Dalle zone economiche alle aree di crisi, 259 siti per investimenti esteri

Va in onda un altro tentativo di presentarsi agli investitori esteri con un’offerta organizzata e un interlocutore di riferimento. Sono 259 i possibili siti di localizzazione – 229 per potenziali operazioni greenfield, 25 brownfield più 5 per progetti nella logistica – che il ministero delle Imprese e del made in Italy ha censito e raccolto in un nuovo portale (www.investinitaly.gov.it). La riorganizzazione dell’offerta, presentata in una conferenza stampa dal ministro Adolfo Urso, è collegata allo sportello unico che è stato attivato a giugno del 2022 durate il governo Draghi. Con il Dl 44 del 2023, già in carica l’esecutivo Meloni, è stata creata un’unità di missione a supporto.

Il labirinto di strutture

Il sovrapporsi di strutture ha una lunga storia. Se andiamo indietro al 2012 (decreto Destinazione Italia, governo Monti) ritroviamo la prima previsione di un Desk Italia, cioè di uno sportello unico sotto l’allora ministero dello Sviluppo economico. Rimase teoria, mentre due agenzie governative – Ice e Invitalia – negli anni si contendevano il ruolo di pivot e anche il ministero per gli Affari esteri si organizzava creando una un apposito ufficio all’interno della Dg Promozione. Nel frattempo l’Ice lanciava un suo portale – www.investinitalyrealestate.com – con una serie di opportunità immobiliari.

Le informazioni del portale

Di fronte a questa confusione che si è cristallizzata anno dopo anno, il ministero delle Imprese promette di fare chiarezza valorizzando presso associazioni di impresa e ambasciate il nuovo sito, che associa a tutte le aree individuate, divise per Regioni, una serie di informazioni di corredo: l’appartenenza a una Zona economica o logistica speciale o a un’area di crisi, l’indice massimo di copertura della superficie, la distanza dalle infrastrutture più vicine. In conferenza stampa Amedeo Teti, coordinatore della segreteria tecnica del Comitato per l’attrazione degli investimenti esteri, ha spiegato che la ricognizione delle aree pubbliche, indicate anche dalle Regioni, in una seconda fase sarà integrata con siti di proprietà privata.

Operazioni andate in porto

Secondo i numeri forniti dal ministero, dall’istituzione nel 2022 a oggi lo sportello unico ha assistito 378 potenziali operazioni, di queste 64 si sono chiuse con successo e in particolare 43 con il supporto di incentivi pubblici (a cominciare dallo strumento del contratto i svilupo9. Gli investimenti totali ammontano a 2,4 miliardi, cui si aggiunge quello preannunciato da Silicon Box e che sommando parte privata e agevolazione pubblica è stimato in 3,2 miliardi. Dall’inizio del 2023 sono state 19 le aziende seguite con un tutor personale, individuato tra i dirigenti del ministero. Sulla carta, il ministero può poi chiedere l’attivazione del potere sostitutivo centrale per sbloccare, in caso di inerzia delle amministrazioni, investimenti di almeno 25 milioni.

Fonte: Il Sole 24 Ore