convinti che il piano vaccinale possa dare risultati è logico pensare di programmare eventi nel tempo. È un segnale che rappresenta la giusta sintesi tra una emergenza sanitaria che ancora circola e la politica che deve tornare a essere protagonista e prendere delle scelte. Ci vorrà una tracciabilità, un qualcosa che consenta di essere sicuri sul fatto che chi entra allo stadio ha i requisiti per farlo».

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In Europa

Nel Regno Unito a fine febbraio Boris Johnson ha presentato il suo piano per uscire dal lockdown, stabilendo dal 17 maggio per gli stadi una capienza iniziale massima di 10.000 spettatori (Wimbledon sarà aperto al pubblico). In Olanda la Johan Cruijff Arena di Amsterdam ha riaperto i cancelli, lo scorso 27 marzo. Cinquemila spettatori hanno potuto assistere alla sfida tra Olanda e Lettonia, valida per le qualificazioni ai prossimi Mondiali e vinta dalla Nazionale di casa per 2-0. Un test che ha segito quelli già effettuati in occasione delle partite NEC-De Graafschap e Almere City FC-SC Cambuur, con 1300 persone sulle tribune e un solo positivo al termine delle due gare. Le partite dell’Eredivisie invece continuano a giocarsi a porte chiuse. In Spagna la Liga spera di riaprire parzialmente dopo la terza settimana di aprile. Intanto il 3 aprile avrebbe dovuto esserci un’affluenza del 25% della capienza in occasione della finale della Copa del Rey 2020 tra Atletico Bilbao e Real Sociedad. Ma il Governo ha bloccato in extremis la riapertura. In Germania invece il lockdown è in vigore fino al 18 aprile e gli stadi per la Bundesliga dovrebbero rimanere chiusi per tutta la stagione. Lo stesso per la Ligue 1 in Francia. In Turchia, l’Ataturk di Istanbul avrebbe dovuto ospirare 10.000 spettatori (il 15% della capienza totale) per Turchia-Lettonia del 30 marzo scorso ma il comitato scientifico ha bloccato la riapertura. In Russia c’è il via libera solo per i già vaccinati (lo Zenit San Pietroburgo vaccina gratuitamente chi compra il biglietto per le gare casalinghe)

Nel mondo

In Oceania impianti aperti agli spettatori come si è visto anche durante l’America’s Cup di vela. Negli Stati Uniti il Super Bowl della Nfl si è svolto davanti a 20.000 persone, mentre in l’Nba sta riaprendo gradualmente i palazzetti con una capienza massima del 20%. Intanto nella gara inaugurale dei Texas Rangers, franchigia Mlb di Arlington, lo stadio Globe Life Field alcuni giorni fa ha aperto i cancelli a 38.238 tifosi, vale a dire il 94,8% della capienza totale (non senza polemiche sulla sicurezza). Si è trattato quindi dell’evento sportivo americano con il pubblico maggiore dall’inizio della pandemia, superando il Daytona 500 (poco più di 30.000 persone) e il Super Bowl (24.835). Hanno già riaperto al pubblico la Cina (ad ottobre 60.000 persone hanno festeggiato lo Jiangsu campione) e il Giappone, che vuole allargare l’esperimento anche al baseball (fino a 20.000 ingressi) in vista dei Giochi olimpici dove saranno presenti sono spettatori locali. In Israele grazie alla velocità delle vaccinazioni ad assistere alla partita di qualificazione ai Mondiali 2022 tra Israele e Danimarca c’erano 5.000 tifosi.

Fonte: Il Sole 24 Ore