Hopafin lancia Harves, nuovo player del residenziale di lusso

Entra un nuovo player nel settore delle transazioni residenziali del segmento lusso, che punta a unire l’esperienza nel saper gestire la capillarità di una rete commerciale con una presenza già radicata nell’alto-standing, non solo immobiliare. Da Hopafin Spa – la holding da cui sono germogliati, tra gli altri, il Gruppo Tecnocasa, la rete di mediazione creditizia Kìron e la locazione di immobili luxury di proprietà, Roseto – nasce un nuovo soggetto: si chiamerà Harves e sarà, nel gruppo, la società specializzata nell’intermediazione –sia compravendite sia locazioni – del comparto residenziale lusso.

«Nessun franchising, ma una gestione diretta – ha spiegato Andrea Pasquali, amministratore delegato di Hopafin Spa –. Per la vendita prevediamo proprietà in una forbice di valori dai due ai 100 milioni, con un importo di valore medio effettivo, per la maggior parte delle transazioni, tra i cinque e i 10 milioni. Per la locazione, valori medi di affitto attorno ai 100mila euro. In tre anni, puntiamo a tre sedi, Milano, Madonna di Campiglio e Roma (e in futuro anche Forte dei Marmi e Porto Cervo). Nei prossimi anni, l’obiettivo è arrivare ad avere una decina di punti vendita e di passare dagli attuali quattro a 100 agenti specializzati e poliglotti in dieci anni. Vogliamo diventare – ha concluso Pasquali – il punto di riferimento per clienti alla ricerca di soluzioni di pregio, creando con loro un legame autentico grazie alla presenza del Gruppo in nove Paesi e i collegamenti di Roseto su una decina di portali internazionali».

Harves punta a creare sinergie proprio con Roseto, il network che offre in locazione soluzioni abitative di proprietà (oggi circa 100) e che a queste punta ad affiancare anche Roseto Experience, un set di una trentina di appartamenti, nei prossimi due anni, accompagnati da servizi, nella logica anglosassone dei cosiddetti serviced apartments.

Se le compravendite sono calate del 10%, l’anno scorso, quelle del segmento lusso sono cresciute di altrettanto (+10%). Ad acquistarle, per il 70% sono stati acquirenti internazionali versus il 30% di italiani. Nella maggioranza dei casi le finalità dell’acquisto sono legate all’utilizzo esclusivo, come prima o come seconda casa. L’obiettivo speculativo risulta minoritario e si colloca, in media, intorno al 10-20 per cento.

Fonte: Il Sole 24 Ore